Appena finiti i titoli di coda di Perfect Days al Festival di Cannes 2023 abbiamo pensato subito: come minimo, questo film deve vincere migliore attore. E infatti il premio è arrivato: Kôji Yakusho, anche produttore esecutivo, si è portato a casa il riconoscimento. Nelle sale italiane dal 4 gennaio grazie a Lucky Red, il film del regista tedesco è uno dei migliori della sua lunga e ricca carriera.
Nonché uno smacco per tutti quegli appassionati di cinema fissati con la trama. La trama di Perfect Days è infatti molto semplice: seguiamo le giornate - organizzatissime - di un uomo, Hirayama, che fa le pulizie nei bagni pubblici di Tokyo. Dopo il lavoro, che comincia all'alba, tutto il tempo libero è dedicato alle sue passioni: la musica, ascoltata rigorosamente su musicassette, la fotografia, rigorosamente su pellicola, le piante e i libri.
Hirayama parla pochissimo e non sappiamo quasi nulla del suo passato. Eppure, grazie a uno sguardo rivolto al cielo, a un sorriso luminosissimo e una sensibilità rara, l'attore Kôji Yakusho costruisce un mondo. Ne abbiamo parlato proprio con Wim Wenders nella nostra intervista, in cui esprime tutto il suo amore per il Giappone: "Dopo la pandemia avevo l'idea che il bene comune abbia sofferto. Quando siamo usciti dal lockdown era evidente, nelle strade e nelle nostre vite quotidiane, che l'idea di ognuno per se stesso fosse più grande di quella di ognuno per gli altri. Quando, a maggio scorso, sono venuto a Tokyo ho realizzato che le persone lì, anche se hanno avuto il lockdown più lungo di tutti, ne sono uscite con molto più rispetto del loro bene comune. C'era un maggiore senso del bello. Qui a Berlino invece, alla fine della pandemia, il piccolo parco vicino a dove abito è stato devastato. E ci siamo abituati agli scooter ovunque. In Giappone ho visto l'opposto. E per questo ho pensato che fosse un tema importante".
Perfect Days: chi è l'attore Kôji Yakusho
Da noi forse il suo nome ci dice poco, ma il protagonista di Perfect Days, Kôji Yakusho, è uno dei più grandi attori giapponesi. Wenders ha grandissima ammirazione per lui: "Conoscevo bene questo attore.Shall we dance, Babel: ho visto tutti i suoi film. Mi pare uno dei più grandi attori del mondo. Ha uno sguardo fantastico. Quando ho pensato all'inserviente del film l'ho scritto pensando a lui, perché aveva già accettato il ruolo. Non potevamo parlarci se non con un traduttore, ma in un film, quando giri, non vuoi sempre passare per un traduttore, quindi ci siamo abituati a parlare con piccoli gesti, o con gli occhi".
"E ogni tanto con il linguaggio del corpo. E, dopo un po', abbiamo cominciato a comprenderci così bene che mi bastava un gesto per aggiustare una scena. Davvero, abbiamo imparato a parlare senza parole e lui si è immedesimato così tanto nel personaggio che non c'era nemmeno bisogno di correzioni. Lo chiamavamo direttamente Hirayama, come il personaggio, e anche al mio direttore della fotografia dicevo: andiamo da Hirayama. Mi sembrava sempre di più di fare un documentario!"
Perfect Days: perché Hirayama pulisce i bagni?
Come dicevamo, non sappiamo molto del protagonista. A un certo punto però arrivano diverse persone dal suo passato e intuiamo qualcosa, anche se non ci viene detto esplicitamente cosa sia successo. Abbiamo chiesto proprio a Wenders perché Hirayama pulisce i bagni.
Il regista ci tiene però a mantenere il mistero: "È meglio se il pubblico decide da solo da dove venga il personaggio. Qualche indicazione la diamo, come per esempio l'arrivo della sorella in limousine. Si capisce che ha vissuto una vita privilegiata e, per qualche ragione, ha scelto questa vita. Quando la sorella è stupita dal fatto che pulisca davvero bagni, Hirayama risponde con un'espressione del viso. Ha fatto questa scelta, una scelta di vita semplice, a un certo punto".
Come è girato Perfect Days?
Così come Hirayama, anche Wim Wenders ha girato Perfect Days in modo semplice. Lo dice lui stesso: "Nel fare un film su qualcuno che ha ridotto la sua vita a ciò di cui ha bisogno, dovevo fare anche io la stessa cosa. Per questo ho semplificato le mie possibilità. Abbiamo girato tutto a mano: niente crane, gimble o tracks, solo a mano. Abbiamo girato con poca luce e con frame molto semplici, uno molto old fashioned 4:3, come i vecchi film di Don camillo e Peppone. E ovviamente come quelli di Ozu. Mi pareva che la sua vita e il suo appartamento semplice entrassero bene in questo frame. Abbiamo girato il film in 17 giorni, di cui 16 con il nostro attore".
Qual è il significato dei sogni di Perfect Days?
Il film è inframmezzato da dei momenti in bianco e nero che sembrano dei sogni. Wim Wenders spiega qual è il significato dei sogni di Perfect Days: "Per le sequenze di sogni mi è sembrato che, per capire Hirayama, sarebbe stato interessante vederlo leggere libri alla sera, poi metterli via e vederlo sognare. Come se fosse una riflessione sulla giornata, attraverso piccoli pezzi di ricordi. Le piccole cose. Le luci e le rifrazioni del sole. Quindi abbiamo scritto un sogno che somiglia a quello che i giapponesi descrivono come il gioco del sole attraverso delle foglie, ovvero: komorebi. Donata (la moglie di Wenders n.d.r.), che come sempre è con me, a fare fotografie del set, perché mi piace come vede la giornata, di cui parliamo alla fine di ogni giorno di riprese, aveva una sua piccola troupe, con un location scout giapponese, e ha messo insieme e sequenze di sogno. Sono una sua creazione".