Non sei invitata al mio bat mitzvah, la recensione: su Netflix uno scatenato coming of age

La recensione di Non sei invitata al mio bat mitzvah, film dove la giovane protagonista è prossima a festeggiare la sua entrata nella maggiore età, attraversando luci e ombre dell'adolescenza.

Non sei invitata al mio bat mitzvah, la recensione: su Netflix uno scatenato coming of age

Stacy Friedman è una ragazzina che non vede l'ora di condividere il suo bat mitzvah con la sua migliore amica Lydia, con la quale è inseparabile fin da quando erano piccole. Un legame solido e apparentemente inattaccabile, che rischia però di essere messo ora in discussione per la presenza di Andy, un compagno di scuola che attira le attenzioni di entrambe. Stacy per impressionare il ragazzo si tuffa in acqua da una scogliera, perdendo poi l'assorbente nelle acque del lago con conseguente figuraccia di fronte a un sacco di gente e le voci che si diffondono tra le aule scolastiche. Figuraccia per la quale incolpa ingiustamente proprio Lydia...

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Non sei invitata al mio Bat Mitzvah: Samantha Lorraine e Sunny Sandler in una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Non sei invitata al mio bat mitzvah, la situazione prende una piega ulteriormente imprevista quando Stacy scopre che Andy ha iniziato a frequentarsi proprio con Lydia, per quello che lei vede come un tradimento imperdonabile tale da segnare la fine della loro amicizia. Ma mentre il bat mitzvah nel frattempo si avvicina sempre di più, la protagonista avrà modo di scoprire di più su se stessa e sulle sue emozioni...

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Non sei invitata al mio Bat Mitzvah: Sunny Sandler in una foto

Un voice-over nel prologo introduce i rituali di varie culture con i quali si celebra l'arrivo della maggiore età e proprio il bat mitzvah del titolo è quello che caratterizza la fede ebraica. Si verifica ad un'età relativamente giovane, tredici anni per i maschi e uno in meno per le femmine, e da quel momento si è obbligati a seguire i comandamenti imposti dalle religione, entrando a far parte a pieno titolo della rispettiva comunità. Un passaggio chiave qui rivisitato in forma di commedia adolescenziale, con un racconto di formazione virato a tonalità farsesche e leggere ma anche intriso di suggestioni nostalgiche verso quegli anni che tutti abbiamo vissuto con sogni e aspirazioni. Certo qui il pubblico americano avrà più modo di identificarsi con i personaggi, giacché di feste in grande stile come quelle che si susseguono nel corso della visione se ne vedono ben poche dalle nostre parti: ville accessoriate, piscine, dj che mettono musica a palla e party esagerati dove si balla fino al mattino, nonostante l'età relativamente acerba delle figure principali.

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Non sei invitata al mio Bat Mitzvah: Sunny Sandler in una scena del film

Un approccio moderno anche nella gestione della colonna sonora e dei vari modelli di riferimento pop, con Dua Lipa quale "sogno nel cassetto" da avere come guest-star alla propria celebrazione e sonorità da dance spinta sulle quali si scatenano questi ragazzini assai più maturi e svezzati di un tempo, con la sessualità che qui non è soltanto un tabù ma pur rimanendo fuori campo appare quale sottofondo "lolitesco" più o meno incalzante. Adattamento dell'omonimo romanzo di Fiona Rosenbloom, Non sei invitata al mio Bat Mitzvah è un film che ha comunque ritmo e personalità e che dietro alcune ingenuità più sentimentalistiche e piacevolmente old-school si pone con una ventata d'aria fresca in un panorama a tema spesso adagiato su stereotipi e luoghi comuni, qui schivati anche per via del numeroso contorno di personaggi secondari, a cominciare proprio dal mondo degli adulti.

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Non sei invitata al mio Bat Mitzvah: Idina Menzel e Adam Sandler in una scena del film

Non è un caso che a interpretare Stacy sia Sunny Sandler, figlia di quell'Adam Sandler che qui ne veste per l'appunto i panni paterni, con la sorella Sadie e la madre Jackie rispettivamente nel ruolo della primogenita e della genitrice della migliore amica. Un cast "a conduzione familiare" che si rivela tosto e eterogeneo al punto giusto, con la star di tanti film comici e demenziali a divertirsi e a divertire in una parte cucita su misura per lui, in senso positivo. La storia di un'amicizia che affronta le insidie dell'adolescenza, tra piccoli drammi, rotture e salvifiche riconciliazioni, per cento minuti che emozionano e divertono con piacevolezza, senza mai scadere nel limbo della retorica ma tenendo ben saldi i presupposti di un intrattenimento leggero, indirizzato a un target relativamente ampio di pubblico proprio per via di un'essenza smaliziata e intelligentemente furba.

Conclusioni

La dodicenne Stacy è prossima a celebrare il suo bat mitzvah quando litiga per questioni di cuore con la sua migliore amica Lydia: una rottura con la quale non sarà semplice fare i conti e che complicherà non poco i preparativi per la grande festa, tra nuovi drammi e tentativi di riconciliazione più o meno riusciti. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Non sei invitata al mio bat mitzvah, ci troviamo davanti ad una commedia (pre)adolescenziale frizzante e nostalgica al punto giusto, che possiede una sua divertita personalità nell'offrirsi quale coming of age atipico e catartico, accompagnandoci nelle dinamiche di questa tradizione ebraica che riguarda i più giovani membri della comunità. Adam Sandler nel ruolo del padre della protagonista guida un cast in palla, dove le atmosfere leggere e ironiche vanno di pari passo con un sentimentalismo smaliziato e consapevole della gioventù moderna.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
2.9/5

Perché ci piace

  • Emozioni e divertimento in egual misura, con un ritratto acuto della gioventù contemporanea, tra luci e ombre.
  • Un coming of age tagliente al punto giusto.
  • Adam Sandler guida un cast affiatato, a cominciare dalla figlia Sunny nelle vesti della protagonista.

Cosa non va

  • La sceneggiatura cede qua e là a risvolti prevedibili e poco originali.