Dopo aver combattuto i Nazisti nella Roma del '43 di Freaks Out, Pietro Castellitto vuole rubare il tesoro di Mussolini in Rapiniamo il Duce, film di Renato De Maria su Netflix dal 26 ottobre.
Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2022, Rapiniamo il Duce è ambientato a Milano, nel 1945: la città è bombardata, Resistenza e Alleati stanno per cacciare il regime fascista e un ladro, Isola (Pietro Castellitto, appunto), progetta un piano per mettere le mani sul tesoro segreto del Duce.
Per riuscirci mette insieme una banda sgangherata, composta dalla cantante Yvonne (Matilda De Angelis), il pilota Giovanni Fabbri (Maccio Capatonda) e i giovani Amedeo (Luigi Fedele) e Hessa (Coco Rebecca Edogamhe). Abbiamo incontrato Pietro Castellitto e il regista proprio a Roma, nella sede Netflix: l'attore ha trovato il personaggio, come fa sempre, camminando.
Rapiniamo il Duce: intervista a Pietro Castellitto
Rapiniamo il Duce, la recensione: famo l'heist movie all'italiana
Rapiniamo il Duce: le scene d'azione e il lavoro di Pietro Castellitto sul corpo
A Pietro Castellitto piace trasformarsi: lo fa sempre, dal Secco di La profezia dell'armadillo, al supereroe romano di Freaks Out, fino alla sua rielaborazione di Francesco Totti nella serie Speravo de morì prima. In Rapiniamo il Duce si è fatto addirittura trasformare in un cartone animato: "Sono contento: sono più bello disegnato" ci ha detto.
Rapiniamo il Duce, Matilda De Angelis: "È stata l'emozione più bella della mia vita!"
Lavorare sul proprio corpo è uno degli aspetti che ama di più del suo lavoro: "Mi piace molto. Le scene più divertenti in cui ho recitato io sono proprio quelle d'azione. Anche per quelle serve memoria: una memoria diversa, data dalla coordinazione muscolare. Non l'ho scelto di proposito: sono progetti belli che sono arrivati e che prevedono un uso estremo del corpo. Il corpo è tutto quando reciti. Ho sempre trovato i miei personaggi camminando, trovando la camminata".
Nel film si parla di "eroi della patria". Chi sono? E, soprattutto, ne abbiamo bisogono? Per l'attore: "Nietzsche diceva: la storia è un ponte tra un genio e un altro genio. Per lui ci sono delle grandissime personalità che ispirano le epoche future. Un po' è così. Mi fermerei qua: indagare il concetto di genio è pericoloso in questo periodo. Per quanto riguarda la storia invece è sicuramente importante studiarla, ma è importante anche avere il temperamento per crearla. Se la studi e basta ti incattivisci dopo un po'".