No Other Land, recensione: la resistenza palestinese passa anche attraverso una telecamera

Basel Adra e Yuval Abraham testimoniano nel loro film la distruzione della comunità di Masafer Yatta, in Cisgiordania, da parte dell'occupazione israeliana. Al cinema dal 16 gennaio.

Una scena di No Other Land

Durante la cerimonia di premiazione di Berlino 74, quando i registi Basel Adra e Yuval Abraham sono saliti sul palco per ricevere il Berlinale Documentary Award e il Panorama Audience Award per il miglior documentario per No Other Land i loro discorsi di accettazione hanno fatto il giro del mondo. "Io e Basel abbiamo la stessa età. Io sono israeliano, Basel è palestinese. E tra due giorni torneremo in una terra dove non siamo uguali. Io vivo sotto una legge civile e Basel è sotto una legge militare. Viviamo a 30 minuti l'uno dall'altro, ma io ho diritto di voto. Basel non ha diritto di voto. Sono libero di muovermi dove voglio in questa terra. Basel è, come milioni di palestinesi, rinchiuso nella Cisgiordania occupata. Questa situazione di apartheid tra noi, questa disuguaglianza, deve finire", ha dichiarato Yuval.

No Other Land Recensione 7Pgagfb
Basel Adra e Yuval Abraham in una scena del documentario

"È il nostro primo film da molti anni, la mia comunità, la mia famiglia ha filmato la nostra comunità che viene cancellata da questa brutale occupazione. Sono qui a celebrare il premio, ma è anche molto difficile per me celebrare quando ci sono decine di migliaia di persone della mia gente che vengono massacrate da Israele a Gaza. Masafer Yatta, la mia comunità, viene rasa al suolo dai bulldozer israeliani. Chiedo una cosa: alla Germania, dato che sono qui a Berlino, di rispettare le richieste dell'ONU e di smettere di inviare armi a Israele", gli ha fatto eco Basel. Secondo alcuni politici tedeschi il contenuto di questi discorsi era antisemita. A guardare No Other Land e nell'ascoltare due giovani uomini chiedere la fine di violenze e disparità, ci si domanda come possa balenare un pensiero del genere nella testa di un essere umano.

No Other Land: riprendere la distruzione

No Other Land Recensione Hnswsxu
L'esercito israeliano a Masafer Yatta

Il documentario è una testimonianza di anni e anni di oppressione da parte di Israele nei confronti delle comunità di palestinesi che vivono nei villaggi situati al confine meridionale della Cisgiordania nella regione montuosa conosciuta come Masafer Yatta. Piccoli villaggi abitati da agricoltori che vivono in strutture di pietra e grotte che compaiono nelle mappe precedenti la fondazione di Israele, ma che lo stato ebraico non riconosce dichiarandolo, dal 1980, una "zona di addestramento militare chiusa".

Scritto, diretto, prodotto e montato da Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham & Rachel Szor, un collettivo palestinese-israeliano, No Other Land è attivismo sotto forma di documentario. Cresciuto da due genitori che hanno passato la vita a battersi per i diritti loro e degli altri abitanti di Masafer Yatta, Basal ne ha ereditato lo spirito e il coraggio. Ha imbracciato una piccola telecamera e ha iniziato a riprendere tutto quello che vedeva. "Ho cominciato a filmare quando è iniziata la nostra fine", quando cioè, dopo oltre due decenni di lotta in un tribunale israeliano, si è deciso per la distruzione di quei villaggi.

No Other Land copre un arco temporale che dall'estate del 2019 arriva fino all'ottobre 2023, poco dopo l'attacco terroristico di Hamas e la successiva rappresaglia israeliana nella striscia di Gaza che prosegue ancora oggi mentre scriviamo. Ma il documentario contiene anche filmati antecedenti e riprese con il cellulare che raccontano oltre trent'anni di resistenza. "Ci hanno reso stranieri nella nostra terra", commenta amaramente l'abitante di uno dei villaggi a cui hanno demolito la casa e che, ogni notte, prova a ricostruirla per essere nuovamente abbattuta dalle ruspe israeliane.

