We Wish You a Nerdy Christmas!

Tra India, Cina e Giappone cinque (più bonus) proposte alternative per un Natale all'insegna dei gusti estremi e delle scoperte insolite.

We Wish You a Nerdy Christmas!

Tanto, tanto tempo fa essere nerd non era affatto trendy. I cosiddetti "nerd" erano appassionati di prodotti difficili da trovare, spesso bizzarri al limite dello straniante, politicamente scorretti, visibilmente trash e qualitativamente discutibili. In una parola: meravigliosi.
Ci si affidava al passaparola nella ristretta cerchia di amici che condivideva questi strani gusti, ad ardite esplorazioni nei territori desolati e ancora vastamente inesplorati delle prime reti informatiche, a quei pochissimi ed eroici mezzi d'informazione (riviste cartacee, programmi televisivi) che riuscivano a svelare gemme nascoste e preziosissime. È così che sono diventati leggendari film come Il ritorno dei pomodori assassini e Shaolin Soccer (rigorosamente in versione originale), serie televisive come The Misfits (il primo, quello con una giovanissima e meravigliosa Courtney Cox) o il folle Middle Man. Per tacere dei primi anime in lingua originale, da Urutsokidoji a King of Braves GaoGaiGar.

Scale

Oggi i tempi sono cambiati: i nerd dominano il mondo e sono giovani e fighi, tutto è immediatamente condiviso e accessibile e ci si può abbandonare a una storia di supereroi o a un poetico film d'animazione giapponese con tutta la famiglia, godendosi un'esperienza di spettacolo ed emozioni di altissimo livello. Ma se a Natale siete stanchi di rivedere per la ventesima volta Una poltrona per due o Fantaghirò, se volete scoprire, o riscoprire, quel brivido nel trovare e godersi qualcosa di strano, se volete stupire quell'amico convinto di essere un "vero nerd" perché ha visto Seven Deadly Sins, o farvi valere agli occhi dei vostri nipotini più smaliziati, abbiamo qui per voi una selezione di titoli... molto particolari.
Film, serie TV e anime che se ne stanno rintanate, ben nascoste, negli immensi cataloghi dei servizi streaming e che, a nostro giudizio, vi faranno passare delle feste all'insegna del vero, perduto spirito nerd.
Alcuni titoli magari li avete già sentiti nominare (complimenti!), altri... dovrete sudare un po' per trovarli (massima ammirazione se ci riuscite), ma tutti sono stati scelti e accoppiati a una spezia particolare per dare un sapore decisamente più... originale ed esotico al vostro Natale. Auguri!

Garam Masala: RRR (India, 2002)

Rrr Poster
Locandina di RRR

Il titolo dovrebbe essere l'acronimo di Rise-Roar-Revolt ma, in realtà, si può anche interpretare come le iniziali delle tre superstar del cinema indiano dietro questo mastodontico progetto: gli attori N. T. Rama Rao Jr. e Ram Charan, ovvero due delle più grandi e osannate superstar del cinema indiano per la prima volta insieme, e il regista S. S. Rajamouli. Probabilmente è uno dei titoli più famosi di questa lista, visto che è stato un campione di incassi assoluto in una delle industrie cinematografiche più ricche del mondo ed ha, anche in Italia, uno stuolo di esaltatissimi ammiratori. Il motivo, che vi invitiamo caldamente a verificare di persona, è presto detto: RRR è un tripudio di esagerazione e potenza visiva senza vergogna. Sono almeno tre o quattro film in uno: è, allo stesso tempo, un dramma storico, un buddy movie, un thriller politico, un action comedy, una storia d'amore e, a un certo punto, un film di supereroi (no, sul serio...).
Per culminare nel finale in un manifesto nazionalista fiero e gioiosamente senza ritegno. Una vera e propria abbuffata cinefila tra opulenza narrativa, scenografie meravigliose e coreografie, sia nelle scene di combattimento che nei pezzi ballati e cantati, che lasciano senza fiato (per le risate, anche). Per capirci: immaginate nello stesso film balletti migliori della scena iniziale di La La Land con combattimenti più esagerati di quelli di John Wick. Ecco. Tre ore abbondanti di overdose sensoriale e divertimento assicurato, che trovate - abbastanza facilmente - su Netflix.

