La trama fenicia, recensione: secondo Wes Anderson la famiglia è più complicata dello spionaggio

Benicio Del Toro e Mia Threapleton sono i protagonisti di una spy story che si concentra più sulla trama familiare che su quella thriller. In sala dal 28 maggio dopo il concorso a Cannes.

Benicio Del Toro e Mia Threapleton sono i protagonisti di La trama fenicia

Potrà anche aver impacchettato tutto in una confezione dai colori pastello e le linee perfettamente dritte, ma, da sempre, il cinema di Wes Anderson ha nel suo cuore una nota molto malinconica. Fin dall'esordio, Rushmore, datato 1998, il protagonista Max Fisher (un giovanissimo Jason Schwartzman) si è fatto portavoce dei ragazzi cresciuti con genitori assenti. O proprio senza genitori: orfano di madre, Max vive praticamente a scuola, seguendo ogni tipo di attività extracurricolare, perché il padre non lo segue. Per non parlare dei fratelli Tenenbaum, uno più tormentato dell'altro, a causa (ancora) dell'assenza paterna. Perfino una volpe come il Mr. Fox di Fantastic Mr. Fox è inquieto perché il padre (ormai avete capito) non approva la sua professione. Insomma, il tema dell'infanzia solitaria è molto caro al regista americano.

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Mia Threapleton e Benicio del Toro in La trama fenicia

Il suo nuovo film, La trama fenicia, nelle sale italiane dal 28 maggio dopo il concorso al Festival di Cannes, non fa eccezione: nonostante su carta possa sembrare una classica storia di spionaggio, in realtà racconta l'ennesima famiglia disfunzionale. Il protagonista è Zsa-zsa Korda (il premio Oscar Benicio del Toro), magnate dell'aviazione sopravvissuto al sesto incidente aereo. Nonostante parli molto velocemente per spiegarci quali siano le sue strategie per mettere in atto un intricato complotto internazionale, la cosa che gli sta davvero a cuore è conoscere la sua unica figlia, Liesl (Mia Threapleton), che ha abbandonato da piccola e nel frattempo è diventata suora.

Per non parlare dell'antagonista principale: si tratta di zio Nubar, un Benedict Cumberbatch forse mai così cattivo sul grande schermo. Freud si sarebbe molto divertito ad analizzare i film di Anderson: c'è sicuramente del materiale per ogni terapeuta. E, ancora una volta, oltre all'ossessione del regista per le famiglie complicate, ci sono anche tutti i suoi tratti distintivi. I colori pastello, le simmetrie, il cast corale. Se amate il suo cinema questa pellicola non vi deluderà. Anche perché torna in coppia con Roman Coppola alla sceneggiatura, con cui ha scritto alcuni dei suoi migliori film: Le avventure acquatiche di Steve Zissou, Il treno per il Darjeeling e Moonrise Kingdom.

La più grande avventura è sopravvivere all'infanzia

Fateci caso: il sodalizio con Coppola segna le storie più avventurose di Anderson. E in La Trama Fenicia, si capisce subito, la vita di Zsa-Zsa Korda è una grandissima avventura. Un'avventura pericolosa però: questo è forse il racconto con il maggior contenuto di sangue dell'autore, che ferisce e colpisce il suo protagonista nelle maniere più fantasiose. In qualche modo però, anche quando sembra spacciato, Korda trova sempre la forza per risollevarsi. Ed è questo che la figlia Liesl ammira di lui.

A 21 anni, è una giovane donna che si è preclusa ogni scoperta. Ma ora, accanto al padre ritrovato, sente di possedere il suo stesso amore (e curiosità) per la vita. La trama fenicia, dietro a tutti i dialoghi recitati a velocità incredibile, è quindi anche un film sull'accettazione della propria natura: per quanto Korda provi a depistarci e a confonderci con bugie e inganni, non può nascondere chi è davvero nel profondo. Così come nessuno dei numerosissimi personaggi.

La trama fenicia ha un cast da sogno

Personaggi che, come è ormai nella tradizione della filmografia di Wes Anderson, sono interpretati da altrettante star. Immancabile Bill Murray, presente fin dal primo film. Assieme a lui diversi attori che ormai sono entrati nella grande famiglia di collaboratori stretti del regista: da Scarlett Johansson a Tom Hanks (che ha una scena cult con Bryan Cranston: da sola vale la visione), passando per Jeffrey Wright, Rupert Friend, Willem Dafoe, Mathieu Amalric e Richard Ayoade.

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Tom Hanks e Bryan Cranston in La trama fenicia

Proprio come nelle opere precedenti però, da The French Dispatch (2021) in poi, gli ultimi lavori dell'autore risentono forse di un'eccessiva frammentazione. Gli spunti e le idee sono tante, i protagonisti dal talento mostruoso si sprecano, ma questa sovrabbondanza non aiuta sempre la storia, che rimane schiacciata dal peso di tanta ricchezza. Ma, appunto, si tratta di un eccesso di eccellenza: lo stile inconfondibile di Anderson c'è e chi lo ama, come dicevamo, accoglierà con gioia anche La trama fenicia, che è un concentrato di tutto ciò che rende il regista se stesso.

Conclusioni

Se amate il cinema di Wes Anderson, La trama fenicia è un concentrato in purezza di tutto ciò che rende il regista unico e immediatamente riconoscibile. La storia di Zsa-Zsa Korda è una delle avventure più cruente dell'autore (che quando lavora in sceneggiatura con Roman Coppola si fa prendere dallo spirito combattivo), piena di colpi di scena e trovate divertenti. Ma, al cuore, come sempre, c'è una famiglia disfunzionale. Infinito il numero di star e premi Oscar presenti nel cast. Li riconoscete tutti?

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La cura di Wes Anderson per scenografia, oggetti di scena e costumi.
  • La bravura di Mia Threapleton (figlia di Kate Winslet): una sorpresa.
  • Un Benedict Cumberbatch irriconoscibile e cattivissimo.
  • La scena cult con Tom Hanks e Bryan Cranston.

Cosa non va

  • La storia è forse troppo frammentata: un difetto degli ultimi film del regista, che sovrabbonda in star e spunti. Ma, appunto, è una sovrabbondanza di eccellenza.