Le proprietà dei metalli, la recensione: fenomeni paranormali (in)controllabili

La recensione de Le proprietà dei metalli, film di finzione d'esordio di Antonio Bigini distribuito nei cinema da Kiné in collaborazione con Lo Scrittoio.

Le proprietà dei metalli, la recensione: fenomeni paranormali (in)controllabili

L'esordio alla regia di Antonio Bigini prende il via da un curioso fenomeno accaduto realmente negli anni '70. Dopo l'esibizione televisiva dell'illusionista Uri Geller, apparentemente in grado di piegare i metalli con la forza del pensiero, in Europa si registrarono vari casi di "minigeller", bambini che avevano mostrato di possedere doti simili. Il fenomeno, tra il 1975 e il 1980, fu studiato da alcuni professori universitari che applicarono il metodo scientifico per rilevare l'entità e la veridicità di questi fatti.

Le Proprieta Dei Metalli Martino Zaccara
Le proprietà dei metalli: Martino Zaccaro in una scena

E la tv è sempre accesa in casa del piccolo Pietro (Martino Zaccara), protagonista de Le proprietà dei metalli (titolo suggestivo e rivelatore), distribuito nei cinema da Kiné in collaborazione con Lo Scrittoio dopo l'esordio alla Berlinale 2023. Orfano di madre, Pietro vive in un casolare di campagna sull'Appennino tosco-romagnolo insieme al padre, al fratellino e alla nonna materna. Nonostante le difficoltà economiche del padre, che si è indebitato per comprare un furgone necessario al suo lavoro, quella di Pietro è una vita semplice, fatta di libertà, di lavoretti domestici e di escursioni nei boschi con gli amici. Finché un giorno l'abilità di piegare i metalli che il ragazzino ha manifestato giunge all'orecchio di un professore universitario americano (David Pasquesi) che decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice per studiarlo e determinare se possieda davvero capacità paranormali.

Un rigoroso romanzo di formazione

Le Proprieta Dei Metalli
Le proprietà dei metalli: una scena del film

Le proprietà dei metalli è un film geometrico, netto. Per raccontare la storia che ha in mente, Antonio Bigini usa una manciata di personaggi e pochi ingredienti essenziali. L'ambientazione rurale gli permette di ricreare con pochi sforzi l'epoca in cui ambientata la storia, concentrandosi soprattutto su costumi e oggetti d'epoca (la tv in bianco e nero, le auto, gli abiti dei personaggi) e il numero contenuto di attori evita il rischio di dispersione. Romanzo di formazione interamente al maschile, in Le proprietà dei metalli la crescita del protagonista passa attraverso il rapporto tenero ma conflittuale col padre e l'incontro con il comprensivo professore che gli aprirà nuovi orizzonti.

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Le proprietà dei metalli: Martino Zaccaro in una scena

Se il mondo del padre di Pietro è quello del visibile, fatto di fatica, sacrificio e lavoro quotidiano, grazie all'incontro col professore Pietro apprenderà l'esistenza delle forze invisibili. Tutto sta nel capire se è davvero in grado di governarle. Quando il professore informa Pietro che, in caso di dimostrazione scientifica dell'esistenza dei suoi poteri, gli Stati Uniti stanzieranno una forte somma di denaro, anche il padre del ragazzo inizia a interessarsi alla faccenda spronando il figlio che si ritrova carico di responsabilità e pressato per manifestare pubblicamente quelle capacità che non è certo di possedere.

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Le proprietà dei metalli: Martino Zaccaro in una scena

Antonio Bigini utilizza il fatto di cronaca dei minigeller per raccontare una storia personale e familiare che gli sta a cuore. La capacità di piegare i metalli è solo un espediente, curioso per altro, che il regista per parlare d'altro. Quello che per tre quarti di film viene presentato come il fulcro della trama finisce poi sullo sfondo per lasciare spazio all'esplorazione della dimensione emotiva del protagonista. Ma la scelta di abbandonare l'ingrediente che crea la tensione della storia non paga visto che l'ultima parte del film è anche quella meno centrata, quella in cui lo stile registico così puntuale, che a tratti sembra contenere echi del cinema bucolico di Ermanno Olmi o del rigore di Giorgio Diritti, sembra sfilacciarsi.

Le Proprieta Dei Metalli Martino Zaccaro 4
Le proprietà dei metalli: Martino Zaccaro in una scena

Seppur non privo di qualche incertezza nella storia, Le proprietà dei metalli è un film che racconta l'infanzia e la fatica della crescita con grande delicatezza. In netta opposizione alla moda imperante degli effetti speciali, Antonio Bigini prova ad aprire uno squarcio su altri mondi solo utilizzando il potere dell'immaginazione e dell'astrazione. Una premessa originale stimola la curiosità dello spettatore verso una storia interpretata con convinzione da un cast diretto con sicurezza anche se il distacco emotivo non favorisce l'immedesimazione.

Conclusioni

Film geometrico, rigoroso e ben recitato Le proprietà dei metalli, romanzo di formazione che prende le mosse dal fenomeno assurto alla cronaca degli anni '70 dei minigeller. Punto di vista originale per un film semplice e netto che si sfilaccia un po' nella parte finale. Interessante, ma distaccato.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Il punto di partenza è originale.
  • Curata l'ambientazione e la ricostruzione dell'epoca.
  • Il cast è diligente e dedito alla storia.
  • Tanta la curiosità per il fenomeno affrontato nel film...

Cosa non va

  • ... che però rappresenta unicamente un'espediente narrativo che non viene approfondito.
  • La parte finale del film appare più sfilacciata.
  • Il distacco non favorisce il coinvolgimento emotivo dello spettatore.