Thriller distopico o acuta analisi dell'evoluzione socio-politica che stiamo vivendo? Ragazze elettriche è tutto questo e molto altro. Noto negli USA col titolo originale The Power, il romanzo della scrittrice inglese Naomi Alderman ha scosso il mondo dell'editoria con il suo fiero femminismo e la sua fervida immaginazione e Prime Video non si è fatta sfuggire l'occasione di tradurla in serie dando vita a uno show in 9 episodi dove l'elemento femminile - a partire dal team creativo composto da registe e sceneggiatrici - domina supremo.
La prima set visit virtuale di Ragazze elettriche organizzata da Amazon ben prima dell'arrivo dello show su Prime Video, dove è disponibile dal 31 marzo coi primi tre episodi, ci ha permesso di visionare le prime concitate sequenze. Va chiarito subito che Ragazze elettriche è una serie corale, che si concentra su alcuni personaggi sparsi in giro per il mondo, da Washington alla Nigeria, da Londra all'Europa dell'Est. Forte di un cast che comprende star come Toni Collette, Eddie Marsan e John Leguizamo, lo show prende il via quando le adolescenti di ogni parte del mondo scoprono di possedere un potere enorme, sono infatti in grado di trasmettere scosse elettriche agli uomini con cui entrano in contatto fino a ucciderli. Ragazzine come l'orfana Allie, la figlia del boss londinese Roxy e la problematica Jos impareranno a sfruttare e controllare il proprio potere usandolo per conquistare ruoli di primo piano nella società mentre il mondo assiste a uno sconvolgimento globale.
Un set isolato, che somiglia a un sogno
Dopo la visione di alcune intense sequenze e del dietro le quinte di concitate scene d'azione, la prima set visit virtuale di Ragazze elettriche è culminata nell'incontro con parte della famiglia Clearly - Lopez, uno dei principali nuclei attorno a cui la serie ruota. John Leguizamo veste i panni di Rob, marito premuroso e frustrato che si occupa dei figli mentre la moglie Margot Clearly-Lopez (Toni Collette), ambiziosa sindaca democratica di Seattle in corsa per diventare senatore, privilegia la carriera politica. A interpretare la figlia maggiore di Margot e Rob è Auli'i Cravalho, attrice e cantante emersa dopo aver doppiato Vaiana nel film d'animazione Disney Oceania. Con Leguizamo e Cravalho era presente anche Edwina Findley che interpreta Helen, abile e fidata consigliera di Margot che ne regola la vita, gli appuntamenti e le strategie politiche.
"Il mio personaggio scopre di avere il potere, ma a differenza di altri non è in grado di controllarlo così bene" spiega Auli'i Cravalho, che ricorda con toni molto positivi l'esperienza sul set. "Freddo a parte... perdonatemi, ma vengo dalle Hawaii e vivo a Los Angeles, ho sofferto molto il clima di Seattle. Per il resto è stato tutto incredibile. Abbiamo lavorato con cinque diverse registe, ma non ho sentito lo stacco perché la troupe ci ha aiutato a navigare la storia superando le differenze". Edwina Findley le fa eco spiegando che una delle principali difficoltà è stata la scelta di girare gli episodi senza seguire un ordine lineare: "Siamo passati dall'episodio 5 al 3 al 7. Sarebbe stato difficile seguire il filo della narrazione senza essere radicati nella storia grazie a un solido script". John Leguizamo ricorda, inoltre, l'emergenza sanitaria che ha costretto a "interruzioni nelle riprese, quarantene, difficoltà nei viaggi, isolamento. Siamo rimasti soli per così tanto tempo, costretti a stare insieme in un ambiente protetto. È stato come un sogno".
