Recensione Scusate se esisto! (2014)

Fingere di essere qualcun altro per ottenere un briciolo di successo o quella serenità che a volte ci viene preclusa. E' un presupposto molto semplice quello che ha ispirato Riccardo Milani per la sua ultima commedia, un'intelligente racconto interpretato da una bravissima Paola Cortellesi.

Quella di Serena Bruno, geniale architetta abruzzese, non è stata esattamente una fuga di cervello. Forte della grande passione per lo studio e della brillantezza che l'hanno contraddistinta fin dalla più tenera età, Serena è andata "solo" a specializzarsi all'estero, con la speranza, un giorno, di poter mettere a frutto quanto imparato in quell'Italia ipocrita e un po' meschina che proprio non riesce a valorizzare i suoi giovani. Quando la ragazza torna nel Bel Paese ad attenderla non ci sono i tappeti rossi che si riservano ad una star, ma i capricci dei clienti del Paradiso della cameretta, le manie di grandezza di uno strozzino ripulito che vuole costruire un mausoleo d'oro a Morena e i menù di un ristorante alla moda in cui Serena si distingue come cameriera professionale e abnegata, incoraggiata dalla presenza di quel titolare bellissimo, Francesco, che fa sognare tutte solo scendendo le scale e di cui si innamora all'istante, salvo poi scoprire che è gay.

L'amore per l'architettura però non la abbandona mai, così, finita per caso a Corviale, vittima di un furto esilarante, Serena scopre quale sia il suo principale obiettivo, ristrutturare e valorizzare il famigerato Serpentone, una striscia di cemento in cui le persone sono costrette a vivere in un'inquietante caos. L'idea è brillante, colorare la costruzione con una grande pennellata di verde e costruire dei centri di aggregazione per donne e bambini, il progetto anche di più. Il punto è che la ditta appaltatrice, la RRR del dottor Ripamonti, potrebbe non avere interesse per il lavoro di una donna. In pochi minuti nasce l'architetto Bruno Serena, di cui Serena diventa l'assistente. Timida e un po' preoccupata per la bugia, Serena riesce ad entrare nelle segrete stanze della RRR e con l'aiuto di Francesco, diventato ormai grande amico, trova il modo giusto di farsi strada.

Progetto risata

Scusate se esisto: Raoul Bova e Paola Cortellesi in una scena del film
Scusate se esisto: Raoul Bova e Paola Cortellesi in una scena del film

Chi vi dice che le commedie italiane siano tutte uguali mente e anche se è molto difficile districarsi in un mondo in cui abbondano i progetti fotocopia, scritti dalle stesse mani, interpretati dagli stessi attori, con gli stessi produttori, bisognerebbe sempre aguzzare la vista per non lasciarsi sfuggire un gioiellino come Scusate se esisto! nuova fatica cinematografica di Riccardo Milani, scritta ed interpretata da una spumeggiante Paola Cortellesi. Eccolo il più significativo elemento di novità che dà senso al film, la presenza, anche in veste di autrice, di un'attrice comica tra le migliori in circolazione che, assieme a Furio Andreotti, Giulia Calenda e allo stesso Milani, ha costruito nella maniera più efficace uno script che ne mettesse in risalto i mille talenti. In genere se tutto fila liscio, la più brillante delle sceneggiature, nelle mani di un'attrice preparata, diventa uno spartito suonato in maniera originale, ma nel caso (più unico che raro) della Cortellesi ci troviamo davanti ad un'operazione intelligentissima di edificazione del personaggio, eseguita con un metodica applicazione grazie a dialoghi brillanti, sottolineati dalla cadenza abruzzese della protagonista, e situazioni comiche molto divertenti. I risultati ottenuti da questo entourage sono quasi miracolosi, permettendo ai temi trattati, affatto banali, di arrivare a destinazione.

A ciascuno il suo

Scusate se esisto: Raoul Bova con Paola Cortellesi in una scena del film
Scusate se esisto: Raoul Bova con Paola Cortellesi in una scena del film

Il cuore della commedia è a quanto pare unico, ovvero il camuffamento, il fingersi altro per poter restare a galla in una nazione che non valorizza i propri "figli" migliori, ma attraverso uno sviluppo accurato dei due personaggi, viene declinato secondo sfumature diverse. Il Francesco di Raoul Bova, che chiede aiuto a Serena per raccontare la verità a suo figlio, ci spinge a compiere una serie di riflessioni sull'omogenitorialità, tema che ci viene presentato nel suo aspetto più intimo e meno rutilante. La Serena di Paola Cortellesi è una donna bella, intelligente, preparata, che vive in un mondo che non mette in risalto le figure femminili e le riduce a semplici comparse, come Michela (Lunetta Savino) la vice del dottor Ripamonti (Ennio Fantastichini), felice di potergli portare il caffè ogni mattina da vent'anni e di essere considerata la sua ancora di salvezza. Probabilmente l'adagio popolare secondo cui dietro ad un grande uomo ci sia sempre una grande donna è una delle più grandi fregature della storia dell'umanità, un pensiero velenoso che le donne si sono autoinflitte, cullate dalla falsa speranza del complimento. No, non lo è, e il film lo dimostra con la dovuta leggerezza, ma in maniera molto efficace.

Tutti pazzi per amore

Se non fossi una donna sarei l'uomo della tua vita

Altro elemento nuovo della commedia è la mancanza di una storyline romantica classica che diventa invece il rapporto di amicizia-amore tra due personaggi antitetici, eppure molto uniti. Si ride di certi luoghi comuni, soprattutto legati al mondo gay e lo si fa in maniera brillante, anche se si ha la sensazione che non aggiungano nulla al cuore del film, anzi, che rischino di portarlo fuori dai binari. Se questo non succede è per la bravura dei protagonisti che danno il meglio di sé nei loro amabili battibecchi e nei siparietti musicali, debitori dei funambolici spettacoli di Tutti pazzi per amore (e non è un caso che Ivan Cotroneo sia tra gli autori del soggetto del film).

Conclusioni

Scusate se esisto!: Raoul Bova e Paola Cortellesi in una scena della commedia
Scusate se esisto!: Raoul Bova e Paola Cortellesi in una scena della commedia

Promosso a pieni voti, Scusate se esisto! trasforma la classica commedia degli equivoci nel divertente racconto delle nuove crisi di un'Italia che fatica a confrontarsi con certi cambiamenti sociali e che si ostina a ripetere in eterno gli stessi errori, premiando gli incapaci e lasciando indietro le persone con la stoffa. Paola Cortellesi è l'interprete ideale di una storia in cui il lieto fine, per una volta, rischia di concretizzarsi nella realtà, visto che il progetto del chilometro verde esiste ed è stato firmato proprio da una donna. Riccardo Milani è stato intelligente nello "sfruttare" la duttilità di un'attrice, qui anche sceneggiatrice, che ha saputo colorare il suo personaggio con originalità. Pur rimanendo popolare, il film non diventa mai banale, grazie anche ad una regia molto curata che già dalla prima divertente sequenza ci introduce nel mondo di Serena spingendoci da subito a seguirla con affetto nelle sue mille peregrinazioni.

Movieplayer.it

3.0/5