Le strade del male, la recensione: odio e vendetta nel cuore dell’America

La nostra recensione di Le strade del male, il film distribuito da Netflix con un cast all star che include, solo per citarne alcuni, Tom Holland, Robert Pattinson, Bill Skarsgård, Mia Wasikowska, Jason Clarke.

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Le strade del male: Tom Holland in una scena del film

Adattare uno romanzo per il cinema non è mai semplice, soprattutto perché bisogna capire che cosa è necessario tagliare per evitare che il film sia troppo carico di temi, personaggi e storyline, non funzionando di conseguenza come dovrebbe. Come vedremo in questa recensione di Le strade del male, la sensazione che ci sentiamo addosso dopo aver terminato il film di Antonio Campos tratto dal romanzo di Donald Ray Pollock (a cui viene affidato il ruolo di narratore onnisciente) è proprio questa: una pellicola con troppo da raccontare e troppo poco tempo per farlo. Le strade del male racconta sì una storia molto affascinante, ricchissima di spunti di riflessione, ma si perde nel tentativo di mettere in scena il più possibile: non c'è il tempo per assaporare quanto sta accadendo sullo schermo, fatichiamo a comprendere i personaggi e a farci assorbire da quello che gli succede. Non possiamo quindi che chiederci se trasporre il romanzo in una miniserie, più che in un lungometraggio, sarebbe stata una scelta più convincente.

Ad attrarci in un primo momento verso la pellicola distribuita da Netflix - oltre alla promessa di un thriller ambientato nel cuore dell'America rurale tra la prima e la seconda metà del secolo scorso, che è senza dubbio una location interessante - il cast all star che vi ha preso parte: Tom Holland, Robert Pattinson, Bill Skarsgård, Mia Wasikowska, Jason Clarke, solo per citarne alcuni, sono i protagonisti di questa storia in cui violenza e vendetta avvelenano diverse famiglie nel corso di più generazioni. Il fatto che nel film ci siano così tanti personaggi - e quindi così poco tempo perché ognuno di loro venga approfondito - non permette però a gran parte di loro di brillare come potrebbe. Se Tom Holland, Bill Skarsgård e Robert Pattinson, con più tempo in scena a disposizione, colpiscono per l'intensità delle loro interpretazioni, è difficile che altri dei volti noti presenti nel film (Mia Wasikowska un esempio fra tutti) possano restare impressi a lungo nello spettatore.

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Le strade del male: una scena del film con Robert Pattinson

Una trama complessa e ricca di spunti

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Le strade del male: Bill Skarsgård, Haley Bennett in una scena del film

Willard Russel (Bill Skarsgård) torna a casa, a Knockemstiff in Ohio, dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, segnato da cicatrici nello spirito piuttosto che nel corpo. Profondamente traumatizzato da un particolare episodio avvenuto sul fronte del Pacifico, l'uomo fatica a ritrovare la voglia di pregare. Solo con il tempo, dopo aver trovato l'amore e aver messo su famiglia, Willard sentirà nuovamente il richiamo della propria fede, che però ora è macchiata dall'esperienza in guerra e dagli orrori che ancora si porta dietro. La vendetta e la violenza saranno gli insegnamenti che darà al suo unico figlio Arvin (Tom Holland), che crescerà però rifiutando le credenze religiose di suo padre. Parallelamente seguiamo anche la storia di Lenore (Eliza Scanlen), abbandonata (in casa della famiglia di Willard) dopo la morte misteriosa della madre (Mia Wasikowska) e di Sandy, sorella del poliziotto corrotto Lee Bodecker (Sebastian Stan) e moglie del serial killer Carl (Jason Clarke). A scombinare ancora di più le carte in tavola, l'arrivo a Knockemstiff di Preston Teagardin (Robert Pattinson) predicatore dalla dubbia morale.

