Il ritorno di Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan: “Il nostro film al femminile in cui tutti possono rivedersi”

Tempi comici, famiglie allargate e la sfida del cambiamento: le due attrici parlano di Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo, sequel del classico del 2003. Con loro anche le new entry Julia Butters e Sophia Hammons. Le abbiamo intervistate.

Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan

"Credo abbia bevuto un bicchiere di champagne!". Jamie Lee Curtis è incredula e divertita quando le si fa notare che Nisha Ganatra, la regista di Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo, sia convinta che l'attrice abbia più esperienza e interesse per la moda rispetto a lei e per questo si è affidata alla sua visione e a quella di Lindsay Lohan per Tess e Anna Coleman. Le protagoniste della commedia cult del 2003 ora al centro dell'atteso sequel che le ritrova, rispettivamente, nonna e madre single di un'adolescente.

Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo e il contribuito di Jamie Lee Curtis

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Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo: l'urlo di Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis allo specchio

Sono passati 22 anni da quando hanno vissuto una crisi di identità extracorporea scambiandosi i corpi. Mentre Tess è impegnata ad organizzare il primo tour promozionale del suo libro, Anna è alle prese con l'impegnativo lavoro di manager della popstar Ella (Maitreyi Ramakrishnan) e il ruolo di madre single dell'adolescente Harper (Julia Butters) con la quale fatica a relazionarsi.

Quando incontra Eric Reyes (Manny Jacinto), genitore single come lei e chef di successo, i due si innamorano all'istante e, sei mesi dopo, decidono di sposarsi. Ma anche Eric ha una figlia, Lily (Sophia Hammons), una quindicenne che sogna di tornare a Londra per studiare moda la cui unica cosa la lega ad Harper è la volontà di far naufragare la relazione dei genitori. Un obiettivo che provano a realizzare quando, durante l'addio al nubilato, le due ragazze si scambiano i corpi con quelli di Anna e Tess.

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Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo. Jamie Lee Curtis, Lindsay Lohan, Julia Butters, Sophia Hammons in una scena

"Il film originale è stato un successo enorme. Non me lo aspettavo. Penso tocchi il cuore stesso dell'essere umano con umorismo e un pizzico di magia", riflette l'attrice. "'Mettiti nei miei panni e poi giudicami. Vedrai com'è la mia vita'. È un tema universale. Supera tutte le culture, le barriere, i livelli socio-economici. Ha davvero a che fare con l'esperienza umana. Credo sia per questo che è durato così a lungo".

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E sebbene Ganatra sia convinta della predisposizione alla moda di Jamie Lee Curtis, l'attrice sente di aver portato un altro tipo di contributo al film. "Ho avuto molto più a che fare con il prendere in giro quanto sono vecchia. Sophie è chiaramente una giovane donna molto bella, intelligente e talentuosa che doveva incarnare questo", spiega Curtis. "Se sei una quindicenne britannica, bella, stilista di moda e ti svegli una mattina nel corpo di una donna di 66 anni, non è una bella giornata. Ho incoraggiato gli sceneggiatori e Nisha a prendere in giro Tess perché non ho vanità a riguardo. Ho sempre avuto labbra sottili, ma invecchiando la cosa si è accentuata. Così, nel momento dello scambio, Lily nel ritrovarsi nel corpo di Tess urla: "Dove sono finite le mie labbra?"_.

Lindsay Lohan e la reunion delle Pink Slip

Rispetto al classico per famiglie del 2003 che le vedeva separate per la maggior parte del loro tempo, Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo riunisce nelle stesse sequenze Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan. Un duo comico scoppiettante. "Ci siamo rese conto di quanto fosse buono il nostro tempo comico e di quanto fosse più divertente condividere il set e le esperienze insieme a tutti", sottolinea Lohan che nella pellicola è ormai una donna adulta che ha in parte accantonato i suoi sogni di gloria rock scrivendo musica di nascosto dalla figlia. Ma, tra le tante sorprese del film, c'è anche la reunion delle Pink Slip, il gruppo in cui suonava da adolescente.

