Ognuno è perfetto, la recensione: una storia di diversità ed emancipazione

La recensione di Ognuno è perfetto, la fiction di Rai 1 da diretta Giacomo Campiotti sui sentimenti e la voglia di emancipazione di un gruppo di ragazzi con la sindrome di Down.

Ognun Perfetto 1
Ognuno è perfetto: una foto della serie

Ognuno è perfetto è la nuova fiction di Rai 1 in onda in tre prime serate lunedì 16, martedì 17 e lunedì 23 dicembre 2019. Basata sulla serie belga Tytgat Chocolat, è una co-produzione Rai Fiction e Viola Film, in collaborazione con il CPTV RAI di Torino, per la regia di Giacomo Campiotti (Bianca come il latte, rossa come il sangue e Braccialetti rossi) e la scrittura di Fabio Bonifaci. In questa recensione di Ognuno è perfetto cercheremo di parlare di molti dei tanti aspetti che compongono un prodotto di questo genere: una serie inclusiva che vuole raccontare quasi con la leggerezza di una favola tematiche e storie profonde, sentimenti universali che travalicano il concetto di diversità. Diversità che, in storie come questa, diventa labile, sottile come la carta di un cioccolatino, perché possiamo anche essere diversi ma le emozioni e i sentimenti che proviamo ci rendono unici e uguali.

Ognuno Perfetto 2
Ognuno è perfetto: un'immagine della serie

La trama: una favola moderna

Rick è un ragazzo di 24 anni, ha la sindrome di Down e nella vita passa da un tirocinio all'altro sperando di trovare un lavoro vero al più presto. Grazie a un suo amico trova impiego come addetto al packaging in un'azienda di cioccolatini gestita da Miriam (Cristiana Capotondi), donna sicura e capace, ma anche sensibile e attenta ai bisogni dei suoi impiegati. Il reparto in cui lavora Rick è, infatti, gestito quasi interamente da persone con la sindrome di Down. Il protagonista di Ognuno è perfetto sperimenterà finalmente nella sua vita il significato e le responsabilità di avere un lavoro, legando con tutti i suoi compagni di reparto e trovando l'amore nella sua collega Tina. Come in ogni storia d'amore che si rispetti, il percorso dei due ragazzi sarà pieno di ostacoli, ponendoli all'inizio di un viaggio che sarà anche una vera prova di coraggio e crescita. A supporto della storia dei giovani ragazzi ci sono le famiglie: Ivan, un padre apprensivo (Edoardo Leo) in crisi con sua moglie Alessia (Nicole Grimaudo), ma soprattutto Emma (Piera Degli Espositi), voce narrante della serie e colei che prima di Miriam era a capo dell'azienda di famiglia. Le famiglie sono infatti importanti in questa storia che cerca di raccontare la diversità anche dal punto di vista dei nuclei familiari, spesso lasciati soli da una società che corre troppo veloce.

Diversi da chi?

Ognuno Perfetto 4
Ognuno è perfetto: una scena della fiction

Anche noi in questa recensione abbiamo usato diverse volte la parola diversità ma, in effetti, guardando questa serie non possiamo fare a meno di chiederci: diversi da chi? In questa fiction, la diversità, proprio come l'ha definita lo sceneggiatore Fabio Bonifacci, altro non è che un punto di vista alternativo e privilegiato sulla natura umana. Nell'esprimere i loro sentimenti, le loro paure e i loro desideri i protagonisti mostrano con schietta purezza quei timori e sentimenti che tutti proviamo e per i quali non siamo dissimili da nessuno. I personaggi che "fanno" la storia sono infatti loro, i ragazzi addetti al packaging della cioccolateria, quei ragazzi che la società etichetta come poco abili nel mondo del lavoro, ma che invece dimostrano un insieme di capacità e risorse in grado di compensare ciò che la loro sindrome gli rende difficile fare. Sono anche quelli che su schermo funzionano meglio: la loro spontaneità colpisce lo spettatore, lo avvicina alla storia e lo rende partecipe pur mantenendo quella leggerezza e freschezza che non stanca e diverte. La spontaneità, che contraddistingue i ragazzi, viene però persa quando entrano in scena le famiglie: a fronte di un ottimo cast, il plot scade nei soliti intrecci amorosi che abbiamo già visto un po' in tutte le salse in produzioni analoghe, e che sottraggono originalità all'equazione finale.

Perché guardare Ognuno è perfetto

Ognuno è perfetto rimane comunque una storia deliziosa, leggera ma con tanto cuore. Guardarla fa bene all'anima, alleggerisce lo spirito, ma non manca di offrire anche importanti spunti di riflessione. La storia di Rick, Tina, Giulia, Maurizio e Django riesce, con la sua disarmante semplicità, a mettere in ombra tutto il resto. Il viaggio diventa il mezzo narrativo più efficace per raccontare la crescita di un gruppo di individui alla ricerca di consapevolezza di sé, ma sopratutto di indipendenza, quell'indipendenza che a vent'anni si tramuta da desiderio a esigenza. Se volete passare una serata tranquilla in famiglia, questa è la storia adatta, perché è per tutti e farà bene a tutti.

Conclusioni

Come abbiamo affermato nella recensione di Ognuno è perfetto, questa fiction porta ai nostri occhi una storia sulla disabilità e sull’universalità di sentimenti a cui nessuno di noi è immune o esente. Tutti proviamo amore, gioia, rabbia e frustrazione. Sentimenti che ci rendono più vicini permettendoci di superare la diversità che tanto temiamo. Questo dice la serie, con la sua tenerezza e leggerezza ci offre un punto di vista differente sulle problematiche di tutte quelle famiglie che devono convivere con delle disabilità e che spesso vengono lasciate sole. I ragazzi protagonisti, pur con le loro evidenti difficoltà espressive, interpretano personaggi reali e convincenti. Nota negativa è la componente adulta che, a fronte di ottimi interpreti, porta su schermo i più comuni cliché da fiction.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
2.7/5

Perché ci piace

  • La storia, delicata e fresca che appassiona da subito lo spettatore.
  • I ragazzi che, al netto delle loro difficoltà interpretative, portano su schermo personaggi vivi e reali.
  • I sentimenti e la crescita personale dei protagonisti mantenuta spesso al centro della narrazione.

Cosa non va

  • La parte di trama che coinvolge le famiglie risulta spesso prevedibile, scadendo in cliché tipici di produzioni di questo genere.