Lupin III – The First, la recensione: rubare alla tecnologia per dare ai nostalgici

La recensione di Lupin III - The First: il primo lungometraggio in 3D dedicato al ladro gentiluomo di Monkey Punch punta su una storia classica sperimentando soltanto con la tecnica d'animazione.

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Lupin III - The First: una scena del film

Se state leggendo questa recensione di Lupin III - The First, è molto probabile che il vostro cuore sia stato derubato da un dinoccolato furfante dalla faccia da schiaffi e la risata contagiosa. Come vittime di una consapevole Sindrome di Stoccolma, i fan di Lupin III difficilmente sfuggono al richiamo di un personaggio diventato icona. Un'icona che porta in maniera smagliante i suoi 53 anni.

La vincente intuizione del mangaka Monkey Punch, che nel 1967 si ispirò all'Arsenio Lupin dello scrittore Maurice Le Blanc per dare vita alla sua creatura, negli anni ha assunto le fattezze del mito. Sfruttando l'archetipo del ladro gentiluomo capace di beffare il sistema senza mai peccare di pura cattiveria, Monkey Punch ha regalato a Lupin III uno spirito unico, un tratto distintivo che non si è sbiadito col tempo. Anzi, si è imposto sempre di più grazie all'indole vitale di un personaggio goliardico e guascone, affascinante perché ricco di ingegno ma anche spensierato e dotato di una morale tutta sua. Per Lupin ogni colpo è una sfida con se stesso prima che con gli altri, un modo per mettersi alla prova come per arricchirsi.

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Lupin III - The First: un'immagine del film

Ed è stato proprio un profondo desiderio di sfida a dare vita al primo film in CGI dedicato al nostro eroe. Un'ambizione abbracciata anche dallo stesso Monkey Punch, che diede il suo benestare all'operazione poco prima di morire. Sfuggente e beffardo, il nostro furfante era scomparso anche dai nostri radar, visto che questo tanto atteso Lupin III - The First è stato una delle prime vittime della pandemia. Previsto in sala per fine febbraio e poi slittato a data da destinarsi, il film di Takashi Yamazaki è arrivato direttamente sul catalogo di Amazon Prime Video. Adesso che siamo riusciti a riacciuffarlo, vi possiamo dire la nostra.

Tu chiamale, se vuoi, ossessioni

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Lupin III - The First: un momento del film d'animazione

Se è vero che l'ossessione è un gioco che si fa da giovani, capiamo bene perché Lupin sia un eterno ragazzino. Quell'entusiasmo quasi puerile sempre stampato in faccia è alla base anche di questo Lupin III - The First, visto che la trama si smuove (come spesso capita) proprio grazie alla sua ambizione sfrenata e a un pizzico di orgoglio familiare ferito. Lupin vuole finalmente mettere le mani sul misterioso diario di Bresson, un oggetto dal contenuto mistico, che nemmeno suo nonno riuscì a rubare. L'oggetto contiene segreti talmente preziosi da attirare anche gli sguardi di una losca organizzazione pronta a gareggiare con Lupin per il prezioso bottino. Sin dalle premesse, la storia di questo Lupin III - The First si presenta molto canonica e rispettosa della tradizione. Ogni cosa è al suo posto, senza rischi e guizzi, in modo che il film dia sempre quella gradevole sensazione di familiarità e di ritorno a casa. Se cercate rivoluzioni narrative, siete nel posto sbagliato, perché Lupin ha tanta voglia di guardare indietro e seguire le orme del passato. Un grande ritorno nostalgico ma non privo di energia, sempre godibile proprio grande al rispetto riservato ai personaggi.

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Lupin III - The First: una scena del film d'animazione

Se Lupin III - The First, pur non brillando per originalità, coinvolge e diverte è grazie al solito scontro tra caratteri complementari. Lupin, questa volta in connessione intellettuale con una giovane archeologa, ruba la scena grazie al suo entusiasmo travolgente, Jigen parla poco e non sbaglia un colpo come al solito e Goemon trasuda devozione alla causa con onore. Più in disparte, ma sempre in parte, Fujiko e Zenigata, tratteggiati più in modo macchiettistico rispetto agli altri. Yamazaki guarda alla creatura di Monkey Punch con rispetto, passione e devozione, e forse persino con timore reverenziale visto che la formula ormai consolidata da decenni non viene alterata di una virgola.

Lupin III: perché è un personaggio ancora così affascinante

Ritorno al futuro

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Lupin III - The First: Lupin in una scena del film

Chi ama Lupin perderà questo braccio di ferro con la nostalgia, e si ricorderà ancora una volta perché ne rimane affascinato ogni volta. Merito dell'infallibile mix di generi, sempre intrecciati con naturalezza, con toni scanzonati che incontrano l'avventura esplorativa alla Indiana Jones, senza dimenticare l'immancabile spy story, una comicità splapstick onnipresente e persino attimi drammatici (senza dubbio i meno riusciti). Il grande timore di questo primo film animato in CGI era uno soltanto: perdere per strada il calore del tratto tradizionale raffreddando la resa artistica del film. Questo timore viene scongiurato grazie a un character design ispirato, rispettoso delle fisionomie e degli atteggiamenti del corpo dei personaggi, movimenti fluidi e colori vivaci sia sui personaggi che nelle ambientazioni. Una veste nuova per uno spirito antico: questo è Lupin III - The First raccontato in poche parole. Un film che magari non sarà il grande colpo che svolta la vita di ogni spettatore, ma resta una gradevole rapina da vivere assieme a quel dinoccolato furfante a cui è davvero impossibile non volere bene.

Conclusioni

Finalmente, dopo tanti mesi di attesa, abbiamo potuto scrivere la nostra recensione di Lupin III – The First. Takashi Yamazaki dimostra passione e rispetto per l’icona di Monkey Punch e mette in scena una storia canonica in cui ricordare a tutti perché Lupin e compagni sono amati da oltre cinquant’anni. Tra avventura e spy story, il film non azzarda mai perché gioca sul sicuro rispettando la tradizione, ma farà la felicità di ogni grande fan del ladro gentiluomo.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.6/5

Perché ci piace

  • Il rispetto con cui lo spirito frizzante di Lupin e compagni viene conservato e celebrato lungo tutto il film.
  • L'animazione 3D non è affatto fredda, ma espressiva e carica di dinamismo.
  • I fan di Lupin apprezzeranno questo ritorno a casa...

Cosa non va

  • ...dal quale, però, era lecito aspettarsi più coraggio sul piano narrativo.
  • Il cattivo di turno è davvero troppo stereotipato e piatto.