Màkari 2, Michele Soavi, Claudio Gioè ed Ester Pantano raccontano le peculiarità della seconda stagione

Michele Soavi, Claudio Gioè ed Ester Pantano hanno raccontato del loro ritorno sul set e delle caratteristiche vincenti di Màkari 2, la seconda stagione della fiction di successo in onda su Rai 1 dal 7 febbraio 2022.

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Màkari 2: Claudio Gioè in una scena

Torna Màkari 2, la fiction di Rai 1 dedicata alla splendida Sicilia che risulta a tutti gli effetti coprotagonista di una storia leggera, vivace e allo stesso tempo intrigante. Ispirata alle opere dello scrittore Gaetano Savatteri, questa serie torna a parlarci delle vicende di Saverio Lamanna, scrittore per vocazione e detective per caso che tornato nella sua terra natale va a vivere nella casa delle vacanze della sua infanzia, proprio a lì a Màkari, in una Sicilia che punta al nuovo senza perdere, nel bene e nel male, le tradizioni. In questa seconda stagione ritroviamo Lamanna un anno dopo le vicende dei precedenti episodi: Il proposito di Saverio di affermarsi come romanziere è ancora in sospeso, tanto che che il suo editore si sta preparando a dargli il benservito. A farsi sentire anche la lontananza di Suleima, a Milano per cercare di costruirsi una carriera, che peserà sul loro rapporto. Le cose iniziano però a cambiare quando la donna torna per un progetto lavorativo a Màkari, anche se il protagonista capisce ben presto che rallegrarsi è prematuro perché la sua ragazza non è più la studentessa che ha incontrato l'estate precedente. In previsione della messa in onda dal 7 febbraio 2022 su Rai 1, abbiamo assistito alla conferenza di presentazione, in cui il regista Michele Soavi, insieme a Claudio Gioè, Ester Pantano e Domenico Centamore hanno parlato di quanto siano grati per aver avuto l'occasione di raccontare ancora le storie di Saverio Lamanna, in un territorio magnetico e affascinante che tanto ha da offrire.

Un successo di pubblico

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Màkari 2: Claudio Gioè e Domenico Centamore nella seconda stagione

A prendere per prima la parola, però, come di consueto è stata Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, che ha detto la sua sul successo di questa produzione: "Màkari è stato un grande successo lo scorso anno. Questo ci ha permesso di poter pensare rapidamente di riproporre una seconda stagione che arriva a meno di un anno dalla prima. Evidentemente ha incontrato il gusto di un pubblico sempre più sofisticato. Il romanzo giallo, quello poliziesco che noi amiamo e dal quale siamo attratti, indaga sulle nostre vite, ma soprattutto sull'ombra delle nostre vite, nella maniera più semplice e secondo me per questo è imbattibile. Insieme con Carlo Degli Esposti siamo stati veramente felici di aver portato in tv questa seconda stagione in velocità e spero vi piaccia." Anche il produttore Carlo Degli Esposti non ha potuto non far notare il grande successo di pubblico verso una serie a cui sembra impossibile non affezionarsi: "Sono affezionato alla lievità di questo racconto che però non tralascia i grandi temi."

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L'importanza del territorio

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Màkari 2: una scena della serie

Michele Soavi ha invece scelto di parlare del percorso fatto e delle peculiarità di Màkari, ma soprattutto della splendida terra in cui è ambientata: "Sicuramente si è consolidato quello che si era creato nella prima stagione, più sintonia con gli attori, cercare di seguire le orme della prima ma rinnovandola anche con i territori mostrati. La forza di questa serie è la leggerezza. I personaggi di Savatteri sono ritagliati in questo sublime territorio e ne mostrano l'altra faccia. La parola mafia non si usa quasi mai, non sono storie di mafia, viene usata come pretesto come copertura per secondi fini. Abbiamo cercato di scavare nelle bassezze dell'essere umano in generale e questo è l'elemento che affascina. Con gli attori abbiamo lavorato con grande armonia ricalcando le orme della commedia ma rimanendo con i piedi per terra." Alla domanda se gli desse fastidio che questa serie venisse paragonata a Montalbano il regista ha così risposto: "Non ho preso Montalbano come modello, lo avrei trovato scorretto. Mi capita spesso di fare una serie e poi lasciare il passo agli altri, ma qui è nata un'alchimia. Non c'è dispiacere nell'essere paragonati a Montalbano, ma la cosa bella è stata l'aspirazione di inventare qualcosa senza dover imitare qualcos'altro."

Camilleri come capostipite

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Màkari 2: Claudio Gioè nella seconda stagione

Lo stesso Gaetano Savatteri ha riconosciuto l'importanza che ha avuto Camilleri in questo tipo di racconto: "Non ci sarebbe Makari se non ci fosse stato Camilleri. Lui ha aperto la porta a un racconto della Sicilia, un racconto che usciva da un archetipo di una Sicilia in bianco e nero dominata da tematiche violente e drammatiche. Camilleri ci ha portato in una terra luminosa dove c'era il lutto ma anche la luce e la capacità di sorridere e far sorridere. Senza questo mai avrei pensato a dei personaggi che smontassero ulteriormente questo archetipo. Comunque anche la Sicilia per fortuna è cambiata da quella di cinquant'anni fa, lo stesso personaggio di Saverio deve fare anche i conti con dei modelli arcaici, lui è geloso ma non deve sembrare geloso per evitare il solito archetipo del siciliano geloso. "

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Le caratteristiche e la crescita dei personaggi

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Màkari: Claudio Gioè interpreta Saverio Lamanna

Claudio Gioè, di origini siciliane, ha raccontato di come Savatteri abbia saputo cogliere diverse caratteristiche del suo luogo di nascita e della sua gente: "Getano Savatteri ha saputo raccontare un carattere tipico di noi palermitani, una maschera di autoironia, uno dei caratteri distintivi di noi siciliani, proprio della tragedia greca, che serve a celare le debolezze e le difficoltà che in questa stagione ha Lamanna. Credo che il carattere di Lamanna non sia solo simile al mio ma a quello di molti palermitani." Ha poi affermato: "Essere Saverio Lamanna è molto divertente e molto piacevole. Nel girare questa seconda stagione ci volevamo divertire, dovevamo cercare di lasciar fluire la gioia di girare queste storie, scritte e sceneggiate molto bene. Saverio è uno dei personaggi che sento più vicini alla mia cultura e alla mia età quindi mi sento comodo a declinare questi aspetti. Mi ha lasciato una forte impronta etica che questo giornalista porta aventi nel non inseguire facili successi, lui sceglie di restare in Sicilia e questo nasconde un barlume di speranza. Si parla quindi anche di oopportunità di sviluppo per una terra e per la realizzazione personale, quindi mi rimane un barlume di speranza per il futuro."

Makari Ester Pantano
Màkari 2: Ester Pantano in una scena

A presentare il suo personaggio anche Ester Pantano che ha raccontato una Suleima più matura, una donna che sta cercando di farsi strada nella vita senza rinunciare agli affetti e all'amore per la sua terra: "Per me è stato bellissimo ritrovare lo stesso regista, riuscire a riavere Michele è stato un grandissimo sollievo e supporto artistico e umano. Suleima era già molto donna, adesso riesce ad affermarsi a livello professionale senza rinunciare ai suoi affetti, il rientro in Sicilia sarà fortuito ed avrò la fortuna di ritrovare Saverio e quindi l'amore."