"Elvis? Lo conoscevo solo in relazione a Lilo & Stitch. Il che è comunque qualcosa". Sono le parole di Jacob Elordi, pronunciate al The Tonight Show al tempo della promozione di Priscilla, nel quale interpreta proprio il Re. Il film di Sofia Coppola, a dirla tutta, lascia il tempo che trova, ma è emblematico, se pensiamo all'esperienza di Elordi, quanto il 42° Classico della Disney, rivisto in chiave live action da Dean Fleischer Camp, abbia avuto un impatto fortissimo sul pubblico, amplificando l'eredità di Elvis Presley. Nel remake, dove la piccola Lilo è interpretata dall'irresistibile Maia Kealoha, lo spirito di Elvis è ovviamente presente, ricalcando "L'immagine dell'amore romantico" con cui la bambina provava ad "educare" il tenero alieno nel film del 2002.
Elvis, Lilo e Stitch: questione di identità culturale

I film di Lilo & Stitch, oltre esaltare il concetto di famiglia meravigliosamente disfunzionale, hanno dunque introdotto Elvis ad un pubblico costantemente nuovo, "svezzando" i più piccoli alla potenza assoluta del rock'n'roll. La location, fin dal principio, ha chiaramente giocato un ruolo cruciale. Il soggetto di Chris Sanders, portandoci sull'isola hawaiana di Kauai, funge da traino perfetto: Lilo, che vive con sua sorella Nani dopo la morte dei genitori, trova in Elvis il suo punto di riferimento, considerandolo "un cittadino modello" e consumando, appunto, il leggendario vinile di Blue Hawaii, tra i più venduti del Re, nonché colonna sonora dell'omonimo film da lui interpretato nella sparuta - e poco soddisfacente - carriera d'attore. Questa, però, è un'altra storia, e allora ripetiamo: non può esistere Lilo & Stitch senza Elvis Presley. Questione di immaginario pop, questione di leggenda, e anche una questione di identità culturale.
La musica nel film
"Che si tratti di musica tradizionale o di Elvis, entrambi gli aspetti musicali sono parti fondamentali della storia", spiega Dean Fleischer Camp, all'opera seconda dopo quel gran bel gioiello di Marcel the Shell. Il regista, sulla musica, ha raccontato che: "Mark Kealiʻi Hoʻomalu ha composto alcune tracce del film originale, oltre alle parti cantate. Inoltre abbiamo avuto accesso al coro di bambini della Kamehameha School, diretto dalla mamma dello sceneggiatore Christopher Bright. Dan Romer, invece, ha realizzato una partitura bellissima. Se pensi ad una storia che parla delle Hawaii, è importante avere tutte le voci che hanno una connessione stretta con la cultura del luogo".
Per questo, Lilo & Stitch, non poteva prescindere da Elvis: "Non potevamo fare un live action del film senza il Re", prosegue il regista in un'interessante featurette che trovate su YouTube. Perché se di identità parliamo, oltre a Blue Hawaii, rilanciamo anche con il progetto voluto dall'ambiguo Colonnello Parker, ovvero l'Aloha From Hawaii, un concerto tenuto ad Honolulu e trasmesso via satellite in mondovisione.
Due alieni alle Hawaii
In Lilo & Stitch ci sono alcuni dei brani più celebri di Elvis: Suspicious Minds, Hound Dog, Heartbreak Hotel, You're the Devil in Disguise. Una soundtrack che modella il tono di entrambi i film, diventando il cuore della storia. Come nel Classico di inizio Millennio, anche nel live action c'è una versione alternativa di Burning Love. Se nel 2002 il brano era interpretato da Wynonna, adesso è firmato dai fratelli Zyah Rhythm e Nyjah Music, che hanno cantato una cover di Burning Love, riprodotta dallo zio Bruno Mars. "Siamo eccitati, ed è bello fare questo lavoro insieme. Ohana significa famiglia, e la nostra famiglia si è unita per fare questa canzone", hanno detto i due musicisti.

Certo, la rilevanza immaginifica, in questo caso, è ben sfruttata da Disney, e si lega anche al concetto di marketing: Stitch in versione Elvis è una divergenza pop che sfiora l'icona, e quindi il suo utilizzo va ben oltre lo spazio cinematografico (peluche, Funko e via dicendo). Tuttavia, romanticamente, si potrebbe anche ragionare sulla vicinanza sottintesa di Presley allo stesso Stitch.

Elvis si è spesso sentito emarginato nonostante la fama, solitario, legato indissolubilmente al concetto di famiglia (basti pensare all'amore tra Elvis e mamma Gladys). Entrambi sono degli alieni, ed entrambi hanno cercato di (ri)trovare il concetto di casa. Allora, è meraviglioso pensare che una nuova generazione venga introdotta ad una cultura pop che definiremmo classica (e quindi vitale), dimostrando ancora una volta quanto l'eredità di Elvis Presley sia immortale. Del resto, come dice Lilo, l'importante è "restare insieme". E non c'è nulla di più rock nell'essere uniti.