La sirenetta, Rob Marshall: "Per In fondo al mare ho seguito le orme di Walt Disney"

Intervista a Rob Marshall, regista di La sirenetta, live action del classico Disney con protagonista Halle Bailey nel ruolo di Ariel. In sala.

La sirenetta, Rob Marshall: 'Per In fondo al mare ho seguito le orme di Walt Disney'

Rob Marshall ha lavorato a lungo come coreografo a Broadway, per poi esordire al cinema proprio con un musical, Chicago: grande successo, pioggia di Oscar (sei, compreso miglior film). Come regista cinematografico ha continuato su questa strada, portando in sala anche gli spettacoli Into the Woods e Nine. Ne sa quindi qualcosa di numeri musicali. Nel classico Disney La sirenetta c'è forse il più famoso numero musicale della Disney, o comunque uno dei più amati in assoluto. Stiamo parlando ovviamente di In fondo al mar (Under the Sea in originale).

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La sirenetta: Halle Bailey in una scena sottomarina

Nelle sale italiane dal 24 maggio, il live action di La sirenetta ha raccolto la sfida, per nulla facile, di riportare in vita quel numero con una sola attrice in carne ossa, la protagonista Halle Bailey, che interpreta Ariel. Abbiamo chiesto proprio a Marshall come ci è riuscito. E la risposta è stata semplice: il segreto è stato tornare alle origini.

"Sarò onesto: è il numero musical più complicato che abbia mai fatto. Perché c'era solo un'attrice in carne e ossa. È un numero dalla produzione gigantesca, ma con un solo attore! Quando abbiamo cominciato ho capito che era la sfida più grande di tutto il film. Ci siamo chiesti come farlo funzionare. Ho detto a me stesso che sarei tornato all'origine, a Walt Disney. Mi ricordavo che aveva lavorato con i Ballets russes per creare Fantasia, in particolare per la sequenza dello Schiaccianoci. È una cosa molto intelligente: gli animatori possono usare i ballerini come modello. Quindi ho portato la fondazione Alvin Ailey a Londra e abbiamo lavorato con questa compagnia meravigliosa di ballerini. Hanno dato vita a così tante creature acquatiche! Le hanno studiate e replicato i movimenti nel ballo. E poi i nostri artisti hanno usato i loro passi di danza per creare i movimenti dei personaggi. Siamo partiti quindi da una base tangibile su cui lavorare, non da cose casuali. È diventato una vera produzione musicale, a cui ho lavorato con John DeLuca e i nostri due coreografi, Joey Pizzi e Tara Nicole".

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La sirenetta: una Ariel moderna

Questo film fa un passo successivo rispetto a quello di animazione: Ariel non soltanto trova la sua voce, ma impara anche come farsi ascoltare. È un punto a cui il regista Rob Marshall tiene molto: " È affascinante: nel film perde la voce e poi la riconquista e in questo processo la trova. Tritone ha una bella battuta alla fine del film, dice: hai dovuto perdere la voce per farti ascoltare. Penso sia potente. È un'adolescente, fa cose impulsive, sceglie di dare via i suoi doni da sirena per ottenere ciò che vuole. E capisce di aver fatto un grande errore. È impulsiva, come tutti i ragazzi: non si rendono conto delle conseguenze. Ciò che mi emoziona di più della storia è che è fermamente convinta di avere ragione, quando tutti attorno a lei pensano che si sbagli. E lei gli dimostra che sono loro ad avere torto, trovando la sua voce. Dimostra che le cose stanno cambiando: come dice nel film, è il suo inizio".

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La Sirenetta: Ariel ed Eric in una foto del film

Un'altra qualità di Ariel che Marshall ama molto è la sua curiosità: " Amo il suo spirito giovane. È pronta a lasciare il suo mondo per un altro: non ha paura delle persone in superficie, gli umani. La sua curiosità mi ispira. E spero che dia ispirazione anche ai giovani che vedranno il film. Si sente una outsider, fuori posto, vuole seguire la sua strada. Ti ricorda che devi seguire i tuoi sentimenti, l'istinto e non avere paura. Tutti le dicono che deve avere paura delle persone in superficie: è un tema molto contemporaneo imparare a non avere paura di chi è diverso da te. Il tema del pregiudizio, del temere gli altri e imparare a non farlo è davvero contemporaneo: è valido anche per il presente".

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Nel live action di La sirenetta Ariel e il principe Eric (Jonah Hauer-King) hanno più cose in comune. Una di queste è essere dei collezionisti: "Non faccio collezioni. Tante persone lo fanno, io lo facevo da giovane. Figurine di baseball, cose così, monete. Avevo di tutto. Ma più invecchio e più voglio liberarmi delle cose. La cosa bella è che nel nostro film Ariel condivide questa passione con Eric. Entrambi amano l'avventura, sono collezionisti, incuriositi da mondi diversi. È una bella cosa che hanno in comune".

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La sirenetta: Melissa McCarthy e Halle Bailey a confronto in una scena

Anche tra Ursula (Melissa McCarthy) e Tritone (Javier Bardem) le dinamiche sono leggermente diverse: " Nella nostra versione sono fratello e sorella. C'è una rivalità tra fratelli. Ursula è stata bandita da Tritone per le sue azioni malvagie e quindi vuole vendicarsi attraverso sua figlia. La sua sete di potere deriva soprattutto dal desiderio di vendetta nei confronti del fratello. Ovviamente non va come lei si aspetta! Ma si sente ferita, è la pecora nera della famiglia, fuori posto. Amo il fatto che Melissa abbia dato al ruolo non soltanto umorismo, è così divertente, meravigliosa, ma anche grande profondità. Ti fa provare il suo dolore".