Pochi minuti di preview sono bastati a riaccendere l'interesse dei fan sulla trilogia cinematografica di Lo Hobbit, tratta dall'omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien; è stato Peter Jackson in persona a svelare (domenica scorsa alle 20.00 ora italiana) i dettagli del secondo capitolo della saga, The Hobbit: La desolazione di Smaug, in uscita il prossimo dicembre, durante un incontro molto informale, trasmesso in diretta mondiale su internet, ma accessibile solo ai possessori del codice inserito nell'edizione home video americana e inglese dello Lo Hobbit: Un viaggio Inaspettato. Abbiamo lasciato i nostri eroi Bilbo, Thorin Scudodiquercia e la compagnia dei nani, rinfrancati dopo aver superato l'attacco degli orchi di Azog il profanatore, ma ignari del pericolo che gli si sarebbe profilato all'orizzonte. Un pericolo chiamato Smaug. Accompagnato dall'attore Jed Brophy, ovvero Nori, Jackson ha aperto le porte degli suoi studios di Wellington, mostrando prima la sala del motion capture, poi quella degli storyboard e un delizioso corridoio decorato con i poster di 007 ("E' la Walk of Fame di James Bond", ha spiegato ridendo il regista) prima di sistemarsi nella sala montaggio vera e propria. Tazza di tè in mano e iPad a disposizione per ogni evenienza, Peter Jackson ha mostrato alcuni ciak in anteprima del suo nuovo film, a cominciare dalla sequenza che vede Bilbo e i nani in direzione di Pontelagolungo, nascosti in dei barili su una nave. Una scena che mette in risalto la bravura di Martin Freeman, capace di recitare una singola battuta ("Mai andare ad Est, ce lo insegnano dalla nascita") in una decina di modi diversi, senza mai perdere l'intensità. "E' davvero bello vederlo sperimentare in maniera differente ogni volta - ha detto Jackson, mostrando le diverse angolazioni di ripresa - Ci abbiamo messo due giorni a girare, è stata una delle scene più difficili da fare". Altra chicca assoluta, anzi la più sostanziosa della giornata, è la sequenza in cui Gandalf il grigio (Ian McKellen) si inoltra in un'oscura caverna di Dol Guldur, una delle fortezze di Arda. Lo stregone si addentra nei sotterranei e rischia quasi di cadere, quando incontra Radagast che si chiede chi avesse abitato in quel luogo desolato. "Qualcuno di cui ora si è dimenticato il nome", gli ribatte Gandalf.
Il regista ha poi risposto alle domande che gli sono state inviate da alcuni spettatori in video; quesiti tra i più disparati, dalle semplici curiosità (qual è l'arma preferita della trilogia del Signore degli Anelli?, per la cronaca la pesantissima spada di Re Theoden, a interrogativi più sostanziosi sullo sviluppo di questo secondo capitolo, ad esempio quanto sia difficile lavorare su un film 'mediano'. "Come nel caso di Il Signore degli anelli - Le due torri, il compito è stato quanto mai arduo - ha spiegato -. All'inizio la trama è piuttosto chiara, Gandalf guida i nani attraverso la Terra di Mezzo. La bellezza di questo secondo capitolo è che abbiamo tante storyline diverse e molto interessanti e soprattutto abbiamo la possibilità di seguire l'evoluzione di tanti personaggi, man mano che la storia si intensifica". Non sono mancate le domande anche sui personaggi nuovi, come Bard l'arciere, interpretato da Luke Evans, un ruolo che ha intrigato il regista per la sua ambiguità. "Non sappiamo con certezza se sia buono o cattivo, su di lui pesa un passato oscuro ed enigmatico", ha detto Jackson introducendo proprio un videomessaggio di Evans. "Sono felice di aver partecipato a questo secondo film - ha raccontato l'attore -. Non vedo l'ora di tornare sul set a giugno, di indossare di nuovo il costume e tornare nella Terra di Mezzo, un luogo che mi manca tanto". Tra i nuovi arrivi anche Tauriel, un'elfa che ha le fattezze dell'avvenente Evangeline Lilly. "E' una specie di guardia del corpo, una solitaria, e per lei abbiamo creato una storyline davvero molto bella", ha aggiunto il regista. Approfondiremo la conoscenza di Re Thranduil (Lee Pace), sovrano degli Elfi silvani, nonché padre di Legolas, naturalmente interpretato da Orlando Bloom e del governatore di Pontelagolungo, il grande Stephen Fry. "E' stato più che naturale per noi pensare a Stephen - ha spiegato Jackson - ha dato al suo personaggio una coloritura satirica e un'ironia molto sottile". "Forse è la prima volta che Tolkien ha parlato direttamente di politica in Lo Hobbit - gli ha fatto eco Fry in un videomessaggio -. Il Governatore è un personaggio gretto e malvagio". Più che un appuntamento ufficiale, insomma, una festa tra amici, durante la quale però non è stato possibile osservare da vicino l'ospite d'onore; già, perché Smaug, il drago che pose fine al regno dei Nani, rubandone le ingenti ricchezze, probabilmente la presenza più imponente e affascinante, è ancora completamente avvolto dal mistero. "Credo che l'incontro tra Bilbo e Smaug sarà il cuore di tutto il film, uno dei momento più iconici della letteratura di Tolkien", ha aggiunto Peter Jackson, che non ha fatto mistero delle difficoltà incontrate durante la lavorazione del film. "Girare in esterni complica sempre il lavoro. Basta un temporale e tutti i piani saltano. Ci è capitato che la polizia di Nelson ci chiedesse di abbandonare la zona due giorni prima del nostro piano di lavoro. Per far funzionare tutto, pianifico il numero di scene da girare nell'arco della giornata. A volte sono 6 o 7, altre si può arrivare fino a 14". Eppure la cosa più difficile è stata tenere a bada le strambe dicerie sul suo conto. La più assurda? "Dicevano che dopo Il Signore degli anelli avrei lasciato Wellington per vivere su una nave in mezzo al mare e non pagare le tasse - ha aggiunto - in molti mi hanno chiesto se la storia fosse vera e davvero non capisco chi possa aver messo in giro una balla del genere. Oggi i gossip diventano subito la verità. Fortunatamente sono felice di vivere sulla terraferma e pagare le tasse". Il trailer è ancora in lavorazione e sarà disponibile la prossima estate; per i tantissimi appassionati italiani, dunque, l'attesa sarà addolcita il prossimo 9 aprile dall'uscita in Home Video del primo film, Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato.Lo Hobbit: Peter Jackson svela (un po') 'La desolazione di Smaug'
Nel corso di una sneek peek trasmessa in diretta mondiale su internet, il regista neozelandese ha presentato un piccolo assaggio del secondo capitolo della trilogia tratta dal romanzo di J.R.R. Tolkien; 'E' complicato girare il film mediano, fortuna che la storia diventa sempre più intensa', ha raccontato.