Recensione Pazza idea (2014)

Un coniglione di peluche, due fratelli diversissimi alla ricerca di un padre (forse) appena ritrovato e la musica di Patty Pravo. La nuova odissea greca è tanto divertente quanto kitsch.

In seguito alla morte della madre, il sedicenne albanese Dany arriva ad Atene per reincontrare il fratello maggiore Odysseus ed insieme andare a cercare il padre (greco) che li ha abbandonati circa 15 anni prima. L'idea è quella di costringerlo a riconoscerli per avere la cittadinanza e poter così rimanere ad Atene, oltre che scucirgli anche dei soldi. Ma per quanto riguarda il diventare ricco, Dany ha anche un piano B, ovvero sfruttare il grande talento per il canto del fratello, farlo partecipare al reality Greek Star e diventare così famosi.

Due piani decisamente poco realistici, ma non per Dany che in quanto a sogni, anche ad occhi aperti, non è secondo a nessuno. Peccato però che anche lui debba fare i conti con la realtà, e che la Grecia dei giorni d'oggi non sia esattamente un paese facile o accogliente, a maggior ragione se sei ostentatamente gay, parli con accento straniero e proprio non riesci a farti i fatti tuoi.

Tutt'al più

Xenia: Kostas Nikouli in un'immagine del film con Nikos Gelia
Xenia: Kostas Nikouli in un'immagine del film con Nikos Gelia

Ed è proprio per questo che, come se non bastassero le difficoltà intrinseche delle missioni che si sono autoassegnati, i due fratelli incorreranno in non pochi guai finendo picchiati, arrestati, nascosti in un albergo abbandonato e, per finire in bellezza, riuscendo anche ad essere loro a minacciare con una pistola una tranquilla famiglia di periferia. Ma i ragazzi non si perdono mai d'animo, il loro legame è forte e ad ogni litigio, per quanto feroce, segue sempre una allegra riappacificazione, possibilmente accompagnata da una canzone ed un balletto insieme. Eh sì, perché la madre dei ragazzi era una cantante, seppur poco fortunata, per di più appassionata di Patty Pravo (presente anche un breve cameo) e Raffaella Carrà, e sembra aver trasmesso ai figli tutte le sue passioni.

Tu mi fai girar...

Xenia: Kostas Nikouli in una scena
Xenia: Kostas Nikouli in una scena

Chi è conoscitore del nuovo filone del cinema greco (per esempio Dogtooth di Giorgos Lanthimos o Miss Violence di Alexandros Avranas) avrà già capito che questo Pazza idea (Xenia) di Panos H. Koutras cammina, anzi corre, su ben altri binari, visto che delle angosciose atmosfere delle opere sopracitate qui non c'è proprio nulla. C'è invece praticamente tutto il resto possibile ed immaginabile, visto che il film non si fa mancare niente: reality show con canto live e analisi della situazione politica e sociale greca, sesso gay e romanticismo etero, momenti di amarcord malinconici e balletti in stile musical, e in più, vera ciliegina sulla torta, alcune sequenze oniriche da culto, tra cui quella con il più spettacolare coniglione mai visto al cinema dai tempi di Donnie Darko.

Rumore

Che questo Pazza idea sia un po' un pasticcio insomma dovrebbe essere chiaro anche a chi il film non l'ha ancora visto: i temi sono tantissimi e tutti scarsamente approfonditi, il kitsch supera il livello di guardia in ben più di una occasione, la colonna sonora è ossessiva e ripetitiva e il film si dilunga ben oltre quanto dovuto mettendo alla prova la pazienza degli spettatori con questi continui e repentini cambiamenti. C'è, però, una cosa che rende questo film non solo estremamente godibile, ma un'esperienza da ricordare, ed è il suo gran cuore. Perché l'entusiasmo dei suoi protagonisti, il loro affiatamento e le loro performance tutt'altro che perfette, ma sentite, restano dentro e fanno ripensare con piacere a quelle due ore trascorse in loro compagnia, facendo dimenticare i tanti difetti.

Xenia: Nikos Gelia in una bizzarra scena del film
Xenia: Nikos Gelia in una bizzarra scena del film

Conclusione

Film da evitare accuratamente se si cercano lavori rigorosi, precisi e privi di sbavature, perché qui siamo molto più dalle parti di un pasticciaccio camp. Ciò non toglie che il film sappia essere anche a tratti irresistibile per l'autoironia e i sentimenti che ci mette: proprio come le canzonacce che cita e da cui prende spunto. Siamo certi che gli appassionati della divina Pravo ci perdoneranno questo termine, anche perché adesso siamo un po' più fan anche noi.

Movieplayer.it

3.5/5