Luna nera, terza serie italiana di Netflix, è già nel catalogo del popolare servizio streaming da qualche giorno e sta già dividendo il pubblico. Ne abbiamo già parlato sia nella nostra recensione che in un approfondimento che ne sviscerasse meglio pregi e difetti, ma abbiamo dato spazio anche alle autrici della serie, per capire la spinta creativa alla base del progetto, così come il dietro le quinte più pratico, relativo alla costruzione del mondo della serie. Abbiamo però incontrato anche Antonia Fotaras, che interpreta la protagonista Ade, insieme a Gloria Carovana che tratteggia il complesso personaggio di Cesaria, e una delle presenze maschili del cast, Filippo Scotti, per approfondire ulteriormente la lavorazione della serie e i suoi temi.
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Antonia Fotaras e l'adolescenza di Ade
Un punto su cui abbiamo chiesto ad Antonia Fotaras di soffermarsi è la natura del proprio personaggio, quella ricerca di se stessa che accompagna l'adolescenza e la scoperta dei suoi poteri. È la sua Ade a guidare lo sviluppo della serie, perseguitata dai Benandanti, accolta dalla comunità di streghe: nei rapporti tra i personaggi si concretizzano i temi che Luna nera porta avanti, non per ultimo quello relativo alla femminilità. Un discorso che abbiamo approfondito anche con Gloria Carovana, considerando che la sua Cesaria è il personaggio più anomalo della serie: una donna che si muove tra gli uomini, pur senza diventare una di loro, un personaggio che avrebbe meritato un maggior approfondimento (come abbiamo sottolineato nella nostra recensione di Luna nera).
Questioni di genere
Della natura femminile della serie e del suo set abbiamo parlato anche con Filippo Scotti: il suo Spirto è uno dei personaggi maschili che animano la serie, ma lui non si è sentito mai fuori posto su un set guidato da tre registe donne, con la naturalezza che ci aspettavamo di sentirci raccontare. La cospicua presenza femminile nel cast, tra le autrici e nelle maestranze, è una buona notizia per l'industria, ma sarà una vera vittoria quando potremo permetterci di non sottolinearla nemmeno e accoglierla con la stessa disinvoltura dimostrata dal giovane attore.
Inevitabile anche un accenno al ritorno al fantasy che la serie rappresenta per il nostro paese, con una forte tradizione passata e poco seguita negli ultimi anni. Può essere un apripista per ulteriori storie di genere fantastico? Di sicuro Netflix è intenzionata a seguire questa via e lo dimostrano le prossime Curon e Zero, sperando che i limiti di Luna Nera non rappresentino un freno per ulteriori sviluppi futuri.
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