80 Film da guardare su Netflix

Cinque Spezie Cinesi: Ice Fantasy (Cina, 2016)

Ice Fantasy 1

Cult leggendario tra i rari appassionati di drama cinesi, Ice Fantasy è sostanzialmente una soap opera che propone intrecci sentimentali e conflitti epici, il tutto in chiave fantasy-camp. È effettivamente straniante vedere attori e attrici cinesi (rigorosamente bellissimi/e) in costumi e ambientazioni presi di peso dal Signore degli Anelli: la citazione è obbligatoria, visto che il designer delle scenografie è Dan Hennah, che aveva lavorato proprio alla trilogia di Peter Jackson, mentre parte degli FX è stato curato dalla Pixomondo (Star Trek, Games of Thrones). Una produzione sulla carta di profilo internazionale, con tanto di improbabili parrucche e ancora più improbabili lenti a contatto colorate con corredo di iridi infiammate per i malcapitati attori protagonisti. La serie, che si dipana in ben 62 episodi più altri 16 del sequel Ice Fantasy Destiny, è tratta da una popolarissima (in patria) serie di romanzi fantastici e vede il principe della Tribù del Ghiaccio, il nobile Ka Suo, affrontare innumerevoli peripezie per reclamare il suo trono, nonostante egli desideri solo vivere pacificamente accanto all'amata umana Li Luo.
Ma la maledizione che grava sul fratello minore di Ka Suo, il principe Ying Kong Shi, e le macchinazioni della Tribù del Fuoco, da sempre rivali della Tribù del Ghiaccio, spingeranno il mondo verso una tragedia, mentre le vite e i sentimenti dei numerosi personaggi sembrano intrecciarsi sempre più drammaticamente.
Se tutto questo vi sembra melodrammatico e un po' barocco, sappiate che... non avete visto ancora nulla.
Ice Fantasy è, effettivamente, un concentrato di stereotipi, drammone esistenziale e afflati sentimentali semi-adolescenziali che metterebbe anche il più hardcore appassionato di Beautiful o di romanzi Harmony in seria difficoltà. Con una trama che alterna, più o meno a casaccio, colpi di scena insensati ai peggiori cliché del genere e una recitazione che definire "enfatica" sarebbe riduttivo, questo serial può offrire numerose occasioni di spasso... almeno fino all'incomprensibile finale della prima serie (sì, avete letto bene: 62 puntate, e il finale è completamente senza senso). Fino a pochi mesi fa la serie faceva parte del catalogo Netflix, ma ora rintracciarla e godersela tutta potrebbe essere un'impresa più difficile... ma non meno eroica.

Yuzu Kosho: Kamen Rider Black Sun (Giappone, 2022)

Kamen Rider Bs 1

Premessa: Kamen Rider è uno dei brand più famosi in Giappone, assieme a Ultraman uno dei capostipiti del genere tokusatsu, i supereroi mascherati. Nato più di 50 anni fa dalla fantasia di Shotaro Ishinomori (Cyborg 009), il motociclista cyborg Kamen Rider è diventato nel tempo il beniamino dei giovani telespettatori nipponici, con innumerevoli serie sempre più "giocattolose".
Tuttavia, per recuperare lo spirito originariamente ribelle e quasi horror della serie originale e per celebrare il cinquantesimo anniversario della serie rivolgendosi a un pubblico decisamente più adulto e maturo, i produttori e il regista Kazuya Shiraishi hanno deciso di dare una decisa accelerata sul fronte della cruda violenza, creando un remake dark & gore di Kamen Rider Black, una delle serie precedenti più famose.
La storia vede la razza umana affiancata, nella vita di tutti i giorni, dai Kaijin, una nuova e misteriosa razza che ha la capacità di trasformarsi da umano a mostruoso ibrido animale, e viceversa. La convivenza pacifica tra le due razze è però un miraggio, e i Kaijin sono sottoposti a maltrattamenti, angherie e soprusi di ogni sorta, con tanto di aggressioni subite da indifesi Kaijin a opera di gruppi di fanatici razzisti. La protagonista è una ragazza dal passato tragico, Aoi Izumi, che è diventata suo malgrado il simbolo della speranza per la riappacificazione tra umani e Kaijin. Finita nel mirino dell'organizzazione politica Gorgom, che persegue un terrificante obiettivo, Aoi viene salvata in extremis da Kotaro Minami, ovvero Black Sun: un Kaijin ibrido umano/cavalletta dotato di uno spaventoso potere. Kotaro faceva parte, negli anni Settanta, di una cellula rivoluzionaria assieme all'amico fraterno Nobuhiko Akizuki, un altro Kaijin dai poteri simili ai suoi. Proprio il legame tra i due e l'entità misteriosa conosciuta come Re della creazione, e gli eventi che li hanno divisi nel passato, segneranno il destino del mondo.
Ben lungi dall'essere una serie "per tutti", Kamen Rider Black Sun getta subito le carte in tavola tra scene violentissime, un sottotesto di condanna politica e sociale apertamente nichilista e, soprattutto, scene di inaudita crudezza. Assisterete ad atti di cannibalismo, linciaggi razzisti, mutilazioni e attentati, sempre senza mai riuscire a dare una distinzione precisa tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra ragione e follia, visto che le premesse sono così complesse e oscure che è impossibile riuscire a emettere giudizi netti e semplicistici, anche dopo il sorprendente finale. Kamen Rider Black Sun è una serie in 10 episodi, che trovate su Prime Video.

