Lucky, John Carroll Lynch a Locarno con l'omaggio filosofico a Harry Dean Stanton

Lynch dirige il suo celebre omonimo in un film da amare che è un omaggio commosso al veterano dei caratteristi Harry Dean Stanton.

Harry Dean Stanton ha una filmografia sterminata. Harry Dean Stanton ha anche una festa a lui dedicata, l'Harry Dean Stanton Fest che, a partire dal 2011, si tiene ogni anno a Lexington, in Kentucky, a fine settembre. L'attore novantenne, che al momento vediamo in azione nel revival di Twin Peaks, è un vero e proprio monumento della recitazione tanto che il collega John Carroll Lynch, compagno di tanti set, ha deciso di esordire alla regia con un omaggio interamente a lui dedicato. Lucky, che uscirà nei cinema italiani nel 2018 con Wanted, è un progetto nato per passione che coinvolge amici e conoscenti. Un film piccolo e profondo costruito per mostrare la grandezza del suo interprete svelandone il lato più profondamente umano, regalandogli - è proprio il caso di dirlo - il ruolo della vita.

Lucky: Harry Dean Stanton in una scena
Lucky: Harry Dean Stanton in una scena

Lucky è un novantenne abitudinario che compie ogni giorno gli stessi riti, gli stessi gesti ripetitivi finché una mattina una caduta improvvisa comincia a farlo riflettere sullo scorrere del tempo e sulla mortalità. Lucky, come tanti altri abitanti della terra, non cerca conforto nella religione e prende semplicemente atto della paura di morire che lo tocca per la prima volta. Dopo una lunga carriera da caratterista, John Carroll Lynch ha deciso di omaggiare un altro caratterista, uno dei più grandi e longevi, con questa eccezionale pellicola. "Prima di tutto vedere il mio nome nella stessa frase con quello di Harry Dean Stanton mi provoca un'emozione infinita" specifica Lynch. "La parola caratterista è incredibile, è un termine che riguarda la natura umana, la relazione tra attore e personaggio. Non ho mai pensato che essere un caratterista sminuisca il mio lavoro. Sono mosso dai sentimenti umani, fare il caratterista è proprio ciò che ho sempre sognato di fare".

In famiglia sul set

Lucky: John Carroll Lynch a Locarno
Lucky: John Carroll Lynch a Locarno

Commentando le scelte di casting, che ha riunito un team di attori che include Ron Livingston, Ed Begley Jr., Tom Skerritt e il regista David Lynch in un ruolo irresistibile, John Carroll Lynch specifica che un vero e proprio casting non è mai stato fatto. "Ho chiamato gli amici, le persone con cui lavoro e che mi stanno vicino".

Per quanto riguarda la presenza di David Lynch, a cui non è legato da vincoli di parentela, John racconta di essersi consultato con gli sceneggiatori Logan Sparks e Drago Sumonja. Tutti erano concordi nel pensare che per il ruolo di Howard, proprietario della tartaruga fuggiasca Presidente Roosevelt, Lynch sarebbe stato perfetto e lui ha accettato di buon grado infondendo nel film la sua proverbiale ironia. "Sono fan di Harry Dean Stanton da sempre, è stato come lavorare con la mia famiglia e in effetti sul set c'era anche mio padre, che ha qualche anno meno di Harry. Compare nel bar, è un uomo molto tranquillo perciò mi sono raccomandato 'Papà, quando giriamo devi essere sveglio'". Fondamentale per creare l'atmosfera giusta sul set e sullo schermo la scelta delle location del film: "Abbiamo girato in parte in Colorado, ma soprattutto in California. Volevo che Harry dormisse nel suo letto ogni notte per permettergli di mantenere le sue abitudini. E poi siamo stati un giorno a Cave Creek, in Arizona, per riprendere i saguari nel deserto.

Leggi anche: Twin Peaks 3: E fu sera e fu mattina. Gli incubi di David Lynch sono ancora più oscuri

Lucky, Howard e la tartaruga

Lucky: David Lynch ed Harry Dean Stanton
Lucky: David Lynch ed Harry Dean Stanton

La condizione di Lucky è quella di un uomo che riflette per la prima volta sul serio sul concetto di mortalità, sul senso della vita, di questa vita perché lui non crede che ne esista un'altra e quando capisce che tutto questo sta per finire prova paura. John Carroll Lynch specifica: "Lucky è un film sulla vita e sul suo significato. Non esiste il senso di un'altra vita perché noi viviamo solo questa. E' un omaggio a un caratterista e alle persone che sono nel film con lui. E' un film sugli esseri umani". Lucky è anche una parabola sulla perdita delle utopie? John Carroll Lynch non la vede in questi termini: "Lucky non ha abbandonato l'idea di cambiare il mondo perché non l'ha mai avuta. Harry appartiene alla generazione precedente a quella formatasi negli anni '60. Quando 70 anni fa è nato il Festival di Locarno lui prestava servizio in Marina, quindi dovete mettere la sua età in prospettiva. Ma ci tengo a specificare che per me questo è film sulla vita, non sulla morte. E' un film su come vivere il momento della vecchiaia".

Lycky: John Carroll Lynch in conferenza a Locarno
Lycky: John Carroll Lynch in conferenza a Locarno

In un film profondamente umano come Lucky uno dei protagonisti assoluti della pellicola appartiene, però, al regno animale. Si tratta della tartaruga Presidente Roosevelt, che vediamo comparire all'inizio e alla fine del film. La tartaruga viene cercata disperatamente da Howard, ma non sembra avere intenzione di fare ritorno a casa. "A Cave Creek si trova il ranch di Logan Sparks. Per convincere la tartaruga che vedete a uscir fuori dai cespugli abbiamo dovuto cospargere le rocce di succo di fragola. Come molti attori anche lei ha seguito il cibo e si è fatta filmare. La tartaruga simboleggia l'eternità, vive molto più a lungo di noi, centinaia di anni. Il suo ingresso nel film è nato per gioco, ma in realtà ha un significato profondo. E' l'unico essere vivente, tra quelli presenti nel film, in grado di sopravviverci. Doveva avere un nome importante. Sapevamo di volere il nome di un Presidente e doveva essere Roosevelt. In America abbiamo avuto due Presidenti Roosevelt, ma uno è quello che ci ha salvato dai Nazisti. Ha un'importanza fondamentale nella nostra cultura, perciò abbiamo deciso di dare alla tartaruga il suo nome".