Una storia globale: dal romanzo al film
Le dinamiche familiari al centro di Ragazze elettriche sono uno dei temi dello show, complicate dalla comparsa del misterioso potere che rende ancor più complicata (se possibile!) l'adolescenza delle giovani in perenne conflitto coi genitori. John Leguizamo entra nel merito di una relazione in cui "il potere interviene in un ménage in cui la donna è ambiziosa mentre il marito ha rinunciato alla propria carriera per sostenerla. È stato interessante analizzare un mondo in cui le donne muovono i fili e gli uomini stanno in disparte, cosa che per me è ok". Auli'i Cravalho è portatrice del punto di vista degli adolescenti a cui il romanzo è rivolto e spiega che la sua Jos passa dal vivere un'esistenza normale in cui cerca di piacere ai ragazzi al dover gestire il potere: "Scopre di possedere un'abilità potenzialmente pericolosa, vede i genitori andare in crisi, si trova a dover processare un sacco di nuove informazioni. La sfida è stata mostrare la sua reazione di fronte a questa situazione nuova e incredibile, capire le sue emozioni".
Sul set, gli attori avevano ben presente l'origine letteraria della serie. Se John Leguizamo loda la "potenza di una sceneggiatura in grado di sovvertire l'ordine sociale", Edwina Findley parla di un "romanzo globale che salta dalla Nigeria a Seattle. Il mio personaggio, Helen, è stato creato apposta per la serie tv, ma sono stata affascinata dalla globalità di una produzione che ha messo insieme un cast il più vario possibile. Il libro è fantastico, ma la serie permetterà allo spettatori di viaggiare davvero in Moldova, Nigeria, Londra e sperimentare questo universo nuovo e affascinante che prende vita sullo schermo. Finora non è esistito niente di simile. Sono certa che i fan del romanzo saranno davvero soddisfatti".
Quale è la vera natura del potere?
La capacità di emettere scariche elettriche rende le donne forti e capaci di vendicarsi degli uomini che le hanno sopraffatte, ma come verrà visualizzato questo potere nella serie Amazon? Auli'i Cravalho spiega che il potere "è qualcosa di personale e diverso per ogni donna. Sul set avevamo un coach che ci guidava nei movimenti, la fase delle prove è stata essenziale perché non volevamo che sembrasse un superpotere dei fumetti. Per me è qualcosa che nasce dalle mani, dal tatto, dalle spalle... Jos non è abile a controllare il potere, a volte emerge, a volte non accade niente. Può essere un processo frustrante, ma quando si libera è come sentirsi padrona del mondo". Edwina Findley esplicita la potenza della metafora: "È il momento in cui le donne trovano la propria voce. Il romanzo è stato scritto durante l'ascesa del #MeToo. Tante mie colleghe di Hollywood hanno trovato la forza di denunciare le molestie, di trovare la loro voce. Nella serie è una manifestazione fisica, ma rinvia a qualcosa di molto più profondo, alla capacità delle donne di trovare il coraggio di ribellarsi ai maltrattamenti".
Anche dal punto di vista creativo, il dominio femminile ha reso Ragazze elettriche una felice eccezione con le sue registe, in un panorama ancora dominato dagli uomini. Ripensando all'esperienza, Auli'i Cravalho commenta entusiasta: "Avere cinque registe donne e sceneggiatrici donne è stato fantastico. Mi sono sentita libera di fare tante domande che mi hanno permesso di approfondire meglio il mio personaggio. Ci sono conversazioni tra donne che non avvengono mai tra un regista e un'attrice". Edwina Findley concorda e aggiunge: "Condividiamo lo stesso linguaggio. Abbiamo un vissuto comune di mariti, figli e responsabilità. Al provino mi hanno aiutato a tirare fuori la mia emotività e usarlo per creare un personaggio tridimensionale". Di fronte e questo dominio del femminile, John Leguizamo sembra trovarsi a suo agio e ammette: "Apprezzo la dinamica tra l'ambiziosa Margot e il mio personaggio, che è molto meno ambizioso. Margot aspira a cambiare il mondo e il marito trae linfa vitale dalla sua forza. Per quanto mi riguarda, amo essere circondato da donne forti, mi piace pensare di non aver problemi ad avere accanto donne che abbiano più potere di me".