Sulle ali della fantasia, Onward: Oltre la magia vola fino a Berlino 2020. La nuova avventura Disney/Pixar, che uscirà in Italia il 5 marzo, è firmata da Dan Scanlon, autore dell'acclamato Monster University, tra i miglior film dello studio Pixar. Come il precedente successo, anche Onward è una pellicola avventurosa e ipercinetica, con venature humor, che racconta la storia di due fratelli elfi, doppiati in originale da Tom Holland e Chris Pratt, i quali vivono in un mondo che ha progressivamente dimenticato la magia. Ian il minore, è timido e insicuro, Barley, invece, è un perdigiorno ossessionato dal glorioso passato della su stirpe che se ne va in giro in un furgone scassato a combinare guai. Entrambi i fratelli soffrono la perdita del padre, morto quando erano piccoli, finché, il giorno del sedicesimo compleanno di Ian, un regalo molto speciale cambierà tutto.
Onward nasce da un'esperienza autobiografica, visto che la storia di Ian riflette le vicende personali del regista Dan Scanlon: "Dopo Monsters University, volevo fare qualcosa di personale. Così ho deciso di raccontare la mia esperienza. Come Ian, anche io ho perso mio padre quando avevo un anno e mio fratello tre. Questa è diventata l'idea alla base del film, di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Onward. Purtroppo non ho memorie di mio madre, abbiamo delle foto e dei filmini di famiglia, ma ero troppo piccolo per aver coscienza della sua presenza. Questo film è stato un modo per ricordarlo".
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Da Harry Potter ai giochi di ruolo, tutti i riferimenti di un universo magico
Il mondo narrato in Onward è costruito attraverso un sapiente mix di presente e passato. I due giovani elfi vivono in una tranquilla periferia residenziale ricalcata sul vero sobborgo del Michigan in cui Dan Scanlon è cresciuto, ma qui e là fanno capolino draghi, ponti levatoi, antichi castelli e segrete: "Con l'aiuto dei colleghi in Pixar, mi sono divertito a creare un mondo magico che nasce dalla combinazione tra realtà e finzione. Abbiamo costruito gli esterni modellandoli sull'adorabile periferia in cui sono cresciuto, e gli elemento magici, come le case fungo, sono stati riadattati alla realtà". Come per ogni film d'animazione, anche Onward ha avuto una genesi piuttosto lunga visto che la storia è stata scritta sei anni e mezzo fa. Il processo di rielaborazione compiuto in casa Pixar ha visto varie fasi che hanno coinvolto Scanlon e i suoi collaboratori: "Abbiamo rifatto lo storyboard nove volte, credo. A ogni esame, Pixar ci suggeriva dei cambiamenti. Il processo è stato molto lungo, ma non abbiamo mai perso di vista il nostro focus, la storia".
Onward affonda le radici nella magia, nel mito e nel folclore. Tanti i riferimenti che vengono in mente durante la visione, da Harry Potter ai giochi di ruolo in stile Dungeons and Dragons e ai giochi con le carte come Magic. Dan Scanlon nega citazioni specifiche, spiegando che la sua idea era quella di "abbracciare un mondo che comprende tutte queste realtà", ma ammette che la magia "è romantica. Parliamo di un mondo fantastico, ma abbiamo scartato l'idea di un mondo antico perché questa è una storia moderna, è la storia di un figlio che sogna di vedere il padre. Devo ammettere, però, che in Pixar ci sono un sacco di fan di giochi di ruolo che ci hanno aiutato nel creare la figura di Barley, che usa il suo bagaglio culturale per andare alla ricerca della gemma che lo aiuterà nella sua impresa".
Il segreto del lavoro con i doppiatori: costruire il contesto
E veniamo al lavoro con le voci. Purtroppo sono assenti a Berlino, ma Tom Holland e Chris Pratt hanno dato un contributo essenziale visto che i personaggi di Ian e Barley sembrano plasmati sulle loro controparti umane. Dan Scanlon svela però che in realtà "la prima cosa che viene fatta è disegnare i personaggi. Abbiamo preso la loro descrizione e abbiamo cominciato a disegnarli, poi abbiamo guardato gli artwork per capire chi avrebbe potuto interpretarli, è stato un lungo processo". Alla fine la scelta è caduta sulle star Marvel Tom Holland e Chris Pratt ("Chris Pratt è così Barley"), mentre Octavia Spencer, "un vero fenomeno" a detta del regista, dà voce a una scatenata Manticore: "Dirigere le voci non è difficile, il vero lavoro è creare il contesto. Sei chiuso in una stanza con gli attori, non devi spiegare troppo ma fidarti di loro. Sia Tom che Chris hanno dei fratelli nella vita perciò hanno capito subito di cosa parlava realmente il film".
Parlando di Tom Holland, è inevitabile chiedere se anche con Onward la giovane star inglese si è lasciata scappare qualche spoiler, ma Dan Scanlon sfata il mito del povero Holland incapace di mantenere segreti: "Ho lavorato a Spider-Man: Far From Home e lui non si è lasciato scappare nessuno spoiler, non è vero che spoilera".