Tanti sono i motivi che rendono Maya Sansa orgogliosa del suo nuovo lavoro, Red Snake, pellicola bellica al femminile scritta e diretta da Caroline Fourest. Due in special modo: il tema del film, che racconta le imprese delle combattenti curde contro l'ISIS, e la possibilità di potersi misurare in un ruolo fisico , "rarità" nel cinema italiano. "Io sono una persona fisica" ci racconta Maya Sansa. "Ho molta resistenza, all'epoca delle riprese ero molto allenata. Molti anni fa ho interpretato una poliziotta in Lupo mannaro, tratto da Carlo Lucarelli, e so cosa significa imparare a sparare. L'unica difficoltà è stata portare in giro un vero kalashnikov a spalla tutto il giorno. Sono pesantissimi".
Red Snake racconta l'invasione di un villaggio yazida da parte dell'ISIS, che uccide gli uomini e vende le donne come schiave sessuali, e in parallelo le gesta delle combattenti curde e della squadra che raccoglie le volontarie internazionali, la Brigata Serpente. L'occasione per riunire un cast multietnico che, oltre a Maya Sansa, vede coinvolte Esther Garell, la figlia di Louis Garell, la svedese Dilan Gwyn e Amira Casar, di origini curde. "È stato un set avventuroso" confessa Maya. "Abbiamo girato sui monti del Marocco, dove non avevamo camerini né bagni. Sveglia alle 4 del mattino per salire sul pulmino che ci portava sul set. Ci cambiavamo nelle tende, al gelo, coi piedi nel fango e quando dovevamo andare in bagno gli uomini della troupe ci facevano da paravento. Quando tornavamo in hotel la sera eravamo distrutte. Non sono mancate tensioni e crisi di nervi, ma io ero talmente felice di partecipare a questo progetto da non sentire la fatica".
"Un personaggio che mi somiglia in un film contro i fondamentalismi"
In Red Snake Maya Sansa interpreta Laura, nome di battaglia Madre Sole, membro italiano del team con alle spalle una storia di abusi. "Un produttore che non conoscevo mi ha chiamato mentre stavo per salire su un aereo e mi ha chiesto di leggere il copione in volo, per dare subito una risposta. Il tema mi attraeva, ma il copione è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Dopo una settimana ero già in Marocco per le riprese". La cura con cui il film era scritto ha permesso all'attrice di entrare subito in sintonia col suo personaggio: "Al di là delle due settimane di addestramento e del lavoro fisico, non ho dovuto fare grandi sforzi a interpretare Madre Sole. Dopo aver visto il film, mia suocera mi ha detto 'Laura sei tu in quella situazione'. La sentivo già molto vicina. Ma l'aspetto più importante è che Laura e le altre combattenti sono donne vere, ispirate a personaggi reali".
Caroline Fourest, scrittrice, giornalista e documentarista, conosce bene la realtà dell'ISIS che ha studiato attraverso le sue indagini sui fondamentalismi religiosi e le interviste alle combattenti curde. La Fourest, ex collaboratrice di Charlie Hebdo, vive sotto scorta e ha visto colleghi morire nell'attentato del gennaio 2015, ma questo non le ha impedito di portare avanti il suo lavoro con coraggio. Come sottolinea Maya Sansa, "i membri di Daesh sono talmente fanatici da credere che se a ucciderli è una donna non andranno in Paradiso e non riceveranno le vergini che spettano loro come martiri. Ed è così che i curdi hanno avuto l'intuizione di contrapporgli brigate di donne. A noi preme dar loro giustizia nella rappresentazione, perciò abbiamo pensato a persone vere come il premio Nobel per la pace Nadia Murad o alla volontaria Maria Edgarda Marcucci, detta Eddi, perché sono le prime oppositrici del nostro nemico numero uno, ma volevamo anche portare all'attenzione del mondo drammi come il genocidio della minoranza yazida".
Red Snake, la recensione: donne in armi contro l'ISIS
L'uscita in streaming per un pubblico il più ampio possibile
Red Snake arriva in prima assoluta il 18 giugno sulle principali piattaforme video on demand. Maya Sansa ci tiene a sottolineare che non si tratta di un film per intellettuali, ma un vero e proprio action movie il cui scopo è quello di raggiungere un pubblico il più vasto possibile. L'attrice si dichiara, però, dispiaciuta per la situazione creata dall'emergenza sanitaria che, per il momento, ha impedito un'uscita nei cinema. "Sono sicura che più avanti ci saranno presentazioni in sala. A ottobre c'è stata la premiere in Kurdistan, a Suleymaniya, in una sala immensa davanti a 1000 spettatori. Sembrava di stare allo stadio, è stata una sensazione irripetibile. Ma sono felice che il pubblico possa vedere il film in streaming, anzi, mi auguro che ci sia la possibilità di vederlo anche in lingua originale visto che parliamo in inglese, francese, italiano e curdo ed è un peccato che questa ricchezza non si possa cogliere".
Maya Sansa ricorda, poi, che uno dei primi a sensibilizzare l'opinione pubblica sulle gesta eroiche delle combattenti curde è stato Zerocalcare, autore di vari reportage in Rojava e del libro Rojava Calling. L'attrice confessa di apprezzare molto il lavoro di Michele Rech - questo il vero nome del fumettista - e ha un desiderio, che lui da cinefilo quale è, veda il film: "Conosco la sensibilità di Zerocalcare e il suo impegno nei confronti della causa curda. Vorrei tanto che vedesse il film per sapere cosa ne pensa e magari per una collaborazione con lui". L'appello di Maya Sansa è stato inviato. Speriamo che Zerocalcare raccolga l'invito dell'attrice al più presto.