"Yo man!" "Yo bitch!". Evidentemente nell'affollata Sala Conferenze dello Hyatt Hotel a Berlino si sono intrufolati anche numerosi fans di Breaking Bad che chiamano a gran voce Aaron Paul con lo slang del suo personaggio nella serie tv, e lui risponde con le smorfie tipiche di Jesse Pinkman. L'attore sta vivendo un momento d'oro, lanciatissimo dopo il successo della quinta fenomenale stagione con cui si è chiusa la serie: "Ma ci sarà un prequel", ci rivela di sfuggita alla fine della conferenza. E' sicuramente lui il più atteso del cast di Non buttiamoci giù, nonostante attori del calibro di Pierce Brosnan, Toni Collette e all'emergente Imogen Poots, insieme ad Aaron anche nell'imminente Need for Speed. Accompagnati dal regista Pascal Chaumeil e dall'autore del romanzo Nick Hornby, hanno dato vita ad un'animata conferenza stampa.
Cosa vi è piaciuto del progetto per cui avete detto: "Io devo assolutamente esserci"? Toni Collette: Penso che sia una grande storia di amicizia, il fatto che sia raccontata in maniera soggettiva con il punto di vista dei vari personaggi, il plot è davvero unico.Pierce Brosnan: Mi erano piaciuti molto i lavori precedenti di Chaumeil e quando mi hanno proposto la sceneggiatura ho trovato che fosse fantastica e ho detto devo assolutamente esserci!
Aaron Paul: Sono stato l'ultimo ad entrare a far parte del cast. Sono sempre stato un grande fan dei libri di Nick Hornby, lui ha la capacità unica di descrivere perfettamente quello che provano le persone e perciò prima o poi trovi un suo personaggio con cui ti identifichi.
Imogen Poots: Penso che i personaggi di questa storia siano simili ma nello stesso tempo diversi tra loro, è come se rappresentassero un microcosmo del genere umano, è una storia eccezionale.
E il regista, come si è rapportato al lavoro di Nick Hornby?
Pascal Chaumeil: Ho cercato di immedesimarmi in ognuno dei personaggi: mi ha aiutato il fatto che la storia fosse raccontata dai quattro punti di vista di ognuno, mentre giravo ho cercato di immaginare di essere uno di loro, questo ha creato una certa connessione.
Toni Collette: E' vero, eravamo praticamente connessi. Spesso capitava che mentre giravamo dovessimo interrompere la ripresa, per esempio se c'era una scena in cui noi ridevamo ed eravamo allegri, anche Pascal scoppiava a ridere come se fosse coinvolto anche lui.
Mr. Hornby, come ha trovato l'adattamento della sceneggiatura da parte di Jack Thorne, è dovuto intervenire per metterci mano?
Nick Hornby: Mia moglie che fa la produttrice mi ha presentato Jack e io mi sono affidato completamente a lui, magari qualche consiglio qua e là, ma non sono mai dovuto intervenire.
Jack Thorne: Non è facile adattare un libro di Nick Hornby, bisogna letteralmente entrare nella sua testa per capire il modo in cui descrive in personaggi.
Nick Hornby: Molti pensano che questo sia un libro facile, invece è uno dei più complessi che ho scritto. Ha un meccanismo a ritroso, si parte dal climax e poi si tratta di raccontare tutto quello che c'è dietro, non era facile e Jack ha fatto un lavoro eccezionale.
Imogen Poots: Io sono cresciuta con i libri di Hornby, per me è stato un onore poterne "interpretare" uno.
Toni Collette: Io questo non l'avevo letto. Ma ero già stata in Un ragazzo - About a boy quindi con Nick c'è un legame speciale, sono stata la prima ad entrare a far parte del cast.
Pascal Chaumeil: Diciamo che è molto facile per un regista quando dietro c'è un libro che descrive così bene i personaggi, gli attori non devono farti nessuna domanda, basta che si leggano il libro per torvare la risposta.
Per Toni, il tuo personaggio di madre che assiste il figlio gravemente disabile ha richiesto una preparazione particolare? Toni Collette: Abbiamo visitato molti istituti che ospitano ragazzi disabili con paralisi celebrali, grazie all'aiuto delle loro famiglie ho visto come ci si prende cura di loro, come gli danno da mangiare, li mettono a letto, il legame speciale che si crea tra loro.
Quando fanno un film da un tuo libro partecipi alla lavorazione? Nick Hornby: Normalmente vedo il film a lavoro ultimato, e mi sento sempre strano a vedere il lavoro di anni volare via in un'ora e mezza. Quello che mi colpisce è che gli attori sono sempre meglio di come me li ero immaginati. Voglio dire, il protagonista nella mia testa non aveva mica le fattezze di Pierce Brosnan. Lui è molto meglio!
E lei Mr. Brosnan, che ha avuto successo grazie ad una serie televisiva, si sente di dare qualche consiglio ad Aaron Paul che sta facendo lo stesso percorso? Pierce Brosnan: Credo che Aaron sia sveglio e intelligente e mi sembra che abbia capito da solo quello che deve fare
Il suo personaggio nel film fa una scelta di cmbiamento, come quella che ha fatto lei dopo 007.Il ruolo di 007 è stato un vero dono. Diciamo che mi ha consentito dopo di poter scegliere io quali film interpretare e questo è un privilegio per chi ama questo mestiere come me.
Prima che tutti lascino la sala riusciamo ad avvicinare Aaron Paul e a chiedergli del prequel di Breaking Bad di cui si parla. Aaron Paul: Sì, dovrebbe essere un prequel ed essere ambientato prima che Walter White decida di incasinare la vita di tutti.... Spero proprio di farlo.