Pillion, recensione: un film queer agrodolce. Tra ironia, dinamiche di potere BDSM e identità

Harry Melling e Alexander Skarsgård sono i fenomenali protagonisti dell'esordio alla regia di Harry Lighton. Presentato Fuori Concorso al 43º Torino Film Festival. Al cinema il 12 febbraio 2026.

Harry Melling e Alexander Skarsgård in Pillion

"Se verrai con me / Sul mio carro tra le nuvole / Più avanti del caldo del sol / Sull'ultima stella lassù / Tu vivrai con me / In un'isola fantastica / E un mondo vedrai di lassù / Un mondo nascosto nel blu / Tutto nuovo per te". Pillion - Amore senza freni, l'esordio alla regia di Harry Lighton si apre sulle note di Chariot nella versione di Betty Curtis. Una canzone d'amore che, se letta tra le righe, può racchiudere in modo ironico quello che il protagonista del film vive nell'arco di circa 100 minuti.

Pillion Amore Senza Freni Alexander Skarsgard Harry Melling Foto
Pillion - Amore senza freni: Alexander Skarsgård, Harry Melling in un'immagine

Presentata Fuori concorso al 43º Torino Film Festival - dopo il passaggio a Cannes 78 nella sezione Un Certain Regard -, la pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo Box Hill di Adam Mars-Jones che lo stesso Lighton ha modificato per il grande schermo. Al centro del racconto il giovane e mite Colin(Harry Melling). Un ragazzo apertamente gay che si esibisce in un coro a cappella e che, con sua grande sorpresa, si ritrova tra le mani un biglietto con un invito per un appuntamento da parte di Ray, motociclista bello e dannato con il volto e i muscoli di Alexander Skarsgård.

Pillion, tra ironia, dinamiche di potere e identità

È da quell'incontro in un vicolo nel giorno di Natale che tra i due si instaura una relazione BDSM in cui Colin diventa "lo schiavo" di Ray in un rapporto di dominazione-sottomissione. Una catena con un lucchetto al collo per Colin e una collana con un lucchetto per Ray a suggellare l'accordo tra i due. Pillion, il cui significato letterale significa "sedile del passeggero di una moto", nel mondo dei motociclisti, ha però anche un'altra accezione. Tra i bikers gay, infatti, è usato con un valore di sottomissione a chi è alla guida della moto.

Pillion Amore Senza Freni Harry Melling Scena
Melling con un cucciolo

Harry Lighton ci mostra la nuova quotidianità del docile trentenne. Un tappetino ai piedi del letto del suo padrone per dormire, liste della spesa da comprare, pasti da cucinare e consumare in piedi. E poi il sesso. Quello che il regista mostra in modo esplicito e mai volgare, mettendo in scena un'educazione sentimentale e sessuale fatta di tutine in latex e picnic con finale a sorpresa. Perché la sorpresa che ci riserva il film, oltre al controllo sulla scrittura e la regia che segna un ottimo debutto al lungometraggio, è l'intelligenza con la quale ritrae un percorso di crescita e scoperta di sé.

Paradossalmente, grazie alla sua "attitudine alla devozione" e alla sottomissione, Colin scopre l'autostima, capisce chi è e cosa gli piace. È così che Pillion, senza mai dimenticare un tocco di ironia, racconte le dinamiche di potere e identità all'interno di una relazione non convenzionale, ma che di sbagliato - ci suggerisce il regista - non ha nulla.

Una storia d'amore queer BDSM

La scelta di affidarsi a due attori come Harry Melling e Alexander Skarsgård - il cui Ray ha un passato e un presente avvolti nel mistero e che possiamo immaginare solo attraverso i suoi tatuaggi - è l'asso nella manica del film. E Lighton è stato attento a far sì che il film non si limitasse a provocare lo spettatore con sequenze esplicite, ma seguisse l'evoluzione e la crescita dei due personaggi come individui e come coppia. Un'indagine condotta con piccoli indizi, gesti e sguardi disseminati nel corso della narrazione che non lascia troppo spazio alle parole.

Pillion Amore Senza Freni Alexander Skarsgard Harry Melling Immagine
Una scena del film

È una storia d'amore queer BDSM quella che Pillion racconta. E c'è qualcosa di profondamente tenero ed eccitante nel vederla trasformarsi davanti ai nostri occhi. Colin è consapevole che ogni tentativo di scalfire la corazza di Ray è un azzardo che potrebbe allontanarlo da lui. Ma quella sicurezza che acquisisce nei mesi trascorsi insieme lo spinge a chiedere di più. "L'amore tra i due è impossibile?", si domanda. E noi con lui. "La tua presa è una promessa, il tuo sguardo una fiamma, accanto a te non sono niente, ma sono tuo comunque"_ scrive il ragazzo sul suo diario. La dichiarazione d'amore che condensa tutta la fragilità della sua posizione. Un giocattolo nelle mani di Ray che, forse però, sotto quell'aria impenetrabile nasconde dei sentimenti.

Se slegato dal contesto BDSM, il film potrebbe serenamente essere una commedia agrodolce. Ma l'inserimento di quell'argomento arricchisce la storia di una miriade di sfumature. Dalla decostruzione dell'immagine machista e eterosessuale del motociclista passando alla complessità dei sentimenti. Un debutto convincente e, a tratti, sorprendente.

Conclusioni

Pillion, esordio alla regia di Harry Lighton, è un adattamento intelligente e sorprendente del romanzo Box Hill. Il motivo? La scelta di sfruttare una relazione BDSM per esplorare le tematiche di identità e potere all'interno di una relazione di dominazione-sottomissione. Il film non si limita alle sequenze sessualmente esplicite, ma ritrae con tenerezza, ironia e intelligenza il percorso di crescita in cui il mite protagonista, proprio attraverso la sottomissione, scopre l'autostima e la consapevolezza di sé. Lighton dirige un'indagine sottile sui sentimenti, decostruendo stereotipi attraverso il motociclista gay di Alexander Skarsgård e suggerendo che in questa storia d'amore queer non convenzionale non c'è nulla di sbagliato. Un esordio convincente che bilancia fragilità, desiderio e la complessità emotiva.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Le interpretazioni di Harry Melling e Alexander Skarsgård
  • L'approccio e esplicito, ma mai volgare
  • Le tematiche di crescita personale e sessuale raccontate con taglio originale

Cosa non va

  • Il film non è molto verboso e una parte di pubblico potrebbe soffrire i dialoghi scarni