La genesi e l'espansione dell'impero criminale di Pablo Escobar, il signore della droga, raccontate in una serie tv targata Netflix denominata Narcos . La prima stagione della serie prodotta da José Padilha e ideata da Chris Brancato, Carlo Bernard e Doug Miro, approdata ora in homevideo, è stata certamente una sfida vinta e pienamente riuscita (e ancora in corso), grazie al ritratto curato e sfaccettato di una figura estremamente complessa, a un cast convincente e a un'ottima ricostruzione dell'epoca. Le gesta del violento bandito colombiano (interpretato da Wagner Moura) che, nel corso di vent'anni, da piccolo criminale di provincia divenne il dominatore incontrastato della produzione e del traffico internazionale di cocaina, sono raccontate nella prima stagione attraverso dieci episodi.
Narcos narra una storia che riesce a sorprendere e a dipingere un affresco crudo e reale degli anni Ottanta, quando la Dea e le autorità colombiane sono impegnate nella lotta al narcotraffico, mentre la diffusione della cocaina fra America Latina, Stati Uniti ed Europa sembra dilagante e impossibile da arrestare. A condurre la guerra contro Pablo Escobar, i fratelli Ochoa e il cartello di Medellin, è una task force internazionale, affidata agli agenti Steve Murphy (Boyd Holbrook) e Javier Peña (Pedro Pascal). Adesso la serie Netflix è disponibile finalmente anche in homevideo grazie a Eagle Pictures, che ha distribuito la prima stagione sia in DVD che in Blu-ray.
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Un video che esalta le atmosfere febbrili del Sudamerica
Come detto Narcos è disponibile anche in alta definizione e proprio l'edizione blu-ray è oggetto della nostra recensione. Si tratta di un elegante cofanetto con un cartonato rigido con figura in rilievo a contenere una digistack con i tre blu-ray (nell'edizione DVD i dischi sono quattro). Nel primo disco ci sono 4 episodi, negli altri 3 ciascuno, con extra disseminati qua e là. Partiamo dal reparto video per dire che ci troviamo di fronte a un prodotto convincente e a un quadro abbastanza nitido. Il girato digitale viene riprodotto con un quadro ben definito e ricco di particolari, anche se rimane una sensazione generale di morbidezza dovuta comunque anche alla fotografia e alle particolari ambientazioni. La definizione comunque resta buona, non solo sui primi piani ma anche nelle varie ambientazioni, da quelle urbane alle foreste pluviali, dove prevale il verde intenso della Colombia. Il croma varia a seconda dei momenti proponendo una tavolozza piuttosto ricca ma sorprendendo a volte per l'utilizzo di toni davvero accesi in alcuni momenti particolari, con un contrasto piuttosto spinto, quasi a sottolineare le atmosfere febbrili del Sudamerica ma anche di Miami. In ogni caso, nel complesso, dominano colori brillanti e saturi. Soddisfacente la gestione delle scene più scure: un po' di rumore video affiora, il contrasto qui è meno convincente e anche il nero talvolta si fa meno solido e affoga alcuni particolari, ma la resa resta comunque di buona qualità e il taglio è sicuramente più cinematografico che televisivo.
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Audio lossless brillante: rispettata la scelta di una serie bilingue
La bella notizia del reparto audio è che anche la traccia italiana, proprio come quella originale, è proposta in DTS HD Master Audio 5.1, una traccia lossless di buona qualità che impreziosisce l'edizione. Va subito premessa una cosa, che abbiamo apprezzato molto: anche nell'edizione homevideo Eagle è stata rispettata la scelta di aver confezionato una serie bilingue: tutti i personaggi sudamericani hanno mantenuto rigorosamente i dialoghi in spagnolo, sui quali entrano puntualmente i sottotitoli italiani, mentre quelli americani parlano in italiano (o in inglese, ovviamente, in caso della traccia originale). Il tutto non solo conferisce maggior realismo e naturalezza all'ascolto, ma permette di essere assorbiti meglio dalle atmosfere della serie. Dialoghi che peraltro sono sempre chiari, puliti e con un ottimo timbro. Dal canto suo, la colonna sonora coinvolge tutti i diffusori e abbraccia lo spettatore con un certo trasporto, ma è ovvio che i momenti più spettacolari sul piano sonoro sono alcune delle sparatorie, che offrono un buon coinvolgimento da parte dei rear, ma anche delle entrate del sub di un certo vigore. Qui la sensazione di insieme, però, resta quella di un prodotto televisivo di ottima qualità, piuttosto che di uno cinematografico, sia sul piano della ricchezza di dettaglio che dell'impatto complessivo. Il mix comunque è solido e l'attività dell'asse posteriore piuttosto frizzante, oltre che nelle citate sparatorie anche nell'ambienza delle strade di città o nei suoni della giungla o nei frenetici laboratori di cocaina. E non mancano alcuni panning abbastanza suggestivi.
Gli extra: commenti audio, scene tagliate e 40 minuti di approfondimenti
E veniamo al reparto dei contenuti speciali, interessante e più che soddisfacente per una serie tv, che contengono commenti audio (regolarmente sottotitolati in italiano), scene tagliate e una quarantina di minuti di featurette. Nel primo disco troviamo innanzitutto il commento audio all'episodio 1 dell'attore Wagner Moura e del produttore esecutivo José Padilha, a seguire alcune scene tagliate dagli episodi 2,3 e 4 per un totale di 3 minuti e mezzo. Nel secondo disco troviamo il commento audio all'episodio 6 del produttore esecutivo Chris Brancato, oltre a circa mezzo minuto di scena tagliata dall'episodio 5.
Quasi tutto è racchiuso nel terzo disco, dove troviamo innanzitutto il commento audio dell'episodio 10 conclusivo della stagione fatto dal produttore esecutivo Eric Newman e dal regista Andrés Baiz, e poi quasi 3 minuti di scene tagliate dell'episodio 9. Via poi agli approfondimenti. Troviamo un Dietro le quinte di circa 21 minuti con un approfondimento sulla genesi della serie e su come è stata creata, con interventi di produttori e altri dei realizzatori. Girare in Colombia invece, della durata di 11 minuti, racconta alcune scelte di produzione e soprattutto quella di filmare nel paese degli eventi per rendere la serie autentica e realistica. Si conclude con La barriera linguistica (11 minuti) su un'altra scelta molto importante dei realizzatori di cui abbiamo già parlato, ovvero quella di fare una serie bilingue.