"Lei sta arrivando, ragazzi, e sta diventando forte". La lei in questione è Grace, uragano di categoria 2 che, nel giro di poco tempo, generò la fatidica tempesta perfetta che si formò il 25 ottobre del 1991 al largo della costa est degli Stati Uniti. I ragazzi, invece, sono l'equipaggio dell'Andrea Gail, vittima di quel terribile uragano che, diversi anni dopo, ispirò lo script de La tempesta perfetta diretto da Wolfgang Petersen e basato sul romanzo di Sebastian Junger. A pronunciare le fatidiche parole il capitano Frank William "Billy" Tyne, Jr., nel film interpretato da George Clooney. Un titolo, ad distanza di quindici anni (negli USA uscì il 30 giugno del 2000, mentre in Italia il 29 settembre), che andrebbe rivisto e rivalutato, per l'ottimo lavoro di adattamento tecnico e narrativo legato ad una vicenda decisamente drammatica.
Nel farlo, proviamo a ripartire proprio dalla storia vera dell'Andrea Gail e del suo equipaggio. Per inciso, va spiegato che l'East Coast, da giugno fino agli inizi di novembre, è al centro della fatidica stagione degli uragani. In breve: le correnti tropicali, che partono dall'equatore africano, risalgono l'atlantico, incontrando l'aria fredda che scende dal Polo Nord. Un fenomeno meteorologico che, ogni anno, mette in crisi la navigazione, nonché i voli, spesso bloccati o ritardati. Un fenomeno che, nella coda, ha il suo picco maggiore: tra agosto ed ottobre, infatti, hanno luogo i peggiori fenomeni, tra uragani, cicloni e tempeste di varie categorie.
La tempesta perfetta: la storia vera dietro un film da rivedere
Come detto, l'Uragano Grace, di categoria 2, è stato un evento di breve durata ma di fortissima intensità, formatosi il 25 ottobre del 1991 e dissipatosi il 29 dello stesso mese. L'uragano, come molti altri simili, si generò a sud delle Bermuda, intesificandosi di giorno in giorno, con venti che toccarono i 165 km/h. In qualche modo deviato da un altro ciclone extratropicale al largo del New Englad, Grace al netto della potenza "perfetta", non impattò direttamente sulle zone costiere, se non per onde alte, maree pioggia e burrasche. L'impatto, però, lo subì proprio l'Andrea Gail che, come vediamo ne La tempesta perfetta (lo trovate in streaming su Netflix), salpò il 20 settembre del 1991 da Gloucester Harbor, Massachussets, senza però pescare nulla.
L'equipaggio, nonostante i rischi, puntò il 27 ottobre verso il Flemish Cap (350 km dalla costa del Canada, una delle zone più pescose dell'Atlantico), nel quale risiedono branchi di pesce spada. Un lavoro complesso, ma di sicuro successo, nonostante le condizioni meteo già avverse (era sconsigliato navigare, ma non c'erano dei divieti assoluti, in quanto la rotta di Grace sembrava estranea al tragitto della Gail). Impossibilitati a mantenere a lungo il pescato nella cambusa (la macchina del ghiaccio era fuori uso), il capitano Tyne Jr. puntò verso casa, ritrovandosi però nell'occhio della tempesta perfetta.
L'ultimo segnale radio prima dell'abisso
Ovvio, ne La tempesta perfetta, che nel cast vede protagonisti anche Mark Wahlberg, John C. Reilly, Diane Lane, ci sono diverse licenze poetiche (soprattutto per quanto riguarda le dinamiche tra i membri dell'equipaggio, o il tentativo iniziale di salvataggio), ma non c'è dubbio che la realizzazione dell'Andrea Gail rispecchi per quanto possibile la realtà: era una nave peschereccio di 22 metri, costruita in Florida nel 1978, e il suo porto di riferimento era quello di Marblehead, nel Massachusetts. Non certo un'imbarcazione capace di reggere l'urto di una tempesta tanto spaventosa, con onde alte fino a 30 metri. Tant'è che il destino della Gail, e dell'equipaggio, si inabissò il 28 ottobre.
L'ultima trasmissione radio fu colta alle 18, quando il capitano provò a mettersi in contatto con la Hannah Boden, segnalando la posizione e fornendo un drammatico bollettino meteorologico (una delle scene più emozionanti del film). Dopodiché, il silenzio. Le ricerche di soccorso iniziarono più o meno subito (anche perché Grace si esaurì il 29 ottobre), coprendo una vasta area marittima. Il 6 novembre, spiaggiato sulle cose della Nuova Scozia, venne rinvenuto il radiofaro d'emergenza (che parve non attivo), oltre ad altri rottami appartenenti all'Andrea Gail. Tre giorni dopo, le autorità interruppero le ricerche del peschereccio, che oggi riposa in mare. Con lei, il capitano Frank William "Billy" Tyne Jr. e gli altri cinque membri dell'equipaggio.