L’amica geniale 3, la recensione dei primi due episodi: La doppia prova di maturità della serie Rai

La recensione dei primi due episodi de L'amica geniale 3 (3x01 e 3x02), la nuova stagione che adatta il terzo libro di Elena Ferrante dedicato alle vite di Elena e Lila.

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L'amica geniale 3: un'immagine di Gaia Girace e Margherita Mazzucco

Arriviamo a scrivere questa recensione dei primi due episodi de L'amica geniale 3 con un misto di aspettative e timori, perché sono passati due anni dalla stagione precedente e perché gli episodi che verranno sono densi di avvenimenti ma anche difficoltà pratiche da affrontare: in primo luogo c'è un cambio importante dietro la macchina da presa, con Daniele Luchetti al posto di Saverio Costanzo, dall'altra va verificata la tenuta delle due, fin qui bravissime, interpreti in una porzione di storia che vede le loro Elena e Lila più mature. Difficoltà che la serie sembra aver superato in modo agevole, a giudicare dai primi due episodi in anteprima su RaiPlay dal 4 febbraio e in onda il 6 in prima serata, al termine dell'edizione 2022 del Festival di Sanremo, ma che continueremo a valutare di settimana in settimana.

Prova di maturità

La vera prova di maturità per Margherita Mazzucco e Gaia Girace arriverà, infatti, negli episodi a venire, ma va detto da subito che l'avvio de L'amica geniale 3, che adatta il terzo romanzo di Elena Ferrante Storia di chi fugge e di chi resta, è promettente nel riprendere quanto lasciato in sospeso due anni fa e immergerci di nuovo nella storia delle due ragazze. Elena e Lila sono divise e seguono i propri percorsi di vita che si muovono su binari molto diversi: Elena è infatti fidanzata e diretta al matrimonio con un giovane colto e di sinistra, ma dovrà affrontare una duplice crisi di identità, professionale e personale, relativa sia alla sua attività di scrittrice che al percorso di vita; Lila lavora in fabbrica, divide l'appartamento con Enzo e lotta giorno dopo giorno per riuscire a crescere il figlio piccolo.

Da Sinistra Gaia Girace E Margherita Mazzucco Photo By Eduardo Castaldo
L'amica geniale 3: un'immagine di Gaia Girace e Margherita Mazzucco

Vicende personali che si muovono, come è stato anche nelle stagioni precedenti, sullo sfondo di un mondo che cambia e va avanti: arriviamo agli anni '70, con tutto ciò che comporta in termini di caos, lotte e contestazioni di carattere politico, ma anche in quanto allo sviluppo di tematiche sociali come il femminismo, ancora caldo e centrale oggi. Uno spaccato del nostro paese e la sua evoluzione sociale, politica e culturale che porta quindi avanti con coerenza e compiutezza quanto già fatto nelle due stagioni precedenti.

L'amica geniale: le protagoniste adolescenti della serie sognano un futuro nel cinema

Sconcezze

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L'amica geniale 3: Margherita Mazzucco in una scena

Il primo episodio Sconcezze parte laddove ci aveva lasciati l'ultimo della stagione 2, al termine di una presentazione del libro di Elena e l'intervento in difesa della ragazza di Nino Sarratore. Proprio il libro è motore narrativo dell'apertura della terza stagione de L'amica geniale, perché le sue tematiche e alcune scene più audaci mettono la ragazza faccia a faccia con l'arretratezza del mondo da cui proviene, della sua famiglia così come del quartiere in cui l'avevamo vista crescere nelle stagioni precedenti. Ma è anche gancio narrativo per veicolare una parte della rivoluzione culturale in moto in quegli anni, che si accompagna a quella, parallela e costruita attorno alla storyline di Lila, socio-politica, tra diritti e lotte dei lavoratori.

La febbre

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L'amica geniale 3: Gaia Girace nei panni di Lila

È infatti a cavallo dei due primi episodi che ci viene introdotta e raccontata la situazione in cui ritroviamo Lila, quando Elena viene portata da due dei loro amici d'infanzia a casa dell'amica che ne ha richiesto la presenza. Lila è infatti malata, ha quella febbre che dà il titolo al secondo episodio, ma è soprattutto deperita e stanca, portata al limite da una vita che la sta consumando. Non è solo la parte di storia in cui si innesta il discorso sullo sfruttamento dei lavoratori e le lotte per ottenere condizioni migliori, ma anche lo scontro politico nel quale si trovano divisi anche alcuni dei comprimari già visti gli anni precedenti, da Pasquale schierato sul fronte comunista, nella cui lotta riesce a coinvolgere e sfruttare Lila, ad altri che si pongono sul fronte opposto e con i quali inizia a montare il conflitto.

L'inizio di un cammino denso di eventi

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L'amica geniale 3: Daniele Luchetti sul set con Margherita Mazzucco e Gaia Girace

Sono passi introduttivi quelli compiuti dai primi episodi della stagione 3 de L'amica geniale, fedeli al romanzo Storia di chi fugge e di chi resta e capaci di tracciare la strada che ci troveremo a seguire anche nelle prossime settimane. Un avvio che suggerisce i tanti avvenimenti che andranno a comporre la storia di questa complessa stagione, ma che conferma la qualità a cui la serie Rai ci aveva abituati, con un Daniele Luchetti che aggiunge la propria voce al tono del racconto, dando un'impronta personale sia nel respiro che hanno alcune sequenze più intime che riguardano per esempio Elena, che nel tratteggiare il background socio-politico della storia.

L'amica geniale 3, le novità della nuova stagione nelle parole delle attrici e degli autori

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L'amica geniale 3: Gaia Girace in una scena

Quello di Luchetti è infatti un apporto che propone uno sguardo nuovo, pur mantenendo la coerenza rispetto al passato, su entrambi i piani narrativi che compongono L'amica geniale, sul fronte dell'intimità dei personaggi così come su quello dell'acceso contesto in cui le loro vicende si muovono. Un passaggio di consegne che è reso possibile in modo così agevole e proficuo dalla solida infrastruttura narrativa messa in piedi dagli autori e fa sì che questi primi episodi ci lascino nella speranza di una terza stagione all'altezza delle precedenti, in attesa di vedere le due giovani interpreti affrontare gli sviluppi più maturi che le attendono.

Conclusioni

È una duplice prova di maturità che vi abbiamo raccontato nella nostra recensione dei primi episodi de L’amica geniale 3, da una parte quella delle due giovani interpreti che si trovano quest’anno ad affrontare problemi e sviluppi più maturi, dall’altra quella della serie che alla sua terza stagione continua il cammino con sicurezza e coerenza, pur con un cambio alla regia. I primi episodi tracciano la strada che ci troveremo a compiere nel corso delle prossime settimane sullo sfondo di un periodo complesso come quello degli anni ’70, tra lotte socio-politiche e rivoluzione culturale.

Movieplayer.it
4.0/5

Perché ci piace

  • La coerenza di tono e qualità al terzo ciclo di episodi della serie Rai.
  • Daniele Luchetti entra con sicurezza alla guida della serie, aggiungendo la propria voce nel rispetto di quanto fatto in precedenza.
  • Il modo in cui gli anni ’70 vengono tratteggiati sullo sfondo dei primi episodi, tra rivoluzione culturale in atto e scontro sociale.
  • La prova delle due protagoniste che si trovano ad affrontare sviluppi più complessi per i rispettivi personaggi…

Cosa non va

  • … in attesa di vederle nei prossimi episodi con porzioni della storia che richiedono una ulteriore prova di maturità.