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Le strade del male: Bill Skarsgård, Michael Banks Repeta in una scena del film

Le storie di tutti questi personaggi si intrecciano nel corso di quasi vent'anni, mostrando come ognuno di loro porti con sé una sofferenza profonda ed insanabile, eredità di chi è venuto prima di loro e che li imprigiona in un circolo vizioso da cui è estremamente difficile uscire. Dolore e morte sono una costante nel mondo di queste persone, ogni tipo di azione violenta che compiono (volontariamente o involontariamente) richiama infatti altra violenza: il film, che si apre con la fine del secondo conflitto mondiale, raccontandoci quindi una generazione segnata dalla brutalità di quanto è accaduto, si chiude con l'inizio della guerra del Vietnam, mostrandoci così come il cerchio non si sia spezzato e come tutto stia per ricominciare ancora una volta. In tutto questo, poi, qual è il ruolo della religione? La fede può essere una cura per l'odio che ci circonda o, al contrario, è solo l'ennesima prigione?

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Le strade del male: un momento sul set

Le Strade del male - che in originale ha il ben più significativo titolo di The Devil All the Time - è un film estremamente ambizioso, ma è facile rendersi conto di quanto sia saturo di temi ed elementi, a tal punto da lasciare chi guarda più spaesato che catturato dalle (tristi) vicende dei suoi protagonisti. A tratti è anche difficile capire che direzione il film voglia prendere, i momenti tipici del thriller si intervallano infatti a quelli del dramma familiare e del romanzo di formazione, sovraccaricando lo spettatore piuttosto che coinvolgendolo.

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Un cast molto convincente

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Le strade del male: una scena del film con Tom Holland

Come vi anticipavamo non tutte le interpretazioni del cast riescono ad emergere quanto potrebbero, ma, con più tempo in scena con cui lavorare, Tom Holland, Robert Pattinson e Bill Skarsgård ci regalano tre personaggi particolarmente significativi. Skarsgård riesce a trasmettere perfettamente il peso del trauma che ciò che ha visto in guerra gli ha lasciato, soprattuto se messo in relazione alla paura che Dio non ascolti più le sue preghiere; Holland dimostra di riuscire a dare spessore ad un ruolo molto diverso da quelli in cui siamo abituati a vederlo; e Pattinson, infine, fa del suo Preston Teagardin un personaggio viscido, respingente, in cui la bruttezza di un animo corrotto rimane ben evidente sotto i bei lineamenti ed il fascino naturale dell'attore. Un ruolo estremamente complesso il suo, che per sua stessa ammissione lo ha messo in grande difficoltà, ma in cui riesce comunque a mettere tutto sé stesso e a stupirci.

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Le strade del male: Jason Clarke, Riley Keough in una scena del film

Una storia americana

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Le strade del male: Robert Pattinson in una scena del film

La cosa che colpisce di più di questo film, oltre al cast all star che vi ha preso parte e che ci regala ottime interpretazioni, è senza dubbio l'ambientazione. Quell'America rurale del secolo scorso, violenta, selvaggia (resa ancora più sporca e reale dalla scelta di girare interamente in pellicola) e così lontana dal nostro immaginario da affascinarci ancora di più. Le strade del male è un film che, al netto di tutti quei difetti che vi abbiamo evidenziato, vale comunque la pena di essere visto, forse anche solo per lo spaccato di realtà statunitense che cerca di raccontare.

Conclusioni

Concludiamo la nostra recensione di Le strade del male sottolineando ancora una volta i pregi ed i difetti del film. Si tratta di una pellicola ambiziosa, ma che si perde nel tentativo di raccontare troppo in troppo poco tempo. Le interpretazioni del cast all star (in particolare di Tom Holland, Robert Pattinson e Bill Skarsgård) e l’ambientazione affascinante lo rendono comunque un film che vale la pena di vedere.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.8/5

Perché ci piace

  • La storia affascinante ed ambiziosa.
  • Un’ambientazione che non può che colpire.
  • Le ottime interpretazioni del cast.

Cosa non va

  • Troppi temi e troppi spunti, il film confonde lo spettatore piuttosto che catturarlo.
  • Non si capisce che genere vuole essere.