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Lindsay Lohan in scena

"La musica era molto importante in Quel pazzo venerdì. Ho sempre immaginato che Anna sarebbe rimasta nell'industria musicale perché è una parte così forte del suo nucleo identitario e di come i fan la conoscono", spiega l'attrice. "Inoltre credo che il suo essere così fastidiosamente rumorosa nel garage cercando di far sentire la sua musica fosse anche una richiesta di aiuto da parte sua. Desiderava l'attenzione di sua madre impegnata su tanti fronti, proprio come Anna in questo film. Ma penso che abbia avuto davvero senso che si sia evoluta nell'industria musicale e che ora gestisca una pop star. Quando le Pink Slip si riuniscono, Anna finalmente riesce a fare ciò che ama fare. Si rende conto che è una mamma che può scrivere musica senza doverlo nascondere a sua figlia".

Una commedia in cui tutti possono trovare qualcosa di sé

Tra le novità del sequel l'entrata in scena di due nuovi personaggi, Harper e Lily, interpretati rispettivamente da Julia Butters e Sophia Hammons. Due liceali agli antipodi, amante dell'oceano e dallo spirito ribelle la prima, con il sogno di diventare stilista e un lutto ancora da elaborare la seconda. "Penso ci sia qualcosa per tutti in questo film", ammette Hammons. "Ci sono facce familiari che per il pubblico sarà fantastico rivedere, ma c'è tanto anche per le nuove generazioni. Se fossi solo una fan che vede il film per la prima volta vorrei vestirmi da Lily per Halloween. Ma tra la sua storia e l'atteggiamento di Harper, tutti si identificheranno in qualcosa. Anche che si tratti di Chad Michael Murray in bicicletta!".

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Nel film anche Chad Michael Murray

"Ritengo molto importante anche l'aspetto della famiglia allargata", aggiunge Butters. "Sono davvero entusiasta che il pubblico lo veda. Mi piace molto la dinamica tra Harper e Lily perché penso che le giovani donne e gli adolescenti possano relazionarcisi, tra l'affrontare le sfide del crescere e scoprire quanto possa essere spaventoso il cambiamento. Mi piace come si avvicinano l'una all'altra. E penso che questo parlerà a molte persone. Il primo film è così intramontabile e chi ha lavorato a questo sequel ha fatto un ottimo lavoro nel non cercare di ricreare quell'atmosfera, ma lo ha anche esteso".

Un progetto a guida femminile

"Questo è un progetto a guida femminile", ci tiene a sottolineare Jamie Lee Curtis nel corso del nostro incontro. "La nostra regista Nisha Ganatra e due delle nostre principali produttrici, Kristen Burr e Ann-Marie Sanderlin, - insieme ad Andrew Gunn - lo sono. I dirigenti della Disney, il team pubblicitario. Lo stesso cast è guidato da donne. La pop star che segue Anna nel film, così come la costumista e la montatrice. Ci sono molte donne coinvolte in questo progetto. Il che è un'ottima cosa per stabilire uno standard. È di buon auspicio per altre donne nell'industria".

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Una sequenza del sequel

"Sono stata così fortunata a lavorare con Tarantino, Spielberg, i fratelli Russo, Leonardo DiCaprio e Brad Pitt. Ma ero così entusiasta, come giovane ragazza nell'industria, di lavorare con una regista donna", le fa eco Julia Butters. "È il tipo di esperienza personale di cui avevo bisogno specificamente a questa età. E penso che quel senso di collaborazione, quella fiducia e gioia di essere in un film a conduzione femminile per la prima volta, sia stata necessaria per me. E non solo per la mia carriera, ma anche per il mio cuore e la mia ispirazione per andare avanti nell'industria".

E guardando Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo è impossibile non notare come dallo schermo si percepisca forte e chiaro lo spirito che ha accompagnato le sue protagoniste. "Nei bloopers alla fine del film c'è un momento di verità. Puoi scriverne o avere riunioni di produzione al riguardo. Puoi parlarne e provarlo a pianificarlo", spiega Curtis.

"Ma poi arriva un momento in cui quattro attrici entrano in una stanza, abitano i corpi le une delle altre e il regista urla: 'Azione'. Guardi nello specchio e non stai guardando te stesso. Quello è il momento di verità di una commedia sullo scambio di corpi. Noi quattro davanti a quello specchio quel giorno, non riuscivamo a smettere di ridere. Eravamo unite. Era il secondo o terzo giorno di riprese. Era molto presto e tutti lo sapevano. Regista, produttori, Studio, troupe, noi. Da quel momento in poi, il film ha funzionato".