Alla scoperta del cinema giapponese contemporaneo

Wasabi: Black Rock Shooter - Dawn Fall (Giappone, 2022)

Brs Dawn Fall

È un cartone animato, lo trovate su Disney+, la protagonista è una ragazzina... sarà sicuramente adatto a una visione con i bambini. Ecco: no. Ma proprio no.
Black Rock Shooter, o BRS per gli amici, è la dimostrazione che l'animazione, soprattutto quella giapponese, non è un "genere", ma un mezzo. Ci si possono raccontare storie piacevoli e adatte a una serata in famiglia, così come, in questo caso, una storia di violenza e devastazione che non lesina su particolari morbosi raccapriccianti.
Siamo nel futuro, in un mondo che è stato completamente sconvolto da una guerra tra gli umani e un'Intelligenza Artificiale chiamata Artemis. Gli umani hanno perso e ora i pochi sopravvissuti sono costretti a sopravvivere tra l'atmosfera velenosa e le macchine che gli danno la caccia. In un laboratorio abbandonato due bambini incontrano una strana ragazza che sembra essersi appena risvegliata da un lungo sonno. Il suo nome è Empress, o Black Rock Shooter, e a quanto pare è un'arma che era stata progettata per opporsi ad Artemis, assieme ad altre compagne.
Priva di memoria e inconsapevole dei suoi stessi poteri, Empress inizia un lungo viaggio per recuperare il proprio passato e il senso della propria esistenza, braccata sia dalle macchine che dalle sue vecchie compagne.
Se il plot della serie è abbastanza canonico, BRS Dawn Fall si ritaglia (a suon di missili e laser) una giusta menzione in questa lista grazie al suo essere una serie realmente disturbante. Le protagoniste sono ragazzine in tenute succinte (o anche più che succinte) che vivono e subiscono violenza a tutto spiano, sia fisica che psicologica, in un'ambientazione disperata e desolante. Le tematiche scabrose, come gli abusi emotivi e sessuali, sono esplicitate in modo da provocare sconquassi anche agli animi più scafati. Insomma: bella, dannata e inquietante, proprio come la sua protagonista.
Menzione d'onore infine al doppiaggio italiano curato da Rossa Caputo, che esalta tutta la carica vocale, elemento fondamentale della caratterizzazione dei personaggi, presente nell'originale. Con cadenza settimanale lo trovate (e, davvero, non so per quanto...) su Disney+.

Bonus! Cannella e Gochujang: The Hogfather (GB, 2006) e Occhio per occhio (Corea, 2022)

Hogfather 1

Due veloci menzioni d'onore.
The Hogfather è una trasposizione live di un romanzo di Sir Terry Pratchett, vero nume tutelare del fantasy comico (e non solo). Un feroce assassino viene assoldato per uccidere Hogfather (la versione di Babbo natale del mondo di Pratchett), e solo la personificazione della Morte, e la sua nipotina, possono impedire il peggio. Trovate questa miniserie su Youtube e, se per voi l'inglese non è un problema, il divertimento è garantito.
Su Disney+ trovate invece la nuovissima serie Connect, ribattezzata poco originalmente Occhio per occhio, thriller con derive fantastiche e splatter opera del geniale regista giapponese Takashi Miike, in cui un musicista dai sorprendenti (e raccapriccianti) poteri di rigenerazione è costretto a dare la caccia a un serial killer, a cui è stato trapiantato il suo occhio.

Occhio per occhio, la recensione: su Disney+ la folle serie di Takashi Miike

Pepe del Sichuan: Fog Hill of the Five Element (Cina, 2020)

Fog Hill 1

Chiudiamo in bellezza con una caccia al tesoro grazie a Fog Hill of the Five Element. La leggenda narra di un essere misterioso in grado di concedere agli umani il potere di controllare gli elementi: Terra, Fuoco, Acqua, Metallo e Legno. Con questi poteri, alcuni eroi hanno rinchiuso possenti bestie mitologiche in una barriera, ma...
La leggenda narra anche di una serie d'animazione con, cito liberamente dai commenti sulla rete, "i combattimenti più foXXutamente meravigliosi mai visti". Wu Shan Wu Xing è una sorta di Sacro Graal degli appassionati d'animazione più orgogliosamente nerd.
Nato come progetto di un piccolo e misconosciuto studio d'animazione cinese, Samsara Studio, è entrato nel passaparola delle varie communities grazie a rari spezzoni visti su Youtube e simili.
Tutte le (poche) clip rintracciabili erano accomunate da un dinamismo straordinario, con movimenti di macchina, effetti speciali e coreografie dei combattimenti che portavano il concetto di "spettacolo" su un nuovo livello. Un tripudio di attacchi speciali, tecniche mistiche, pugni e calci che attinge a piene mani sia dalla mitologia cinese che dai topoi dei battle shonen giapponesi, e li fonde in uno spettacolo visivo che è di una potenza mozzafiato. Dopo innumerevoli rimandi e ritardi, è stata finalmente rilasciata una prima stagione di 3 episodi, con l'annuncio di una seconda. Se siete abili e veramente nerd, forse riuscirete a trovarli, in qualche oscuro meandro del web.

Buona caccia e... Buon Natale!