Lego Batman - Il film, spin-off di The Lego Movie incentrato sull'Uomo Pipistrello, ha un grande pregio: quello di aver finalmente raccontato la bromance palpabile che c'è tra Batman e Joker. In Il cavaliere oscuro (2008) di Christopher Nolan il Joker interpretato da Heath Ledger mette sul piatto questa chimica speciale, dicendo a Batman (Christian Bale): "Io non... io non voglio ucciderti! Che faccio senza di te? Torno a fregare i trafficanti mafiosi? No, no, no. No, tu... tu completi... me!", così come nella graphic novel The Killing Joke (1988), scritta da Alan Moore e disegnata da Brian Bolland, si dice che i due antagonisti non sono poi così diversi, perché a entrambi è bastata "una sola brutta giornata" per trasformare drasticamente le loro vite.
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Lego Batman mette al centro della storia proprio il rapporto tra i due, trasformando la loro relazione quasi in un battibecco tra una vecchia coppia sposata (non siamo ai livelli di Sandra e Raimondo ma poco ci manca), con un Joker che si impone l'obiettivo di far ammettere a Batman che è proprio lui il suo nemico numero uno, ammissione da suggellare pubblicamente con le parole "ti odio". Questa dinamica ci ha ricordato molto una campagna di Emergency contro la guerra di qualche anno fa, in cui Batman e Joker sono mostrati come dei vecchi amici, mentre guardano delle foto che li ritraggono durante le loro imprese: all'anteprima europea del film a Londra, abbiamo mostrato questa immagine a Chris McKay e Dan Lin, rispettivamente regista e produttore del film, chiedendo loro di approfondire la relazione speciale tra i due.
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"Da sempre Batman e Joker sono due facce della stessa medaglia" ci ha detto McKay, continuando: "Sono molto simili: il tema di una sola brutta giornata è ricorrente, ne basta una per trasformarci. È una cosa che ha sempre fatto parte della mitologia di Batman e volevamo esplorare questo aspetto. Volevamo parlare delle ferite di Batman, causate dalla morte dei suoi genitori, dal punto di vista emotivo. Abbiamo approfondito la sua necessità di aprirsi agli altri e farli entrare nella sua vita. Compreso il Joker". D'accordo Lin: "Ogni supereroe ha la sua nemesi: il villain è l'altra faccia della medaglia. Joker è la controparte perfetta di Batman. Onestamente non avevamo mai visto questo disegno, ma è bellissimo".
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È incredibile l'espressività che sono riusciti a dare al Joker in questo film: in fondo di tratta di un pupazzetto di plastica, ma è molto più efficace di altri in carne ossa visti recentemente sul grande schermo (ogni riferimento a Jared Leto è puramente intenzionale): "Abbiamo amato la possibilità di creare un nuovo Joker" ha ammesso McKay, continuando: "Ci siamo divertiti a disegnarlo. Abbiamo fatto cose che sono difficili da realizzare in live action, come i denti da squalo. È stato divertente avere Zach Galifianakis come voce, è bello lavorare con lui: è imprevedibile e allo stesso tempo ha un lato vulnerabile. È perfetto per interpretare Joker. È stato bello giocare con un personaggio iconico". Lin si è soffermato sulla cura dei dettagli: "Amo la cura per i dettagli di Chris, come i piccoli movimenti della bocca di Joker: amo quando la sua bocca trema un po'. La gente ride sempre. Anche se è una faccia bidimensionale è molto espressiva, ogni dettaglio fa la differenza, sia che tu voglia far ridere o piangere il pubblico".
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Alcuni mattoncini Lego sono esposti al MoMA, Museum of Modern Art di New York: per loro perché i giocattoli danesi sono diventati così popolari e considerati ormai come un mezzo di espressione artistica? "È qualcosa che coinvolge sia l'emisfero sinistro che quello destro del cervello" secondo McKay, che ha spiegato meglio: "Puoi costruirci tenendo in considerazione gli elementi strutturali e contemporaneamente soddisfare l'aspetto artistico. Ci si possono realizzare cose stupende in tre dimensioni e bidimensionali. Alcuni registi realizzano dei corti con i mattoncini, raccontano storie con questo mezzo: quei lavori hanno ispirato Dan, Chris Miller, Phil Lord e me per il primo Lego Movie. Abbiamo scatenato la nostra creatività seguendo l'esempio di quei registi. I mattoncini sono stati un'ispirazione". Per Lin invece: "È qualcosa di tattile. È bello poter toccare qualcosa in un momento in cui tutto è digitale ed elettronico. Lego è analogico, ma in senso positivo: è simbolo di creatività, immaginazione e offre infinite possibilità. È una forma d'arte".