Paradisi lontani dall'altra parte del mondo. Incubi da cui non riuscire a fuggire. Plancia di gioco per una gara all'ultima sopravvivenza. Possono avere varie connotazioni le isole delle serie e della tv che negli anni hanno accompagnato - e continuano a farlo - le nostre serate sul divano.

Tanto d'estate, per rispecchiarsi nel caldo afoso della città in cui non si respira, quanto d'inverno, per rifugiarsi nel calore di location da sogno. Temptation Island sta facendo parlare di sé per aver chiuso un'edizione incredibile in quanto ad ascolti (la numero 14), quindi quale occasione migliore per ripercorrere insieme le isole migliori e peggiori viste sul piccolo schermo?
Le isole nei reality

Tre sono principalmente i programmi tv che hanno impattato l'immaginario collettivo se pensiamo a sopravvivenza su un'isola apparentemente deserta. Ne L'isola dei famosi un gruppo di VIP viene messo a stecchetto e totalmente senza comfort; deve cavarsela in ogni frangente partendo da un kit di sopravvivenza base: costruirsi un riparo, accendere il fuoco, procacciarsi cibo e acqua e così via.

Lo stesso format è proposto in Survivor, storico reality statunitense di grandissimo successo, che da noi ha avuto un'unica sfortunata edizione nel 2001: in questo caso a dover sopravvivere come naufraghi sono delle persone normali, come tutti noi, e questo forse non ha attecchito sul pubblico nostrano. Infine Temptation Island che mescola sopravvivenza e sessualità: alcune coppie sono costrette in un villaggio per alcune settimane per provare a testare la propria solidità amorosa: riusciranno a resistere alle tentazioni che vengono messe loro davanti?
I resort da sogno (o da incubo)
The White Lotus ha aperto le porte ai resort televisivi solo apparentemente idilliaci ma in realtà rivelatori dell'ipocrisia e del privilegio dei bianchi nei confronti del resto del mondo. Su quella scia è nata Nove perfetti sconosciuti, che però si è concentrata da subito su luoghi isolati più che isole vere e proprie, da un ritiro in California ad una location fredda e inospitale come le Alpi Austriache.

Nella serie HBO di Mike White, invece, dalle Hawaii si è passato alla Sicilia e alla Thailandia. Ci sono poi i crime e procedurali che mostrano come un luogo apparentemente paradisiaco possa diventare scenario di omicidi efferati: da Delitti in paradiso e relativi spin-off, tutti ambientati ai Caraibi, ad Hawaii Five-0, fino a Delitti alle Canarie, tanto per citarne alcuni.
Lost

L'isola più famosa delle serie tv è, senza ombra di dubbio, quella di Lost. Anche perché quando approdò nel 2004, oltre ad aver cambiato per sempre le regole della serialità, metteva gli spettatori di fronte ad un terribile dilemma. Il pubblico stava assistendo ad avvenimenti reali oppure ad un sogno collettivo? O ancora ad una sorta di purgatorio situato in quel luogo senza nome, dimenticato da Dio e dagli uomini (nella realtà le Hawaii)?
Squid Game

Anche Squid Game l'ultima hit televisiva di Netlix arrivata direttamente dalla Corea, vero e proprio fenomeno di costume in tutto il globo, è ambientata su un'isola misteriosa. Si trova al largo tra il Mar Giallo e il Mar del Giappone, tra il Mar Cinese e dell'Oceano Pacifico. Ma dove precisamente? È quello che vogliono scoprire il poliziotto interpretato da Wi Ha-joon e il concorrente 456 (Lee Jung-jae) per salvare i partecipanti e fermare i giochi mortali una volta per tutte. Un'isola fuori dal mondo in cui i passatempi infantili diventano letali.
The Wilds

Per non parlare dell'esperimento sociologico che coinvolge un gruppo di ragazze, vittime di un incidente aereo e naufraghe su un'isola deserta, in The Wilds su Prime Video. La sopravvivenza diviene metafora dell'adolescenza oggi, proprio come in Yellowjackets, anche se lì la squadra femminile protagonista finisce nei boschi dell'entroterra americano.
Fantasilandia

