Lassie torna a casa, la recensione: Il ritorno di un mito a quattro zampe

La recensione di Lassie torna a casa, il nuovo film ispirato al collie più famoso dello schermo e amato dal grande pubblico.

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Lassie torna a casa: una scena del film

A volte basta una lettera a fare la differenza, altre quell'unico carattere diverso diventa quasi irrilevante, e in questa recensione di Lassie torna a casa vedremo quanta poca distanza ci sia tra cinefilo e cinofilo quando si ha a che fare con un mito a quattro zampe come Lassie, la femmina di rough collie nata dalla penna di Eric Knight nel 1938 e protagonista di tante storie sia su carta che su grande schermo. Parliamo di una star a tutti gli effetti, con una sua stella sulla Walk of Fame e molti titoli all'attivo, che torna in sala per riproporre al pubblico una classica avventura per famiglia condita di leggerezza e buoni sentimenti, che funziona anche in virtù dell'abilità dei suoi interpreti a quattro zampe.

La lunga strada verso casa

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Lassie torna a casa: un momento del film

La storia di Lassie torna a casa ruota attorno alla collie citata nel titolo a alla sua forte amicizia con il piccolo Florian, vero punto di riferimento per il ragazzo dopo il trasferimento in una nuova casa. Ma è proprio questo nuovo inizio a rappresentare un problema, perché la nuova padrona di casa non accetta la presenza del cane e Lassie viene affidata, temporaneamente, a un'altra famiglia in attesa di far cambiare idea alla donna. Lassie però non ci sta e approfitta di una distrazione del custode che si occupa di lei, e che la maltratta, per fuggire e cercare di raggiungere il suo compagno umano, dando il via a un'avventura ricca di ostacoli da superare prima di potersi ricongiungere con Florian.

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Lassie torna a casa: un'immagine

Il rapporto tra cane e padrone

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Lassie torna a casa: una scena

Chi ha un cane sa bene che tipo di legame si possa creare tra questi animali e loro padroni, un rapporto di complicità, fiducia reciproca e comprensione che segna nel profondo. Si tratta di un legame che è come un elastico, che si tende ma non si spezza nemmeno quando una distanza di interpone tra un cane e il suo padrone, e che viene ben rappresentato dal film di Hanno Olderdissen, il primo sul personaggio realizzato in Germania: una storia del genere non potrebbe funzionare se non fosse in grado di rappresentare cosa significhi Lassie per Florian e, viceversa, quanta attenzione abbia il cane per il suo giovane padrone, messo in scena nelle loro corse insieme e in gesti più o meno piccoli. Insomma bisogna saper raccontare questi sentimenti per portarli evocane nel pubblico e il film lo fa.

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Star a quattro zampe

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Lassie torna a casa: una sequenza del film

Ma allo stesso modo un film come Lassie torna a casa non funzionerebbe se non fosse ben sostenuto dalle prove dei cani che li animano: va infatti elogiato il lavoro svolto dall'addestratrice Renate Hiltl, proprietaria del ranch Animali per il cinema, che è specializzata nel settore e si è occupata di formare appositamente per il film il giovane collie Bandit, coadiuvato da due controfigure, Bailey e Buddy, cani maschi come da tradizione per il ruolo, perché dotati di un manto più voluminoso e d'effetto in scena. Ci sentiamo però di menzionare anche il piccolo Moka, che dà vita all'irresistibile piccolo Toots, l'altro cane che appare nel film.

Accanto a loro gli interpreti umani fanno il possibile per non sfigurare e seguono la corrente di un film che scorre piacevole e leggero, confezionato con cura per essere un gradevole prodotto per famiglie e intrattenere con leggerezza e attenzione alle emozioni e i buoni sentimenti.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Lassie torna a casa come avevamo iniziato, ribadendo quanta poca differenza ci sia tra cinofilo e cinefilo quando si tratta di questo tipo di film, in cui è l'amore per i cani a rappresentare un'attrattiva solida e vincente. Un film diretto e leggero, che funziona per come riesce a mettere in scena il forte legame tra il cane e il suo amico umano, ma anche per la bravura degli interpreti a quattro zampe, molto ben addestrati e capaci di incarnare le emozioni provate dalle loro controparti di finzione.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
2.0/5

Perché ci piace

  • L'efficacia delle prove _attoriali_ degli interpreti a quattro zampe, sia nel ruolo della protagonista Lassie che per l'irresistibile Toots.
  • Il modo in cui viene messo in scena il legame tra cane e padrone.
  • La leggerezza e immediatezza, che raggiunge lo scopo e suscita emozioni.

Cosa non va

  • È evidente la natura di film per famiglie, con tutto quello che comporta in termini di pubblico potenziale, in positivo ma anche nello scoraggiare chi non ama queste produzioni.
  • Alcuni passaggi risultano un po' troppo forzati anche per un film di questo tipo.