Torna su Apple TV Loot, la serie comedy creata da Matt Hubbard e Alan Young che si diverte - e far divertire - mettendo alla berlina le assurdità dei ricchi. Anzi delle persone smodatamente ricche. Perché quella interpretata dalla grandissima comedian Maya Rudolph, da Joel Kim Booster, da Ron Funches e Michaela Jaé Rodriguez non prende di mira i "ricchi normali",

ma quelli che fanno sembrare poveri anche quegli individui che non hanno particolari preoccupazioni economiche: i super ricchi, i super multimiliardari stile Jeff Bezos o Elon Musk. In occasione del junket virtuale organizzato da Apple, abbiamo avuito la possibilità di chiacchierare proprio con il cast principale composto dalle star citate qualche riga fa.
Loot stagione 3, intervista al cast
Una terza stagione, quella di Loot, che riprende subito le fila dal finale della seconda gettandoci immediatamente in una situazione che non vi anticipiamo, ma che non mancherà di farvi ridere di gusto. Pensate solo a Lost che incontra Zootropolis. Poi, quando vedrete, capirete.
Per quanto gente come Maya Rudolph and co sia professionale e abile nel lavoro che fa, ci è parso naturale chiedere come sia possibile non uscire dal personaggio, quando si ha a che fare con situazioni così assurde ed esagerate come quelle della serie. Maya Rudolph spiega che è proprio quello lo scopo che dev'essere raggiunto, perché "non c'è gioia più grande del far ridere la persona che ti sta davanti".
Aggiunge Joel Kim Booster che "nessuno di noi è incline a uscire dal personaggio, ma sì, lo scopo è quello che dice Maya e lei mi ci ha portato davvero tante volte, di sorpresa per lo più. Non credo che nessuno di noi abbia mai davvero riso per qualcosa letto nello script, ma quando ci permettono d'improvvisare e lì che entra in gioco l'uscita di scena dal personaggio".
Per Ron Funches si tratta di "vivere la realtà dei sentimenti e del background di Howard. Sono personaggi per cui abbiamo definito molte cose nelle prime due stagioni, è come li vivessimo". Ogni battuta detta dal suo Howard, spiega il comedian, non viene fatta tanto per il gusto di farla, ma solo se ha senso per la maniera in cui il personaggio è stato costruito e pensato nello show "Possiamo anche improvvisare, ma non facciamo mai battute fini a sé stesse, fuori contesto". Insomma: una comicità sempre e comunque basata coerentemente sul modo di ragionare di Molly and co.
Michaela Jaé Rodriguez, che non ha un vero e proprio background da comedian, afferma che per la sua Sophia, che ha un modo di fare molto rigido per così dire, deve "essere molto concentrata per non andare fuori dal personaggio, cosa che mi accade. Ma quando mi succede, devo sempre tenere a mente che ci sono delle ragioni dietro al suo comportamento, devo sempre pensare a come lei vede il mondo ed è questo che mi tiene ancorata".
Prendere in giro i super miliardari
Dato che in Loot si parla di persone smodatamente ricche che fanno cose - spesso e volentieri - smodatamente assurde, abbiamo chiesto ai talent come mai, a loro modo di vedere, la commedia sia sempre lo strumento più indicato anche quando si tratta di toccare temi spinosi come quello della disparità nella distribuzione dei redditi e dei patrimoni fra le persone. Ron Funches ci racconta che in più di un'occasione lui e gli altri membri del cast si sono ritrovati a domandare agli autori dove abbiano trovato idee tanto assurde per restare loro stessi alquanto spiazzati nel momento in cui gli scrittori hanno ammesso di essersi basati su... robe vere. E poi, dice sempre Funches, parlare di questioni serie concedendosi una o più risate, ha lo stesso effetto del poco di zucchero che Mary Poppins usa per far andar giù la pillola. Senza dimenticare che "è spassoso prendere in giro le assurdità di miliardari che preferiscono stare nell'ombra".
Per Maya Rudolph l'aspetto grandioso del fare commedia è "commentare i fatti che accadono al mondo sotto l'occhio della parodia e di poter parlare in modo divertente di temi come la ricchezza, la filantropia e quello che questa gente dovrebbe fare con i loro soldi. È più facile vedere quello che c'è di ridicolo in tutto questo". Per Joel Kim Booster è anche un modo di spiegare alle persone che, oltre ai soldi, nella vita c'è altro. "Nella cultura americana la ricchezza, specie nella cultura pop, è vista come la cosa migliore che possa capitarti nella vita. Negli Stati Uniti il meglio a cui puoi ambire è diventare ricco. Il nostro show afferma che ci sono un mucchio di altre cose che vengono prima della ricchezza che possono farti diventare una persona migliore".