John Constantine si rivolge alle Leggende per chiedere il loro aiuto con un caso di possessione demoniaca: un'entità di nome Mallus ha preso il controllo di Nora, la giovane figlia di Damien Dahrk, e ha fatto il nome di Sara Lance. Mentre indagano sul da farsi, Mallus spedisce John, Sara e Leonard Snart nel 1979, costringendoli ad adottare una doppia strategia: liberare la bambina dall'influenza del demone, e capire come tornare a casa senza l'uso del Waverider, rimasto nel 2017...
Leggi anche: Legends of Tomorrow: 5 motivi per recuperare la serie sci-fi della DC
Bentornato, John!
Sono passati quasi quattro anni dalla prima messa in onda di Constantine, la serie della NBC con cui le alte sfere della DC Comics e della Warner Bros. Television avevano cercato di riportare sullo schermo il celebre personaggio creato da Alan Moore, già apparso al cinema con le fattezze di Keanu Reeves (la cui performance non fu accolta con entusiasmo dai fan, principalmente per aver reso il protagonista americano anziché inglese). Un tentativo non privo di elementi interessanti, in primis l'interpretazione dell'attore gallese Matt Ryan nei panni di Constantine, ma segnato da problemi legati alla censura televisiva (il tabagismo del mago britannico divenne una gag ricorrente per quanto riguarda i modi di mostrarlo senza far vedere il fumo che gli usciva dalla bocca) e a un approccio annacquato e procedurale in termini di trama, omettendo gran parte del fascino associato alla mitologia cartacea del personaggio. La serie fu quindi cancellata dopo i tredici episodi di rito, con una vaga speranza che Constantine (e Ryan) potesse tornare su un altro network.
Leggi anche: Constantine: la stagione dei dannati
Il primo passo nella direzione giusta c'è stato nell'autunno del 2015, con un'apparizione nella quarta stagione di Arrow, dove John fu interpellato per ritrovare l'anima di Sara Lance, riportata in vita grazie alla Fossa di Lazzaro, e accolto in modo positivo dal pubblico poiché l'essenza del personaggio era ancora intatta (e per la gioia di chi ancora rimpiangeva la cancellazione di Constantine ci fu anche una piccola ma brillante frecciatina nei confronti della NBC, quando il mago si gratta la schiena con una piuma di pavone, alludendo al logo del network). In tale occasione fu precisato che ospitate simili andavano negoziate di volta in volta, anche in base agli impegni di Ryan, ma ciò fu sufficiente per inaugurare una seconda vita del personaggio in vari adattamenti DC, principalmente in forma animata e sempre con la voce di Ryan (nel film Justice League Dark e nella serie realizzata appositamente per Seed, il servizio di streaming della CW negli Stati Uniti). Fu anche precisato che l'ideale per farlo tornare in live-action sarebbe stato proprio Legends of Tomorrow, il cui cast malleabile consente a vari eroi di apparire anche solo sporadicamente.
Leggi anche: Arrow 4: il ritorno di Sara, le basi per il nuovo spinoff e il crossover con Constantine
Passato e presente
Data la trama orizzontale della terza stagione di Legends, incentrata sulla minaccia di Mallus e la resurrezione di Damien Dahrk, defunto due anni fa ma ancora capace di fare danni grazie ad anomalie temporali, era abbastanza logico inserire Constantine nella serie per un'apparizione occasionale (dato che il mago, ancora più di Batman, è notoriamente allergico al lavoro di squadra). L'episodio, dal titolo ammiccante Daddy Darkest, non costituisce un'improvvisa virata dello show verso atmosfere più consone all'horror, ma è un buon ibrido tonale fra le avventure più apertamente fantascientifiche delle Leggende e le storie intrise di occultismo che caratterizzano Constantine, la cui presenza dà anche agli sceneggiatori la possibilità di esplorare la continuity da una serie all'altra: dato il suo attuale statuto di leader della squadra, aveva senso parlare dell'evento che consentì a Sara di entrare a far parte del team, sfruttando l'alchimia tra Ryan e Caity Lotz. Altrettanto allettante sarà stata l'opportunità di fare quello che era solito inserire nelle sue sceneggiature Joss Whedon, noto per il suo uso di espressioni colorite in altre lingue o tratte da un gergo non propriamente americano per aggirare la censura: nella scena in cui viene introdotto il problema da risolvere, che potete vedere qui sotto, Constantine usa il termine wanker (segaiolo), una volgarità britannica che negli USA è perfettamente accettabile.
Leggi anche: Legends of Tomorrow 2: i 5 momenti migliori della stagione
L'altro punto di forza della puntata è lo stesso dell'episodio precedente: la decisione di concentrarsi sulle esperienze personali dei membri della squadra, senza per forza farli interagire con personaggi storici (P.T. Barnum e Lyndon Johnson sono tra le presenze notevoli di questa annata). Là si trattava della morte di Martin Stein, qui dei trascorsi di Sara e della minaccia di Dahrk, con l'aggiunta di Leonard Snart (o meglio, la sua controparte proveniente da Terra-X) che decide di andare avanti per conto suo, lasciando nuovamente da solo l'amico Mick e congedandosi definitivamente dai nostri schermi (Wentworth Miller ha confermato che questo sarà il suo ultimo anno nell'Arrowverse). Piccoli momenti che rendono ancora più accattivanti le avventure spazio-temporali delle Leggende che, dopo una partenza un po' in sordina due anni fa, si stanno gradualmente rivelando i personaggi più ricchi di potenziale drammaturgico all'interno dell'universo condiviso della CW.
Movieplayer.it
4.0/5