Cruel Summer 2, la recensione: un’estate meno crudele nella seconda stagione della serie

La recensione della seconda stagione di Cruel Summer, dall'11 agosto su Prime Video, che ripropone la formula del ciclo inaugurale ma perde di contenuto e mordente.

Cruel Summer 2, la recensione: un’estate meno crudele nella seconda stagione della serie

Si dice spesso "squadra che vince non si cambia" ma non sempre ovviamente questo mantra si applica alla serialità e alle nuove stagioni. Il concetto non varrà infatti nella recensione di Cruel Summer 2, dall'11 agosto su Prime Video, perché la storia della serie è sicuramente singolare ma attecchisce meno con i nuovi episodi. Se il finale della prima stagione era perfetto ma quell'ultimissima scena - quasi una post-credits - strizzava malamente l'occhio ad un possibile secondo ciclo, poi ordinato, la produzione ha scelto successivamente di far diventare la serie antologica, mantenendo la struttura narrativa e la messa in scena originali. Solo che risultano ridondanti e mancano di approfondimento.

Due estati

163273 0019
Cruel Summer 2: una foto di scena

Le tre estati in tre anni del ciclo inaugurale nella seconda stagione di Cruel Summer diventano due estati ed un inverno, facendo trascorrere sei mesi tra una linea temporale e l'altra. Passiamo così da luglio 1999 a dicembre 1999, a cavallo con le festività natalizie e il millennium bug con la paura che il mondo stesse per finire, e luglio 2000. Proprio come nella prima stagione, anche in un solo anno le cose possono cambiare radicalmente per le protagoniste e al centro abbiamo ancora una volta l'amicizia-inimicizia tra due adolescenti. Dopo Jeanette e Kate, tocca a Megan e Isabella e ci spostiamo come location dal Texas alla fittizia cittadina di Chatham, nello stato di Washington.

163274 0036
Cruel Summer 2: un momento della serie

Ad interpretarle Sadie Stanley (vista nel live action di Kim Possible, in The Goldbgers e in altri film in streaming) che è Megan Landry, una brava e coscienziosa ragazza appassionata di hackeraggio e codici di programmazione, sognando la Silicon Valley, timida e molto legata al migliore amico Luke, e Lexi Underwood (celebre per essere stata la figlia di Kerry Washington in Little Fires Everywhere) che diventa Isabella LaRue, figlia di diplomatici con un passato misterioso alle spalle e determinazione e faccia tosta da vendere. Non più due ragazze che si scambiano la popolarità (con tutto ciò che questo comporta) bensì due adolescenti che si trovano a vivere sotto lo stesso tetto controvoglia dopo che la madre di Megan ha scelto di ospitare una studentessa straniera dall'Europa per un anno di scambio culturale. I loro due mondi ovviamente si scontreranno generando attriti e dissapori e forse la nascita di una bellissima (e pericolosa) "aminimicizia".

Cruel Summer, la recensione: il teen mystery drama sulla popolarità

La furbizia degli autori nella scelta degli attori

163273 0227
Cruel Summer 2: una scena della serie

Il casting di Cruel Summer 2 è sicuramente furbo: non tanto per le due protagoniste, piuttosto sconosciute - e purtroppo meno carismatiche di Chiara Aurelia e Olivia Holt nel ciclo inaugurale - ma soprattutto per gli altri membri delle due famiglie al centro della storia. La serie ha infatti creato una super reunion di Private Practice, lo spin-off di Grey's Anatomy che ebbe fortuna per sei stagioni nel raccontare la nuova vita a Los Angeles di Addison Montgomery, il cui target può essere avvicinato a quello di Cruel Summer. Infatti abbiamo un triplo ritrovo: KaDee Strickland e Paul Adelstein (Charlotte e Cooper in Private) sono di nuovo romanticamente coinvolti in questo nuovo show, tra alti e bassi, e Griffin Gluck (Mason nel serial ABC) è di nuovo il figlio biologico di Adelstein, Luke, che potrebbe ritrovarsi come matrigna nuovamente Strickland. Gli autori hanno quindi giocato anche nell'assegnazione dei ruoli e nella relazione tra i personaggi sullo schermo per far rivivere un momento nostalgico agli spettatori più affezionati. Il risultato però è che qualcosa stona nell'armonia generale e sembra fuori posto, forse per la reunion un po' troppo "pilotata".

Cruel Summer, Jessica Biel: "Negli anni '90 amare le serie tv era da nerd: oggi è il cuore della cultura pop"

Manca il tema ma la fotografia rimane cangiante

163272 0011
Cruel Summer 2: una scena

Ciò che viene mantenuto dalla prima stagione è l'elemento mystery che accompagna tutte e tre le linee temporali e che cattura la curiosità dello spettatore proponendo vari plot twist posizionati ad hoc. Il rapporto tra Megan e Isabella è volutamente continuamente altalenante, proprio come accadeva tra Jeanette e Kate, e ancora una volta ci troviamo di fronte ad un caso di persona scomparsa. Le tre linee temporali sono marcate dalla fotografia, che sceglie tre gradazioni di colore, insieme alle acconciature diverse dei protagonisti, per farci capire in che anno ci troviamo, utilizzando un montaggio che passa continuamente da un piano temporale all'altro. Fil rouge è il personaggio di Luke e il suo rapporto altrettanto altalenante con le due protagoniste: migliore amico di Megan da sempre, inizialmente interessato al "fascino esotico" di Isabella, in seguito romanticamente coinvolto con l'amica: lui potrebbe essere la chiave di tutti i misteri.

163272 0038
Cruel Summer 2: un'immagine della serie

Il cambio però da ragazza acqua e sapone a dark di Megan risulta molto più forzato (e meno sensato dal punto di vista narrativo) di quello di Jeanette, perché a mancare è un discorso tematico alla base del racconto. Se la prima stagione, a metà strada tra Mean Girls e Tredici, parlava di popolarità e bullismo, qui sembra che gli autori abbiano preferito fermarsi in superficie rimanendo sul puro intrattenimento tutto incentrato sui colpi di scena che lascino a bocca aperta e facciano proseguire la visione al pubblico, accompagnati da una colonna sonora un po' ruffiana che strizza smaccatamente l'occhio a quel periodo. C'è un discorso di disparità sociale che permea il triangolo amoroso e i rispettivi adulti ma non viene mai veramente approfondito, come in fondo la caratterizzazione dei protagonisti. Peccato, nonostante a produrre sia sempre Jessica Biel, che questo racconto di riflessione al femminile sia divenuto mero intrattenimento, o quasi.

Conclusioni

Abbiamo parlato di un modus operandi che riprende l’originalità della prima stagione ma che risulta ridondante e meno incisivo nella recensione di Cruel Summer 2. Una seconda stagione che racconta una nuova aminimicizia tra giovani ragazze ma non ne approfondisce davvero i caratteri e i cambi di rotta, che risultano un po’ forzati e un po’ troppo improntanti sui colpi di scena, per quanto avvincenti. Anche le scelte di casting non sortiscono l’effetto sperato, o almeno non fino in fondo.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • La fotografia cangiante e i tre piani temporali, anche se manca un’estate.
  • La costruzione del mistero e i colpi di scena che incollano allo schermo.
  • La riproposizione della struttura narrativa e della caratterizzazione dei personaggi della prima stagione…

Cosa non va

  • …che però risulta un po' ridondante.
  • La tripla reunion di Private Practice è meno incisiva del previsto.
  • La mancanza di una tematica forte di fondo che accompagni la narrazione.