L'ultima puntata de L'amica geniale 2 si era conclusa con il cambio di regia da Saverio Costanzo a Alice Rohrwacher; il passaggio di testimone avvenuto con il quarto episodio, ha aperto definitivamente la strada alla rottura che segnerà in maniera diversa le vite da adulte delle due protagoniste. Come analizzeremo ampiamente nella recensione de L'amica geniale 2 episodi 5 e 6 (in onda il 24 febbraio su Raiuno), il rapporto di complicità tra Lila e Lenù inizia a sfaldarsi, le bambine che leggevano Piccole donne e immaginavano storie davanti allo scantinato di Don Achille, scolorano nei volti di giovani donne, ognuna pronta a lottare per guadagnarsi un angolo di mondo fuori dal Rione.
Alla vigilia della conclusione di una seconda stagione che riconferma il successo di questa serie, assistiamo ad un cambio di tono e di registro: prima con la Rohrwacher, che prosegue la scelta di un linguaggio più lirico e naturalistico, in linea con la sua vocazione al fiabesco, poi con lo stesso Costanzo che con il sesto episodio riprende in mano la narrazione virando su toni più drammatici e noir.
L'amica geniale - Storia del nuovo cognome: La parola a Gaia Girace e Margherita Mazzucco
L'estate, la passione giovanile e il dolore del tradimento
A partire dal quinto episodio (Il tradimento) riacquista centralità la figura delusa, tradita e rassegnata di Lenù (Margherita Mazzucco) dopo aver scoperto del bacio tra Lila e Nino. Il racconto si sposta sulla progressiva consapevolezza di sé da parte di Elena, mentre esplode la passione tra l' "amica geniale" e l'unico ragazzo per cui abbia mai provato qualcosa. La sofferenza di Lenù "arriva a onde" e la regia della Rohrwacher riesce a tradurla in immagini di straordinaria potenza con Ischia e i suoi scorci a fare da cornice: il rumore dell'acqua che apre e chiude la parentesi estiva, i vaporetti che si affollano a riva, le immagini fuggevoli di donne e bambini che popolano lo sfondo delle inquadrature.
La macchina da presa segue da vicino i corpi adolescenti che si rincorrono, si afferrano, si stringono e ruzzolano insieme sulla sabbia: è lo straripare dell'amore giovane, è l'irruenza di Lila che si abbandona ad emozioni fino ad allora sconosciute, mentre Lenù soffoca il proprio dolore "con un fondo permanente di incredulità", guardando i due nuovi amanti "come divinità scadute, una volta così bravi, intelligenti e ora così stupidi". Fino alla decisione finale di cedere alle lusinghe subdole di Donato Sarratore, il padre di Nino, che in una notte profumatissima e di nubi rade le strapperà la verginità. È l'inizio della ribellione di Elena esausta di dover fare i conti con la propria "costituzione inadatta" e stanca di restare sempre indietro, in attesa e oscurata dalla forza di seduzione di Lila.
L'amica geniale 2: "Lila è una strega" e siamo tutti caduti nel suo incantesimo
Sogni di libertà
Il sesto episodio (La rabbia) inizia subito dopo l'estate a Ischia. Saverio Costanzo riprende in mano la narrazione e precipita nuovamente lo spettatore nelle ombre del Rione, tra i suoi orrori, le meschinità, le sberle. Elena e Lila (Gaia Girace) non si sono più viste, la loro adolescenza, le passioni e le schermaglie amorose sono rimaste su quell'isola, il racconto acquista prima le tinte del melo poi toni quasi noir.
Quando Elena rincontra l'amica, scopre che è tornata a lavorare al negozio di scarpe in centro, è incinta di Nino e ha deciso di andare a vivere con lui, non senza prima aver lasciato Stefano. La spinta a fuggire dal Rione e dalle sue miserie diventa per Lenù ancora più forte, fino a quando superato brillantemente l'esame di maturità, non vince una borsa di studio per frequentare la Normale di Pisa.
La conquista della libertà si consuma in una scena di struggente commozione, accompagnata dalla voce fuori campo di Alba Rohrwacher e dalla corsa del treno sui binari: "Io Elena Greco, la figlia dell'usciere, a diciannove anni stavo per tirarmi fuori dal rione, stavo per lasciare Napoli". Contemporaneamente la vita di Lila intraprende un percorso diametralmente opposto: dall'appartamento borghese della 'signora Carracci' a un tugurio di periferia per inseguire l'amore folle con Nino Sarratore, sogni che ben presto finiranno in una notte di pioggia battente. A riportarla a casa sarà Enzo, il ragazzo dalla "compostezza distante" che ha passato una vita a vendere frutta e verdura insieme al padre, e che le ha sempre voluto bene "da quando eravamo bambini".
Conclusioni
Concludiamo la recensione de L'amica geniale 2 episodi 5 e 6 ribadendo la dimensione autoriale di una serie destinata a crescere e a replicare il successo della stagione precedente. Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher danno al racconto l'equilibrio e il rigore necessario per non scadere nel banale e già visto, e sanno valorizzare una sceneggiatura che ha il suo innegabile punto di forza nella scrittura straripante di Elena Ferrante.
Perché ci piace
- Il linguaggio di Alice Rohrwacher più lirico e naturalistico, si sposa bene con la narrazione delle passioni giovanili e delle schermaglie amorose nella cornice dell'estate a Ischia.
- Saverio Costanzo rinnova la narrazione con un cambio di registro che vira dal melodramma al noir.
Cosa non va
- In alcuni momenti il racconto forse cede un po' troppo a tentazioni da melò.