Recensione Il club di Jane Austen (2007)

Una commedia sentimentale brillante intessuta nella trama di un romanticismo senza tempo che sa essere del tutto moderno.

Ragioni e sentimenti del ventunesimo secolo

Amicizia, tradimento, passione, rimorso, solitudine, tentazione: i libri di Jane Austen non sono semplicemente romanzi rosa ma ritratti di caratteri eterni e universali, personalizzazioni di intramontabili questioni di cuore e della loro sempre problematica configurazione nella società.
Ne Il club di Jane Austen sei persone, ognuna in momento particolare della propria vita sentimentale, decidono di formare un gruppo di lettura dedicandosi ogni mese ad un best seller della loro scrittrice preferita. Cinque donne ed un uomo per sei romanzi: un viaggio tra le pagine dove la vita reale s'intreccia con quella immaginata, dove le storie dei protagonisti dei romanzi riscrivono in qualche modo quelle dei personaggi del film. Le circostanze e le reazioni emotive si sovrappongono in un gioco di coincidenze che diverte ed appassiona al ritmo palpitante dei tumulti del cuore.

I personaggi che appartengono al club sono unici e tutti diversi, ma uniti dalla passione per la lettura e dalla necessità di confrontarsi e riscoprire le storie della Austen. Sembrano affrontare quest'esperienza come una valvola di sfogo o una fuga dalla realtà, ma si ritrovano poi ad immergersi nelle proprie vite più di quando avrebbero mai creduto.
Bernadette (Kathy Baker) è la più anziana del gruppo, una donna che si è sposata sei volte, che parla senza sosta ma che è sempre a disposizione per aiutare un'amica o ascoltarla. Ormai disincantata dal potere ammaliante dell'innamoramento, riscopre con il club l'essenza del romanticismo. Chi di amore non ne vuole proprio sapere, se non per dedicarlo ai suoi affezionatissimi cani che alleva fuori città, è Jocelyn (Maria Bello, A History of Violence), una donna indipendente e solitaria che si affanna per accoppiare le proprie amiche non considerando mai un uomo per se stessa. Ha da poco perso il suo segugio più prezioso e prende parte al club per distrarsi e stare vicino alla sua migliore amica Sylvia (Amy Brenneman, il Giudice Amy della serie tv) tradita, lasciata e separata dal marito Daniel (Jimmy Smith). In piena crisi amorosa ed esistenziale, si unisce al gruppo con sua figlia Allegra (Maggie Grace, famosa per la serie Lost), giovane hippie istintiva e passionale, molto diretta e spigliata tanto da non nascondere a nessuno la sua omosessualità e il suo amore per gli sport estremi. Quasi come suo alter ego, entra nel club una giovane ma austera professoressa di francese dal look casto e severo, Prudie (Emily Blunt, nevrotica segretaria in Il Diavolo veste Prada), presentata da Bernadette dopo averla conosciuta per caso in lacrime per sua la crisi matrimoniale. Puntigliosa e fastidiosamente saccente, litiga continuamente con Allegra, ma scoprirà un lato nascosto di sé attraverso le riflessioni del club, rimetterà in discussione se stessa e la propria vita. Ancora più inusuale della fanatica maestrina, c'è un elemento del tutto stravagante per il club: un uomo, Grigg (Hugh Dancy). Conosciuto da Jocelyn in un ascensore, appassionato di fantascienza, accetta di leggere Jane Austen come una sfida contro i suoi gusti letterari di sempre. Un giovane affascinante, invitato con l'intento di attrarre Sylvia e farle dimenticare il marito, ma presente perché interessato alla scontrosa Jocelyn. Un personaggio bizzarro che non smette mai di stupire le altre protagoniste con strani interventi durante le riunioni, con un mega volume contenente tutti i romanzi della Austen che si porta dietro per la città viaggiando esclusivamente con la sua bicicletta.

In un primo momento stupisce come personaggi così moderni e fuori dai cliché possano essere legati intimamente ad una scrittrice così classica che nelle sue storie che - come poi nella sua vita - ha sempre prediletto la ragione al sentimento, l'autocontrollo e la moderazione alla passionalità impulsiva. Presto però si comprende l'immensa potenzialità delle storie della Austen, l'enorme ricchezza racchiusa nei suoi personaggi, la loro forza è riflessa nelle storie raccontate nel film.

Il club di Jane Austen, scritto e diretto da Robin Swicord (all'esordio come regista ma famosa sceneggiatrice di Memorie di una geisha e Piccole donne) mostra come i personaggi creati da Jane sulla carta rivivano ogni giorno nelle piccole avventure che segnano il nostro quotidiano.
Il romanticismo non è solo zucchero e melassa, è lacrime, notti insonni, sesso, perdita del controllo, eccesso di autocontrollo. Il film cerca di essere più realista possibile ricreando situazioni comuni per persone dei nostri giorni. I dilemmi intorno ai quali ruotano le vite oggi sono ancora le scelte intramontabili tra ragione e sentimento, orgoglio e pregiudizio.