Midsommar: l’horror femminista alla luce del sole è su Netflix

Midsommar è su Netflix: l'horror di Ari Aster che ha reso celebre Florence Pugh disinnesca la tossicità delle relazioni cercando l'empatia.

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Midsommar - Il villaggio dei dannati , una scena corale

Fin dai suoi corti (in due, Munchausen e Basically, c'è anche Rachel Brosnahan prima che diventasse La fantastica signora Maisel, a dimostrazione che sa scegliere gli attori e riconoscere il talento), Ari Aster ha dimostrato un'ossessione per il lato oscuro che si cela nelle nostre relazioni più strette. Nel suo esordio, il cortometraggio The Strange Thing About the Johnsons (2011), il rapporto padre-figlio è da incubo. In Munchausen a finire nel mirino del sadico umorismo nero di Aster è quello madre-figlio. Nel suo primo lungometraggio, Hereditary (2018), è l'intera famiglia a essere messa in discussione. Nella sua opera seconda, Midsommar, disponibile su Netflix dal 1 agosto, il regista di New York alza ancora il tiro e allarga i suoi orizzonti.

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Midsommar - Il viaggio dei dannati: Florence Pugh in una scena del film

Questa volta mette (letteralmente) alla luce del sole la tossicità delle relazioni. Per sua stessa ammissione l'ispirazione per Midsommar è arrivata da una sua brutta rottura: il regista voleva cristallizzare in un film le sensazioni orribili provate nei mesi successivi. E, una volta finito il film sarà chiaro, il personaggio in cui si identifica è Dani, la protagonista interpretata da Florence Pugh, lanciata a livello internazionale proprio dall'horror atipico di Aster.

Midsommar parte - che strano! - con un trauma: la ventenne Dani scopre che la sua famiglia è morta per uno sfortunato incidente. Il mondo le crolla letteralmente sulle spalle e cerca quindi conforto nel fidanzato, Christian (Jack Reynor), che però, prima di ricevere la terribile notizia, aveva intenzione di lasciarla. Stanco della ragazza, con i suoi amici sbruffoni ha già progettato un viaggio in Svezia, per andare alla conquista di bionde straniere. I piani saltano con la notizia della morte dei genitori e della sorella di Dani: con poca convinzione, Christian chiede anche a lei se vuole venire in viaggio con lui e gli altri, contando su una sua risposta negativa. E invece Dani accetta.

Midsommar: un horror al contrario

Con Hereditary già lo avevamo capito: Ari Aster cerca nuovi modi per mettere in scena temi e storie classiche. Se nel suo esordio l'idea geniale sono i diorama costruiti dal personaggio di Tony Collette, che, come delle Cassandre, anticipano e svelano cosa accadrà, in Midsommar il regista ribalta quasi tutti gli elementi classici di una storia horror.

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Midsommar - Il viaggio dei dannati: una scena con Jack Reynor, Florence Pugh

A partire dalla luce: in molti horror siamo abituati a vedere le scene più terribili al buio, nell'ombra. In questo film invece tutto è bruciato da raggi solari accecanti. Ogni cosa è illuminata, tutto è bianco. Anche i vestiti degli abitanti del piccolo villaggio chiamato Hårga, in cui ha luogo un festival folkloristico a cui i ragazzi partecipano, sono candidi. A convincerli ad assistere al riturale dell'incoronazione della Regina di Maggio è Pelle (Vilhelm Blomgren), compagno universitario originario di quei luoghi.

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Midsommar, un inquietante dettaglio nascosto tra gli alberi in una scena del film

In Hårga sono le donne ad avere una posizione dominante: esercitano il potere spirituale (e forse anche politico) nella comunità. È proprio una "donna saggia" ad accogliere gli stranieri nel suo villaggio. Ed è grazie alle antiche rune e ai rituali di fertilità che Dani ha come una rivelazione, un risveglio. Il suo compagno, Christian, è uno stronzo.

