Arriva finalmente su Netflix la prima parte de L'attacco dei giganti 3, popolarissima serie (anime e manga) nipponica scritta e disegnata da Hajime Isayama che ha ottenuto un successo immediato prima in patria e poi a livello globale. L'anime è prodotto da Wit Studio in collaborazione con Production I.G. ed è diretto da Tetsurō Araki. In questa recensione de L'attacco dei giganti 3, cercheremo di fare il punto della situazione, tante cose sono successe dalle prime puntate dell'anime, quindi se non siete in pari vi avvertiamo: da ora in poi ci potrebbero scappare spoiler sulle stagioni precedenti, quindi be careful!
Senza discostarsi troppo dalla controparte cartacea, l'anime narra le vicende di un'umanità barricata all'interno di alte mura per difendersi dai giganti, enormi creature divoratrici di esseri umani, che hanno preso possesso delle terre esterne, divenute così pericolose e difficilmente abitabili.
Per proteggere le tre importanti cinte murarie concentriche (Wall Maria, Wall Rose e Wall Sina) e per garantire l'ordine al loro interno, è stato istituito un esercito composto da diverse guarnigioni. Tra questi l'armata ricognitiva è decisamente il corpo più pericoloso a cui arruolarsi, ma è qui che i protagonisti Eren, Mikasa e Armin decidono di entrare poiché è l'unico che permette di uscire dalle mura per combattere direttamente con i temibili mostri assassini. Dopo il tragico incidente in cui perse la vita la madre di Eren, in cui un gigante colossale fece breccia nel Wall Maria permettendo ad altri giganti di entrare, i ragazzi si ripromisero di dedicare la vita a sterminare le mostruose creature.
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Una trama piena di intrighi per la terza stagione
La trama de L'attacco dei giganti 3 si fa piuttosto intricata: il corpo di ricerca, con a capo il comandante Levi, deve fuggire poiché ingiustamente accusato di gravi crimini. Gli viene ordinato di consegnarsi alle autorità cedendo la custodia di Historia ed Eren Jaeger. Ovviamente il gruppo sarà costretto alla fuga, ma a causa di un imboscata le cose non andranno come previsto. Questo costituisce l'incipit per una serie di vicende che riescono a tenere lo spettatore incollato allo schermo fino alla fine. Alcuni nodi verranno sciolti, altri verranno creati, ma proprio per questo la stagione 3, nonostante la sua anima introspettiva, non smette di appassionare e creare dipendenza.
Personaggi in crescita
Un pregio di questa terza stagione è quello di essere, come già accennato, molto più introspettiva delle precedenti: viene offerto molto spazio a personaggi come Historia e Levi, attraverso i quali facciamo anche luce su alcuni aspetti politici della società intrappolata. Ne conosciamo il passato, ma li vediamo anche maturare in risposta alla situazione e alle difficili scelte dalle quali non potranno fuggire, decisioni che cambieranno non solo loro stessi ma anche l'intero precario sistema socio politico. Historia imparerà ad essere più onesta con se stessa e, facendo i conti con il suo passato, diverrà più consapevole delle sue capacità e dei suoi desideri. Anche Levi si scontrerà inevitabilmente con i suoi fantasmi, confermandosi l'abile e astuto soldato di sempre ma scoprendo anche il suo lato più umano. A tentare una crescita a livello personale è anche Eren: se da una parte il ragazzo riesce ad acquistare maggior consapevolezza di sé e delle sue capacità, dall'altra non riesce a stare al passo dal punto di vista emotivo, rimanendo troppo spesso preda delle proprie emozioni e mettendo così in pericolo se stesso e i suoi compagni.
Chi è il vero nemico?
Gli intrighi della politica la fanno da padrone in questo nuovo capitolo della storia: i giganti non sono più al centro dell'attenzione ma acquistano l'inedito ruolo di catalizzatore, di fondamenta su cui sviluppare una vicenda fatta di macchinazioni umane e mala politica. Districare la matassa di complotti e verità sarà difficile tanto per lo spettatore quanto per i personaggi, quasi a dimostrazione di quanto gli esseri umani possano essere più spietati e feroci dei mostri che li perseguitano, ma al tempo stesso incredibilmente codardi. Siamo venuti a conoscenza, già nella precedente stagione, dell'origine umana dei giganti e, anche se il loro scopo non ci è ancora chiaro, non possiamo non domandarci chi sia il vero nemico. Sono stati loro a causare l'attuale situazione o è stata la corruzione, le menzogne e il mal costume umano? I giganti ne sono il prodotto? Una soluzione? Non resta che rimanere incollati allo schermo per tentare di scoprirlo, godendoci i misteri di questa terza stagione e aspettando pazientemente il seguito.
Conclusioni
Come già affermato nella nostra recensione de L'attacco dei giganti 3 ci troviamo di fronte ad una stagione sicuramente più introspettiva delle precedenti. I giganti perdono il loro ruolo primario per lasciare spazio ai complessi intrighi politici che governano questa umanità ormai allo stremo. Assistiamo alla crescita personale di diversi personaggi, primi tra tutti Historia e Levi, dei quali conosciamo anche il passato, necessario a far luce su diversi misteri irrisolti. La stagione, comunque, non cala mai di ritmo, obbligando lo spettatore di rimanere incollato allo schermo.
Perché ci piace
- La vena introspettiva che caratterizza l'intera stagione.
- Una trama più complessa ma sempre avvincente.
- I sempre spettacolari combattimenti.
Cosa non va
- I giganti ci sono e fanno paura, ma potrebbe deludere chi si aspetta da loro un ruolo più centrale.