Una delle sequenze della serialità moderna che è già storia della tv è sicuramente l'ingresso di Addison Montgomery nel finale della prima stagione di Grey's Anatomy, il medical drama cult degli anni 2000 che ha ibridato il genere con quello soap romance. Merito della scrittura della creatrice, la prolifica Regina dei Drama Shonda Rhimes, ovviamente, ma anche della sua interprete, Kate Walsh, che grazie a questo ruolo vide la propria carriera fare un balzo e il proprio volto essere riconosciuto a livello mondiale, anche in Italia. Lo stesso accadrà qualche anno dopo, quando dalla serie nascerà lo spin-off pensato su misura proprio su quell'attrice e quel personaggio, Private Practice, durato ben sei stagioni sulla ABC e che ha avuto un rapporto simbiotico con la serie originale, ma allo stesso tempo un'identità a sé stante. Andiamo a (ri)scoprirne insieme le caratteristiche e le motivazioni del successo.
Lunga vita agli spin-off
Partiamo innanzitutto dall'aspetto più importante della nostra analisi. Private Practice è uno dei pochi spin-off che abbia avuto senso di esistere nella storia della serialità, come accaduto ad esempio ad Angel o Frasier per citare due esempi eclatanti. Questo perché partiva da un personaggio fortissimo nella serie madre, Grey's Anatomy, che da ex moglie iena e antagonista della protagonista Meredith, era riuscita a ritagliarsi un posto nel cuore dei fan, soprattutto in accoppiata con il personaggio di Mark Sloan e grazie al proprio lavoro, quello di chirurgo neonatale e fetale (doppia specializzazione), legandola quindi ai bambini, che aiuta a venire al bordo ma è sicura-non riesce ad avere per sé. Proprio da questa voglia di maternità in età "avanzata" biologicamente, con tutte le tematiche che ciò si porta dietro, partiva quel suo nuovo viaggio e capitolo della vita da Seattle a Los Angeles, dove la attendeva la clinica aperta dalla sua coppia di amici dell'università, il cardiologo Sam (Taye Diggs) e l'endocrinologa Naomi (Audra McDonald), ovvero l'Oceanside - Seaside Wellness Group, specializzata in ostetricia e ginecologia. La rappresentazione sullo schermo di una donna forte ma fragile, nel lavoro come nel privato, che voleva provare a darsi una seconda occasione, in tutti i sensi.
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Dilemmi medici ed etici e un cast da crossover
La caratteristica principale che differenziava Private Practice da Grey's Anatomy a livello medico - dato che comunque mescolava il genere al dramma sentimentale e ai giochi delle coppie - erano i dilemmi etici e morali messi in campo in ogni episodio. Ogni settimana uno o più casi medici mettevano di fronte i nostri protagonisti ad una serie di empasse, in cui ogni decisione poteva essere considerata tanto giusta quanto sbagliata. Una scelta narrativa da parte di Shonda Rhimes e del suo team che viaggiava a braccetto con la tematica generale dello show e della clinica, ovvero la riproduttività femminile.
La Addison Montgomery di Kate Walsh non era infatti sola in questo viaggio. Con lei c'erano l'infettivologo e naturopata Pete (Tim Daly), vedovo inconsolabile, gli psichiatri Violet (Amy Brenneman) e Sheldon (Brian Benben) più bravi con la mente dei pazienti che con la propria, il receptionist studente di medicina e surfista Dell (Chris Lowell), giudicato erroneamente un bel faccino più che un bravo lavoratore. Infine il trio formato dal pediatra più bravo coi bambini che con gli adulti (Paul Adelstein), la capo chirurga apparentemente impassibile Charlotte (KaDee Strickland) e il piccolo Mason (Griffin Gluck), che si sono ritrovati insieme in Cruel Summer 2. C'era poi la neurochirurga dotata ma con problemi di dipendenze Amelia, sorella minore di Derek, introdotta grazie allo spin-off e così amata dai fan da trovare un posto nella serie madre dopo la chiusura di Private Practice (complice la morte di Derek e quindi il bisogno di un altro Sheperd nel cast).
La parte più difficile era trovare un uomo per Addison (soprattutto dopo Derek e Mark), una donna indipendente che non voleva aver bisogno dell'altro sesso, anche se questo aveva sempre caratterizzato la sua vita amorosa: alla fine, dopo qualche scelta narrativa altamente discutibile, galeotto sarà l'incontro con l'endocrinologo Jake (Benjamin Bratt) nelle ultime stagioni del medical drama. Non solo crossover importanti tra le due serie ma veri e propri trasferimenti di cast, come dicevamo. Anche perché nelle ultime stagioni di Grey's Anatomy - complice un via vai degli interpreti storici - Addison è tornata in una manciata di puntate per portare avanti proprio il discorso sull'aborto in seguito all'annullamento della legge costituzionale negli Stati Uniti. Finalmente Private Practice, che finora mancava su Disney+, è tornato a casa e può essere recuperato o rivisto dagli appassionati del medical drama, che tornerà con la ventesima stagione il 14 marzo negli Usa, in accoppiata con l'altro suo spin-off (molto meno identitario) Station 19, che tornerà con l'annata numero 7. Che aspettate per un bel rewatch durante le vacanze di Natale?