Le fate ignoranti, Cristiana Capotondi ed Eduardo Scarpetta: “Quando c’è una perdita l’amore si trasforma”

La video intervista a Cristiana Capotondi ed Eduardo Scarpetta, protagonisti di Le fate ignoranti, serie ispirata all'omonimo film di Ferzan Ozpetek, che aggiorna i suoi personaggi dopo 20 anni.

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Le fate ignoranti: Luca Argentero ed Eduardo Scarpetta in un'immagine della serie

A 20 anni di distanza dall'uscita del film Le fate ignoranti, che lo ha reso celebre, il regista Ferzan Ozpetek torna a raccontare quella storia, aggiornandola ai giorni nostri e con nuovi attori, trasformandola in una serie tv di otto episodi, tutti disponibili in streaming su Disney+ dal 13 aprile.

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Le fate ignoranti: Cristiana Capotondi e Luca Argentero nella prima foto della serie

Lo sfondo è sempre Roma, anzi, il quartiere Ostiense, che il regista turco ha scelto come casa. All'ombra del Gazometro Massimo (Luca Argentero) muore tragicamente, investito da un'auto. Sua moglie Antonia è sconvolta. Lo è però ancora di più quando scopre che il marito aveva una relazione con un altro uomo, Michele. A interpretare i protagonisti di Le fate ignoranti - La serie sono Cristiana Capotondi ed Eduardo Scarpetta, che raccolgono il testimone rispettivamente da Margherita Buy e Stefano Accorsi.

Abbiamo incontrato gli attori Cristiana Capotondi ed Eduardo Scarpetta a Roma, dove la serie è stata presentata in anteprima. Tra lutti e nuovi inizi, nelle storie di Ferzan Ozpetk le passioni e la condivisione del cibo sono sempre importanti. Ne abbiamo parlato con i protagonisti.

Le fate ignoranti: intervista a Cristiana Capotondi ed Eduardo Scarpetta

Le Fate Ignoranti, la recensione della serie: quanto siamo fate e quanto ignoranti?

Le fate ignoranti si trasforma: da film a serie tv

Nella serie si dice: "In ogni morte c'è una fine ma c'è anche un inizio". Vale per questa storia, che è stata film e ora serie, ma anche per il mondo, soprattutto dopo questi ultimi due anni. Quanto è importante fare tesoro di questa filosofia?

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Locandina di Le fate ignoranti

Cristiana Capotondi: Che dopo ogni morte ci sia un nuovo inizio è drammaticamente vero. È il senso di questa storia. Quando perdi una persona cara rimane dentro di te e ti obbliga a ripensare profondamente la tua vita. A immaginarla di nuovo, ridisegnarla. È quello che accade ad Antonia e anche, in maniera diversa, a Michele. Io sono una moglie dal rapporto durato quindici anni, lui è un fidanzato di breve corso.

Eduardo Scarpetta: Parli a come badi, diceva Totò! Ti insegna a rivalutare, forse a spostare quell'amore. Nel caso della presa di coscienza di Michele a un certo punto della serie, forse a virare verso Antonia. Quando c'è una perdita chiusa una porta si apre un portone, quindi quell'amore da qualche parte va. In questo caso forse va dalla parte di Antonia, forse no. Dipende dall'interpretazione di ognuno.

Le fate ignoranti: l'amore è condividere passioni e cibo

I protagonisti si incontrano perché amano lo stesso poeta: quanto è importante condividere le proprie passioni con chi si ama?

Cristiana Capotondi: È fondamentale condividere le proprie passioni. Perché credo che le passioni siano un terreno di esercizio fondamentale dell'amore.

Eduardo Scarpetta: Lo è, però credo sia fondamentale anche tenersi un po' di privato per sé. Qualcosa di esclusivo per te, che l'altro non conosce e che non può conoscere perché non è te.

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Le fate ignoranti: una scena della serie

Le grandi "tavolate alla Ozpetek" oggi sono più commoventi che mai: quanto fa bene alla vita condividere il cibo con gli altri?

Cristiana Capotondi: Per me è fondamentale! È fondamentale anche condividere le ricette, cucinare insieme. La prima cosa che mi viene in mente quando viene una persona a casa è dirle: "Se vieni prima cuciniamo insieme". Anche se non la conosco, anche se non ho grande confidenza. Trovo che sia un momento in cui ci si conosce senza parlarsi ma guardando fare.

Eduardo Scarpetta: Odio cucinare. Io la vivo così: Vieni da me che mangiamo quello che vogliamo perché tanto ci sono i delivery. Quindi in realtà casa mia è anche meglio: da lei magari ci sono solo quegli ingredienti là e si può mangiare solo quella cosa lì. Invece a casa mia puoi mangiare quello che vuoi. In realtà io ho la cucina migliore.