Il confronto di due vite

No Other Land Recensione Krn9Jx3
Basel Adra in No Other Land

Mentre Basel filma la distruzione della sua comunità entra in contatto con un giovane giornalista investigativo israeliano, Yuval, deciso a raccontare quello che accade a Masafer Yatta sebbene i notiziari non sembrino interessati a parlarne. Quella che inizia come una collaborazione si trasforma in un'amicizia. E sono proprio i dialoghi tra i due che intervallano il racconto delle sistematiche demolizioni a rendere ancor più emozionante No Other Land.

Da quei discorsi le loro esistenze appaiono come due binari paralleli nonostante a separare le loro rispettive quotidianità siano solo una manciata di chilometri. Ma in quel tratto di strada si gioca la libertà di un popolo umiliato da decenni in nome di una legge che sono costretti a subire. E proprio il rapporto che lega i due registi è la risposta più bella ad ogni divisione, contrasto e separazione tra i due popoli.

No Other Land Recensione Kxk8X26
Un'immagine del documentario

Il documentario è figlio del suo tempo e così Basel usa anche i social media per testimoniare in diretta un copione che si ripete sempre uguale di villaggio in villaggio. Nei filmati presenti in No Other Land si può sentire il suo respiro affannato mentre corre a perdifiato per riprendere le demolizioni e gli attacchi dell'esercito israeliano o per sfuggire alle loro rappresaglie. C'è, per tutta la durata del film, la netta consapevolezza da parte sua e della sua famiglia che potrebbe essere arrestato da un momento all'altro come accaduto a suo padre prima di lui.

From Ground Zero, la recensione: una potente testimonianza della vita a Gaza durante la guerra

È emotivamente dolente ascoltare le voci fuori campo di Basel o i racconti di chi ha perso quel poco che possedeva. Come From Ground Zero - progetto che raccoglie 22 cortometraggi realizzati da alcuni registi di Gaza nel corso della guerra - anche No Other Land ha una valenza storica e politica. Non si può negare ciò che quelle immagini mostrano. Così come non si può negare quello che i filmati che arrivano dalla striscia di Gaza ci testimoniano quotidianamente. Al momento No Other Land, è stato ammesso nella shortlist degli Oscar 2025. La speranza è che arrivi a far parte della cinquina finale così da raggiungere un pubblico sempre più ampio e che sempre più persone si interessino al destino, ma sopratutto al futuro, del popolo palestinese.

Conclusioni

Se From Ground Zero raccoglie corti realizzati nel corso del 2024 a Gaza, No Other Land testimonia la lunga e sistematica opera di distruzione e occupazione da parte dell'esercito israeliano dei villaggi che compongono la zona montuosa di Masafer Yatta, in Cisgiordania. Il merito è di uno dei suoi giovani abitanti, Basel Adra che ha imbracciato una piccola telecamera per filmare demolizioni e soprusi che la popolazione del luogo subisce da anni. Un'opera che non si può ignorare e che arriva diretta alle emozioni di chi guarda, muovendosi tra rabbia, impotenza e dolore. Diretto da un collettivo palestinese-israeliano, No Other Land, è anche la storia di un'amicizia tra due giovani cresciuti in due mondi lontanissimi divisi da soli 30 minuti di macchina. Un lasso di tempo e di spazio capace di determinare le sorti di uomini e donne.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • L'uso della voce fuoricampo
  • Lo spazio dedicato agli abitanti dei villaggi di Masafer Yatta
  • Il confronto tra le vite di Basel e Yuval
  • Il materiale raccolto nel corso degli anni, una testimonianza storico-politica

Cosa non va

  • Non ci sono elementi tali da essere segnalati