Launchpad, la raccolta di corti Disney sull’importanza dell’inclusione, dei sentimenti e delle proprie radici

Abbiamo partecipato alla conferenza di presentazione di Launchpad, la nuova collection di corti in live action DIsney, disponibile sulla piattaforma dal 28 maggio 2021.

Launchpad Filmmakers
Disney Launchpad: i registi dei corti

Arriva il 28 maggio 2021 su Disney+ una collezione di corti in live action, Disney Launchpad, che siamo sicuri vi conquisteranno e ai quali vale veramente la pena dare una possibilità. Realizzati da 6 diversi giovani filmmaker, questi brevi film vanno a raccontare le esperienze di ciascun autore, le sue sensazioni e i suoi ricordi in un piccolo universo di tematiche e sensazioni che faranno riflettere i più piccoli così come gli adulti. Sono le diverse tematiche sociali, infatti, il fulcro di questa serie, brevi pillole dove racconti di vita quotidiana e fantasia si fondono per creare qualcosa di unico in grado di scaldare il cuore e strappare un sorriso. Abbiamo partecipato alla conferenza di presentazione in cui Aqsa Altaf, Hao Zheng, Ann Marie Pace, Stefanie Abel Horowitz, Jessica Mendez Siqueiros e Moxie Peng, i registi realizzatori dei corti, ci hanno parlato delle loro esperienze, delle loro ispirazioni e dell'importanza dell'inclusività nelle nuove produzioni.

Il mio Eid in America

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Disney Launchpad: una scena de Il mio Eid in America

Aqsa Altaf è la realizzatrice e autrice di una storia che parla di tradizioni, di religione, di inclusione e accettazione di coloro che possono avere usanze diverse dalle nostre. Il mio Eid in America, infatti, racconta la storia di due sorelle di religione musulmana che si troveranno a doversi adattare in una scuola americana, divise tra le loro tradizioni e la normale vita da teenager. La regista ha così raccontato uno dei momenti più belli sul set: "Uno dei momenti sul set più belli è stato quando la mia piccola interprete ha detto 'Voglio fare l'attrice'. Durante la produzione de Il mio Eid in America, però, ha imparato molte terminologie, il taglio, i movimenti di camera e verso la fine ha detto 'Forse invece voglio fare la regista!' Questa cosa mi ha colpito molto, le giovani generazioni hanno questi sogni molto prima e non devono, fortunatamente, affrontare quello che abbiamo passato noi. Questo è molto emozionante, sono veramente entusiasta per il futuro."

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Disney Launchpad: un'immagine de Il mio Eid in America

Importante per un futuro più equo è anche la rappresentazione di ciascuna cultura nel modo corretto: "Sono cresciuta guardando film che non mi rappresentavano e non rappresentavano le persone come me. Dentro di me pensavo non fossimo abbastanza importanti, o abbastanza belli, per essere sul grande schermo. La mancanza di rappresentazione i ragazzi la interiorizzano, poi quando sono cresciuta c'erano tutti questi stereotipi tossici sui musulmani che venivano spinti dai media che creavano una specie di tetto del mondo occidentale su di noi. Questo corto non sarà una storia sufficiente a rompere quel tetto, ma è una crepa e una crepa può creare un'altra crepa e così via finché non si avrà una rappresentazione adeguata della mia cultura e della mia religione, almeno lo spero."

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La cena è servita

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Disney Launchpad: un'immagine dal corto La cena è servita

Di La cena è servita ci ha parlato Hao Zheng, che ha raccontato anche di una sua esperienza personale: "Il corto è basato sulla mia esperienza di quando sono arrivato negli Stati Uniti per la prima volta. Avevo 15 anni ed ho frequentato un liceo di New York; mi sono sentito come se nessuno mi conoscesse, volevo che le persone mi vedessero quindi ho fatto domanda per occupare diverse posizioni partecipando a tutto ciò che potevo. L'unico posto rimasto era quello di maitre della sala da pranzo e così ho fatto domanda per quello. Ho fatto del mio meglio, ma alla fine della giornata di prova ho sentito che non ce l'avrei fatta. Sentivo così tanta pressione che sono salito sul palco, ho suonato il campanello e ho iniziato a cantare una canzone in cinese che nessuno capiva. È stato un momento imbarazzante ma importante. Con La cena è servita, volevo condividere questo, l'importanza di abbracciare la propria voce anche se può essere imbarazzante, anche se nessuno capirà."

