Laura Morante, su Lacci: “Bisogna imparare ad accettare il cambiamento”

Intervista a Laura Morante, tra i protagonisti di Lacci, diretto da Daniele Luchetti, tratto dall'omonimo romanzo di Domenico Starnone e film d'apertura a Venezia 2020.

Lacci
Lacci: Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio in una scena del film

Dopo aver aperto il concorso della 77esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, è nelle sale italiane Lacci, film di Daniele Luchetti tratto dall'omonimo romanzo di Domenico Starnone. Al centro di tutto una famiglia, in cui il padre, Aldo (Luigi Lo Cascio), tradisce la moglie, Vanda (Alice Rohrwacher), scatenando una serie di eventi infelici.

In Lacci, nelle sale dal primo ottobre, Laura Morante interpreta Vanda nella fase più adulta della sua vita (Silvio Orlando è invece Aldo), in cui lei e il marito hanno imparato a convivere con le proprie frustrazioni e i rimpianti. Abbiamo incontrato l'attrice al Lido di Venezia, dove le abbiamo chiesto come si possa essere felici nella vita, dato che il suo personaggio si arrabbia sempre, quello del marito invece non l'ha mai fatto ed entrambi sono infelici: "Lacci è un film che racconta una battaglia dalla quale escono tutti sconfitti" ci ha detto.

Lacci, la recensione: una storia sui legami e sul bisogno di sciogliere i nodi

Lacci 4
Lacci: una scena del film con Luigi Lo Cascio

Proseguendo: "Il film di Daniele Luchetti non dà una ricetta per la felicità. Forse quello che dice, e che secondo me è importante, è che durata non vuol dire felicità. Sono due cose completamente diverse. L'Inferno è eterno ma si sta piuttosto male, pare. Quindi non è detto che un rapporto che dura sia un rapporto più sano di uno che invece si interrompe. Anzi, spesso è il contrario. Credo che, non soltanto nell'amore, ma in qualunque settore della propria vita, sia importante accettare il cambiamento. Il cambiamento è inevitabile, è una cosa che bisogna imparare ad accogliere. Se ci si ostina a voler conservare le cose in una certa forma si finisce per creare infelicità e soltanto una serie di simulacri che non hanno più contenuto. Che, anzi, ci svuotano dei nostri contenuti."

La video intervista a Laura Morante