Peaky Blinders 6, la recensione: tutti i demoni vengono al pettine

La nostra recensione di Peaky Blinders 6, la sesta ed ultima stagione di uno dei drama inglesi più rappresentativi degli ultimi anni dal 10 giugno su Netflix, in tutti i demoni di Tommy Shelby vengono al pettine.

This ain't a love song. This is goodbye

Cantavano così gli Scouting for Girls ed è con queste parole che potremmo riassumere la nostra recensione di Peaky Blinders 6, la sesta ed ultima stagione di uno dei drama inglesi più rappresentativi degli ultimi anni dal 10 giugno su Netflix. Una stagione in cui non si fanno sconti a nessuno e in cui Tommy Shelby dirà più volte "Non ho limiti" arrivando a compiere atti che forse mai ci saremmo aspettati da lui, per mettere la parola fine (forse) ai Peaky f** Blinders.

La stagione di Polly Gray

Peaky Blinders 6 Cillian Murphy Natasha Okeeffe
Peaky Blinders 6: una foto di scena

La sesta ed ultima stagione di Peaky Blinders è indubbiamente dedicata a Polly Gray come da cartello alla fine della premiere. Non sappiamo quanto la morte "improvvisa" di Helen McCrory, che combatteva da tempo con un cancro al seno, abbia intaccato la sceneggiatura ma Steven Knight è invece riuscito a inserirla con grande tatto, rendendola un personaggio assente eppure presente in tutta la stagione, un personaggio chiave che muove le decisioni degli altri, in primis il figlio Michael (Finn Cole) e il nipote Tommy (Cillian Murphy), che da quel momento si dichiarano guerra aperta, come se già non lo avessero fatto. Si dimostra così quasi provvidenziale quella scena nel finale della quinta stagione, con una Polly evidentemente provata (forse anche nella realtà dalle cure per il cancro) in cui diceva a Tommy: "Qualcuno di voi morirà, finirà così, ma non riesco a capire bene chi".

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La stagione di Tommy Shelby

Peaky Blinders 6 Cast
Peaky Blinders 6: il cast in una scena

Ma questo canto del cigno gangsteriano è anche tutto dedicato al personaggio di Tommy Shelby, da sempre fulcro del racconto e motore dell'azione anche dei suoi parenti e degli altri personaggi. Cillian Murphy riesce a dipingere per l'ultima volta un personaggio sfaccettato, condannato a un dolore prima di tutto interiore e psicologico, un disturbo da stress post-traumatico dopo la guerra che non lo abbandona e che gli fa compiere scelte discutibili e spesso autosabotanti. È così che la stagione si dipana tutta sul desiderio di vendetta dei personaggi, sui rimorsi e sui rimpianti che continuano a ossessionare Tommy attraverso incubi ad occhi aperti che hanno per protagonista la compianta Grace, e si riversano anche sulla seconda moglie Lizzie (Natasha O'Keeffe), e la loro figlia Ruby, presa da una terribile malattia vista come una maledizione da Tommy e gli altri della famiglia. Le credenze e l'identità gitane tornano prepotentemente in quest'ultima stagione, proprio come un ritorno alle origini del personaggio, che oramai non si fa più scrupoli davanti a niente e nessuno. E a proposito di identità culturale non poteva mancare un cameo di Tom Hardy nei panni di Alfie Solomon, forse il personaggio più assurdamente affascinante che ha interpretato per quel suo accento quasi caricaturale e per le sue massime di vita tra il ridicolo e il saggio sempiterno.

Peaky Blinders: Birmingham, Western Town

Padri e figli

Peaky Blinders 6 Tom Hardy
Peaky Blinders 6: una scena della serie

Come spesso accade nelle ultime stagioni dei gangster drama, anche questa è tutta incentrata sul concetto di eredità, di passaggio da padre a figlio, e di vendetta da figlio a padre. Una tematica che attraverserà anche il nostro Tommy, che ritroverà un pezzo dimenticato del suo passato - un espediente narrativo che lascia un po' perplessi arrivati alla fine della corsa - e rivaluterà le posizioni dei parenti stretti nella compagnia e nella famiglia. Ognuno di loro ha la propria vita familiare da (ri)vivere o recuperare: Arthur con Linda (Kate Phillips), Michael con Gina (Anya Taylor-Joy), e così via, anche se è soprattutto su Tommy che la storia si concentra, finendo in alcuni schemi narrativi già visti. L'attentato fallito della scorsa stagione avrà conseguenze anche in questa, con Oswald Mosley (un irriconoscibile Sam Claflin) villain assoluto anche se Tommy ancora una volta dovrà ripararsi da più fronti, in primis dalla sua stessa famiglia. Knight dipana ancora una volta un percorso fatto di molte ombre e poche luci, sostenuto dalla regia attenta ai dettagli di Anthony Byrne, dalla fotografia scura che lavora per contrasto e dalla colonna sonora che spazia tra il rock, il blues, il folk invadendo prepotentemente la narrazione e, a volte, sostituendola. Come in Gomorra - La Serie, I Soprano e come in molti show di mafia tra il caricaturale e il realistico, anche in questo caso non vi è redenzione per i personaggi, non vi è destino segnato in altro se non nel sangue. Resta da vedere il sangue di chi.

Conclusioni

Arriviamo alla fine della nostra recensione di Peaky Blinders 6 dispiaciuti di dire addio a una delle serie più iconiche e immediatamente riconoscibili dell’ultimo decennio ma felici sia stato fatto “su una nota alta”, proprio come quelle della pazzesca colonna sonora che cattura per l’ultima volta il viaggio senza ritorno di Tommy Shelby e soci nell’abisso, tornando alle origini da un lato e dall’altro omaggiando chi non c’è più.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • L’aver deciso di dedicare l’intera stagione al personaggio di Polly e l’aver reso il personaggio motore dell’azione
  • Il cameo di Tom Hardy/Alfie Solomon e la regia/fotografia/colonna sonora
  • Cillian Murphy ancora una volta propone un personaggio sfaccettato e complesso, vittima dei propri demoni…

Cosa non va

  • …che però sovrasta gli altri protagonisti e le loro storyline
  • Un certo ritorno dal passato di Tommy potrebbe lasciare un po’ perplessi arrivati alla fine della corsa