Midsommar: alla ricerca dell'empatia

Sì, è una parola forte, ma è davvero la migliore per esprimere l'essenza di Christian. Forte della sua arroganza di maschio, bianco, americano, privilegiato, il ragazzo non pensa mai agli altri. Meno che mai a Dani, che considera come un'appendice sgradevole, che ha esaurito presto il suo compito. La prende in giro con i suoi amici, non dimostra un briciolo di empatia per la sua tragedia, addirittura cerca di confonderla, sfruttando il suo momento di debolezza. Per aggiungere le ciliegine su una torta dal gusto amaro si scorda anche del suo compleanno e la tradisce. Nessun crimine da galera, ma certamente un buon curriculum per il titolo di fidanzato che è meglio perdere.

Midsommar - Il villaggio dei dannati, la recensione: se non lasciarsi diventa un incubo

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Una suggestiva immagine di Midsommar

In modo molto abile, Ari Aster accumula questa serie di microaggressioni di Christian nei confronti di Dani, facendocelo diventare sempre più indigesto. Di contro le donne di Hårga sono il massimo dell'empatia: condividono tutto, dal cibo alle emozioni. Nel terzo atto del film, quando sta per avere luogo la scena di accoppiamento, c'è uno dei momenti più potenti di Midsommar: Dani piange e urla insieme a tutte le donne, giovani e vecchie, del villaggio. Il loro flusso di emozioni, che va dal pianto al riso, passando per la rabbia, è forte e inarrestabile. Fa quasi paura per quanto è violento. E, sempre per il gioco del ribaltamento degli stereotipi, stavolta è il protagonista maschile a essere mostrato nudo, a essere forzato ad avere rapporti sessuali e poi a venire sacrificato.

Sì, sacrificato: in un crescendo di coscienza e trasformazione, Dani matura la decisione di uccidere Christian. Il ragazzo viene quindi avvolto in una pelle d'orso e bruciato vivo. Per la ragazza significa una rinascita, la rimozione del trauma, il togliersi un peso dalla spalle che la teneva a terra. Una soluzione estrema, certo: ma (per fortuna) stiamo parlando per metafore.

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Midsommar - Il viaggio dei dannati: Gunnel Fred in una scena del film

Per quanto insopportabile, Christian non si merita di essere fatto fuori in modo così brutale. Ma il suo sacrificio è un simbolo. Tutto Midsommar - Il villaggio dei dannati può essere letto come una grande allegoria della società civilizzata, che ha imparato a convivere e fare finta di niente (da qui gli eventi mostrati sempre alla luce del sole) con forme quotidiane di violenza all'interno della cellula primaria della società: la coppia. Statisticamente nella vita reale sono le donne quelle che ne escono peggio. Aster ha quindi mostrato un mondo al contrario, in cui la distribuzione del potere è sempre sbilanciata, ma in modo opposto. Come in un episodio illuminante di South Park (Britney deve morire 12x2), in cui si mostra come la società abbia la necessità di sacrificare le donne, in particolare giovani, all'altare del patriarcato (e la recente decisione della Corte Suprema americana sull'aborto, che non tiene conto dei diritti delle donne sul loro corpo, ne è una triste prova) Ari Aster qui sacrifica il giovane uomo. Dopo aver assolto la sua funzione riproduttiva (Christian si accoppia con le donne del villaggio), viene eliminato.

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Midsommar - Il viaggio dei dannati: William Jackson Harper, Jack Reynor, Florence Pugh, Vilhelm Blomgren in una scena del film

E in un istante, tutta l'antipatia che abbiamo provato per lui si trasforma in empatia: il sorriso sadico di Dani è terrificante esattamente quanto la freddezza con cui, all'inizio, lui la tratta come un accessorio più che una persona. Il significato di Midsommar potrebbe quindi essere una ricerca dell'empatia, l'unica davvero in grado di salvarci. Oppure, in modo ancora più semplice: se il vostro compagno o la vostra compagna sono stronzi è meglio lasciarli andare.