Luca e l'Italia. Quello tra il film Pixar e il nostro paese è un legame forte, indissolubile, che si ricollega al suo regista Enrico Casarosa ma anche all'ambientazione delle Cinque Terre in cui è incastonato il paese di Portorosso in cui si muove la storia. Doverosa, quindi, una presentazione anche nel nostro paese, con tanto di attività promozionali dedicate, da una proiezione con intento di beneficenza all'Acquario di Genova a un treno Rock in viaggio con Luca inaugurato dal regista sulla cui livrea scorrono i protagonisti del film immersi nel meraviglioso mar Ligure. Una serie di eventi in cui si è incastonata anche la conferenza stampa che abbiamo potuto seguire in streaming, in cui Casarosa, la produttrice Andrea Warren e parte del cast vocale nostrano, da Orietta Berti a Marina Massironi e Saverio Raimondo, hanno parlato della pellicola disponibile in esclusiva su Disney+.
Il calore dei ricordi
"È un film che nasce dai ricordi di Enrico" ha spiegato la produttrice Andrea Warren, sottolineando come questi abbiano avuto il potere di toccarla nel profondo: "mi ha emozionata il suo modo di richiamare queste esperienze e le abbiamo volute condividere con il resto del mondo grazie a questo film." E, pur col rammarico di non poterlo vedere in sala, l'esclusiva su Disney+ senza costi aggiuntivi è il modo migliore per raggiungere un pubblico ampio e diffuso, soprattutto con una storia che evoca l'estate ormai alle porte. Parla infatti di "un grande risarcimento per l'anno e mezzo che abbiamo vissuto" Saverio Raimondo, voce del cattivo Ercole Visconti, "una vacanza tutto incluso, un film fresco e leggero come un'estate italiana."
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E di estati italiane ne ha vissute molte Enrico Casarosa prima di trasferirsi negli Stati Uniti a 24 anni: "È una lettera d'amore alle mie radici nel mare" ha dichiarato infatti, "sono cresciuto qui, in via Piaggio, avevo il mare dentro. Quel mare volevo esaltarlo, farlo vedere al mondo." E lo fa attraverso gli occhi di un protagonista giovane, mosso da una grande curiosità che l'autore ritiene "la risposta a questo mondo di diffidenza, un ponte che può portare al cambiamento" e che sostiene alla perfezione la metafora, cercata e voluta, "del sentirsi diversi, di nascondere il vero se stesso", un altro elemento che si ricollega all'esperienza personale del regista, che, come il protagonista con il suo compagno d'avventura Alberto, ha vissuto un'amicizia forte e capace di farlo uscire dalla propria comfort zone, per raccontare la quale si è rifatto al mondo di Hayao Miyazaki e il senso di meraviglia che riesce a trasmettere.
Le voci di Luca
Se al centro della storia c'è la forte amicizia tra Luca e Alberto, nonché con la piccola Giulia, i tre ragazzi hanno un antagonista di grande spessore, un vero e proprio bullo a cui Saverio Raimondo ha donato la voce sia in italiano che in originale. "Quanto devono pensare a un cattivo, viene in mente la mia voce" ha scherzato l'attore, che però non nasconde di essersi "divertito molto a dare la voce a Ercole, perché non sono capace di fare il bullo ed è stato bello essere altro da me, una persona che prevarica. I cattivi sono sempre i più ridicoli, perché essere cattivi vuol dire essere ridicoli!" Molto diverso il ruolo di Marina Massironi nei panni della signora Marsigliese, che ha descritto come "una di quelle donne di provincia che conosco molto bene, una persona che vive molto la comunità e in cui la comunità stessa si riflette."
Ma l'attrice ha parlato anche dell'esperienza di doppiare entrambe le versioni del film, così come fatto anche dal collega Raimondo: "lavorare in un'altra lingua aiuta ad aprire la testa. Abbiamo lavorato a distanza e tutto è partito da casa mia, ma ci sono state date indicazioni molto precise e con cura estrema, mi ha fatto sentire utile e rispettata nel mio lavoro." Saverio Raimondo si è soffermato invece su un aspetto diverso del lavoro sull'originale: "è buffo che quando lavori al film, il film non c'è ancora. Enrico me l'ha fatto vedere anche se davanti a me il film non c'era."
Superare le proprie paure
Un altro aspetto chiave di Luca è il superare le proprie paure, ben incarnato dall'espressione "Silenzio Bruno!", quel zittire le voci interiori che ci frenano e impediscono di crescere e affrontare la vita. "I Bruni nella nostra testa sono molti" ha spiegato Enrico Casarosa, che ha trovato molto utile il concetto espresso dalla frase, una volta immaginato per il film. "Col mio Bruno ci parlo" ha scherzato invece Saverio Raimondo, "è costantemente alimentato dalle mie paure e le mie ansie, ma ci faccio i conti." Anche Marina Massironi è ricorsa alla battuta e ha detto "il mio in questo momento mi sta dicendo 'perché non hai preso i fiori di Bach?'"
Più pragmatica Orietta Berti, che nel film è Concetta Aragosta, che ha spiegato come si consigli sempre "con la mia famiglia e le persone che collaborano con me" per superare le sue insicurezze. Ma l'artista italiana si è anche soffermata sul tema portante del film, quello dell'accettazione, così importante da sostenere in questo momento storico: "Le persone possono essere diverse dal punto di vista esteriore, ma è importante che siano uguali dentro. Molte persone che ci appaiono diverse, dentro sono uguali a noi. Siamo nati per amare, non per odiare e dobbiamo far capire alle persone questo concetto."