C'è però spazio anche per luoghi ben più idilliaci in tv. Ve la ricordate Fantasilandia? L'isola in cui ogni sogno poteva essere realizzato grazie alla maestria (e alla magia) del suo custode, Mr. Roarke, e del suo fido assistente Tattoo. Sette stagioni di clienti soddisfatti, anche in modo inaspettato, tra il 1977 e il 1984. Un successo tale da aver dato vita ad un sequel con una tenutaria femminile, Elena (Roselyn Sánchez), nipote del precedente guardiano, tra il 2021 e il 2022. La morale era: a volte la realtà da cui fuggiamo è meno terribile di quanto pensiamo.
Harper's Island

Tornando invece a isole da cui fuggire decisamente a gambe levate, mettiamo nel calderone Harper's Island. La miniserie del 2009 fece molto parlare di sé perché era un vero e proprio giallo in stile Dieci Piccoli Indiani. Durante i preparativi per un matrimonio, un'ex abitante del luogo è costretta a tornarci nonostante vi avesse perso la madre per mano di un serial killer. Riemergono ombre dal passato dei partecipanti, che muoiono uno dopo l'altro. Esiste un colpevole, oppure si tratta di un luogo maledetto?
Skull Island

Anche il MonsterVerse ha la sua isola, ovvero quella del Teschio, patria delle creature più insospettabili dove un gruppo di esploratori negli anni '90 si ritrova naufragato nel tentativo di salvare Annie dall'oceano. Skull Island è il sequel del film omonimo e primo adattamento a episodi del franchise (prima di Monarch su Apple TV+). Che dite, ci vorreste fare un giro su quelle spiagge popolate da "mostri"?
Isla Nubar
Altra serie animata, altra isola abitata da creature, questa volta giurassiche. Stiamo parlando ovviamente di Jurassic World e delle serie spin-off Nuove avventure e Teoria del caos che hanno fatto da ponte tra gli ultimi capitoli cinematografici della saga, Il Dominio e La Rinascita.

Protagonisti "i sei di Isla Nubar" ovvero Darius, Kenji, Brooklyn, Ben, Sammy e Yaz: diversissimi tra loro, impareranno a crescere e sopravvivere senza l'aiuto degli adulti (spesso nemici). Un bel salto temporale tra le due serie rende tutto ancora più interessante per i personaggi; più della controparte live action al cinema.
L'isola che non c'è

Neverland viene dall'opera teatrale di J.M. Barrie, sede dello scontro senza tempo tra Peter Pan e Capitan Uncino. Nell'audiovisivo l'abbiamo vista svariate volte, come simbolo di un'infanzia che non vuole crescere e diventare adulta, come luogo di conforto dove tornare quando si è tristi o dubbiosi verso il futuro. È stata però anche qualcos'altro in C'era una volta, la serie ABC che ha riscritto le favole (non solo Disney) in chiave moderna. Infatti qui Peter Pan diventa il villain: forse qualcuno lo aveva già pensato vedendo l'opera originale.
Port Haven

Uno dei più recenti paradisi in terra, in cui tutti sembrano aver trovato la pace, a rivelarsi un inferno pieno di rimorsi e rimpianti è sicuramente Port Haven in Sirens su Netflix. Quando Devon scopre che la sorella minore Simone, con cui ha sempre avuto un rapporto disfunzionale, si è rifugiata su un'isola gestita da una sorta di guaritrice guru, Michaela, si precipita lì senza avvisare per riportarla a casa. A venire a galla non sarà solo il loro passato familiare, ma anche i segreti del luogo, tanto affascinante quanto inquietante, e sempre inafferrabile.
Beachwood Island
L'Estate dei Segreti Perduti è l'altra serie recente di cui parlare. Addirittura un'isola privata di proprietà di una famiglia, i Sinclair, a testimoniarne il potere e il privilegio. Protagonista è Cadence, l'ultima erede che ha una terribile amnesia su quanto accaduto durante l'estate dei 16 anni.
Era solita tornavi ogni anno e rivedere i cugini e il migliore amico, con cui formava 'I Bugiardi', ma ora è un posto che le dona sofferenza e troppi interrogativi. Mentre cerca di sbrogliarli, quella location rappresenta la metafora perfetta del racconto: non più un luogo di evasione vacanziera, bensì della maturità consapevole e definitiva, anche se dolorosa.