Vita da vampiri

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Disney Launchpad: una scena del corto Vita da vampiri

Quella raccontata in Vita da vampiri è una storia sull'amicizia e sul non sentirsi accettati, specialmente in un periodo, l'adolescenza, in cui le relazioni sociali sono alla base della quotidianità. Ann Marie Pace, la realizzatrice, ha detto di essere rimasta molto colpita dall'atmosfera della lavorazione di Vita da vampiri: "Un momento che mi ha emozionato sul set è stato durante il primo giorno di riprese. C'era un cast molto vario e durante la nostra riunione sulla sicurezza mi sono guardata intorno e non avevo mai visto così tanta diversità sul set prima. È stato importante per me, mi sono resa conto che tutti noi avevamo sperimentato la sensazione di essere un outsider, avere quelle persone lì insieme che creavano una storia che loro stessi avevano sperimentato è stato davvero potente."

Siamo tigri

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Disney Launchpad: una scena del corto Siamo Tigri

Sicuramente uno dei corti più commoventi presenti in questa raccolta, Siamo tigri ripercorre le vicende di un pomeriggio di giochi tra una baby sitter e un bambino dall'incredibile sensibilità. Stefanie Abel Horowitz a riguardo ha parlato di come una sua esperienza personale sia stata la base di partenza per la realizzazione del corto: "L'ispirazione per questo corto mi è venuta quando mio nonno stava per compiere 100 anni. I miei genitori ne avrebbero compiuti 70 e mio nipote 4. Riflettevo sul passaggio del testimone e sulla vita. Quando avevo vent'anni ero una baby sitter e mi prendevo cura di un bambino di quattro anni davvero carino, amorevole e intelligente, credo mi abbia insegnato l'amore. Un episodio simile a quello inserito nel film mi ha fatto pensare alle nostre vite, al fatto che moriremo tutti e che sperimenteremo la perdita ancora e ancora. Come lo condividiamo? Come ne parliamo ai ragazzi? Penso sia questo ciò di cui parla Siamo Tigri. È come un promemoria per me e per gli altri di quanto sia coraggioso condividere la propria tristezza o il dolore."

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L'ultimo Chupacabra

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Disney Launchpad: un'immagine de L'ultimo Chupacabra

Tra i sei questo è il corto che di sicuro esce più fuori dagli schemi. L'ultimo Chupacabra è una folle storia di attaccamento alle proprie radici. Jessica Mendez Siqueiros, ha raccontato quale sia stata la sua ispirazione per un film breve così particolare: "Il film è ispirato alla mia bisnonna che è vissuta fino a 100 anni ed è morta poi cinque giorni dopo il suo centesimo compleanno. La mia famiglia è veramente molto orgogliosa di essere messicana, molto orgogliosa di essere una famiglia americana-messicana. Mi sono resa conto, dopo la sua morte, dopo aver trascorso 25 anni con lei, che non avevo raccolto tutte le informazioni su di lei che potevo, questo mi ha fatto sentire una sorta di fallimento nei confronti della mia cultura e mi sono resa conto che è nostra la responsabilità di mantenere quella base culturale viva. Per me il modo migliore di rappresentare questo era attraverso una creatura spaventosa, ho guardato al chupacabra ed ho costruito una sorta di favola per celebrare le nostre culture." Un aneddoto memorabile dal set de L'ultimo Chupacabra implica la buffa marionetta utilizzata per le riprese: "Il momento che non dimenticherò mai sul set? Quando il nonno ha incontrato il nostro chupacabra. È stata un'esperienza così bella ed emozionante vedere questa creatura uscire dalle mani di un gruppo di incredibili artisti. Poi all'improvviso la creatura incontra un essere umano e ti dimentichi completamente che è un burattino diventando qualcosa di vivo ed emotivo."

Principe(ssa)

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Disney Launchpad: una scena del corto Principe(ssa)

Principe(ssa) è una storia delicata e toccante sull'importanza di accettare ed accettarsi, una tenera vicenda di amicizia tra due bambini molto diversi che rischia di essere rovinata dagli stereotipi imposti dagli adulti. Moxie Peng ne ha parlato così: "Principe(ssa) mi è molto caro perché basato su un'esperienza vissuta durante l'infanzia. Avevo cinque anni, ero come Gabriel, molto interessato agli oggetti femminili e al rosa. Sono diventato amico di questo ragazzo del nostro quartiere e suo padre ha iniziato ad avere dei sospetti su di noi pensando che io avessi una cattiva influenza. Un giorno è venuto da mio padre dicendogli che non ero normale e che avevo bisogno di essere messo a posto. Mio padre si arrabbiò molto e si schiero dalla mia parte, mi difese dicendo che amava quello che ero. Penso che questo fatto sia rimasto con me perché fu la prima volta che scoprì che le parole potevano essere ostili ma ho anche scoperto che ci sarebbero state sempre persone che mi avrebbero accettato per quello che sono."