Non c'è Barlume senza il Commissario Vittoria Fusco. Anzi, senza la Fusco, come la chiamano tutti in quel di Marciano Marina, splendida location dell'Isola dell'Elbaa che, per due mesi l'anno, accoglie una famiglia sempre più larga. Un successo che dura da undici anni, su produzione creativa di Roan Johnson che, con acume e capacità, adatta al meglio l'universo narrativo di Marco Malvaldi. Un mondo "bellissimo, sembra il paese delle meraviglie", ci diceva Filippo Timi, intervistato sul set (qui la nostra intervista completa), durante le pause de I Delitti del Barlume 11, diviso in tre film tv arrivati su Sky e NOW.
Ma se il Viviani è il punto di riferimento, la mitica Fusco di Lucia Mascino è la sua controparte, il suo opposto, l'altro lato di un coppia formidabile, tanto per caratteristiche quanto per interpretazioni (ed è più facile quando c'è una complicità amicale, oltre che professionale). Così, aprendoci le porte del camerino, in un caldo pomeriggio dell'estate 2023, Lucia Mascino spiega quanto si ritrovi in alcuni aspetti del personaggio, e di quanto I Delitti del Barlume si basino "Sulle relazioni e sulle storie. C'è una certa morbidezza lavorativa. Una passione molto calda. E la Fusco è a metà, sia fredda che calda. Anche perché poi ha a che fare con i mitici Bimbi, e il personaggio cerca di ricomporre il disordine generale tenendo tutti un po' a bada. È un escamotage comico".
Lucia Mascino: "Finalmente la Fusco è un personaggio action!"
I tre appuntamenti de I Delitti del Barlume 11, divisi ne Il pozzo dei desideri, La girata e Sopra la panca, come da tradizione alternano le risate all'indagine, segnando in un certo senso un punto di svolta per Lucia Mascino: "la Fusco è cambiata moltissimo in questi anni, nell'ultima stagione è uscita fuori anche finalmente la sua umanità. Si è addolcita", spiega l'attrice, dopo averla vista in un lungo ciak diretto da Milena Cocozza, che si alterna alla regia con Roan Johnson. "Il personaggio è stato messo un po' in crisi durante questi anni. Del resto, i personaggi cambiano perché sono le storie a cambiare. Interpretandoli vuoi dare loro nuove sfumare. Posso dire che nei nuovi appuntamenti del Barlume avrò più spazio per le indagini. In passato l'aspetto era stato poco approfondito, e ho detto a tutti che volevo fare scene d'azione! Mettetemi su una moto, su una moto d'acqua... Tra l'altro ho la mia stunt, una specie di Lara Croft".
I Delitti del Barlume, un regalo oltre che un lavoro
Una famiglia colorata e spiritosa, che rispecchia, tra satira e risate, l'Italia intera. Pregi e difetti compresi. I delitti del BarLume, del resto, si rinnovano di anno in anno perché la troupe, dal cast agli autori, vivono l'esperienza come se fosse un regalo. "È vero, non viviamo il set come un lavoro", racconta Lucia Mascino, "E quest'anno con Filippo siamo ritornati a confrontarci sui personaggi e sulla sceneggiatura, una cosa che non succedeva da tantissimo perché il suo Viviani è tornato alla grande. Come facciamo a rinnovarci? Non lo so. Però, giuro, si rinnova sempre".
Tuttavia, se il successo è costante, dietro l'angolo c'è un timore solo suggerito: "Il timore di sedersi? C'è. Almeno io, lo provo. Non voglio imitare me stessa. Ma dopo il ciak, tutti noi ci siamo sempre, superando uno scalino di piccola paura. Senza avere imbarazzo. L'imbarazzo è bello nella vita, ma non nel lavoro. E in questa stagione mi sono goduta tutto di più", continua l'attrice. "Per noi è un regalo girare il Barlume, ed è come lavorare con i bambini... Penso ad Atos, che interpreta Pilade: abbiamo festeggiato i suoi 86 anni tutti insieme. Ecco, non viviamo il set come un lavoro. Riguarda più la gratitudine e la bellezza. Altro che intelligenza artificiale, roba da fantascienza. Senza fattore umano non c'è intelligenza artificiale che tenga!".