Passioni, sacre rappresentazioni e contraddizioni
A sei anni di distanza da L'amore ritrovato, Carlo Mazzacurati torna ad abbandonare la sua Pianura Padana per fare ritorno in Toscana con una commedia ricca e complessa. Fin dall'inizio la carriera del regista veneto si è evoluta, anche se in maniera discontinua, mutando spesso temi e forme, ma La passione, come ha dichiarato lo stesso Mazzacurati, è uno dei suoi lavori più personali. Dietro la patina umoristica si nasconde una pellicola sfaccettata che alterna comicità macchiettistica ("Quando il gatto canterà tre volte, tu mi tradirai") a riflessione poetica sul senso dell'arte e sulla crisi creativa. Da Federico Fellini a Woody Allen, molti dei più grandi cineasti si sono confrontati con quello che è lo spauracchio di coloro che si dedicano a un mestiere artistico, il blocco creativo, ma La passione ha il pregio di ritagliarsi uno spazio originale e personalissimo mescolando autobiografia e finzione narrativa. Dopo Il caimano, Silvio Orlando torna a vestire i panni di un regista in crisi d'ispirazione costretto a farsi venire in mente nel più breve tempo possibile una storia da proporre all'ennesima attricetta di fiction tv (Cristiana Capotondi) vogliosa di approdare sul grande schermo per salvare la propria carriera. A complicare la situazione l'impianto idraulico della casa toscana di proprietà del regista si guasta provocando danni ingenti a un prezioso affresco del '500 sito nella chiesa sottostante. La cittadina toscana (la ficitional Fiorano) si coalizza impugnando il danno come arma per ricattare Dubois e costringerlo a dirigere la sacra rappresentazione pasquale che, come da tradizione, ogni anno viene messa in scena nel borgo toscano.
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La passione è una dichiarazione d'amore a un mestiere, quello del cinema, che si libera dell'autocompiacimento tipico di tante pellicole metacinematografiche per dirigere lo sguardo verso le altre arti, in particolare verso il teatro popolare e la pittura, celebrandone potenza e bellezza. Un film avulso da ogni tematica religiosa pur avendo come oggetto una sacra rappresentazione, un'opera che, nello scandagliare una crisi personale, veicola messaggi dal respiro universale. Quanti contrasti in una sola pellicola!
Movieplayer.it
3.0/5