Opinioni contrastanti, giudizi anche molto diversi: Alien: Covenant , attesissimo nuovo capitolo del fortunato franchise fantahorror, è stato abbastanza divisivo nelle sentenze. Di certo, se qualcosa nella sceneggiatura a e nei meccanismi narrativi destano più di qualche dubbip, va riconosciuto che a livello di impatto visivo il sequel di Prometheus è decisamente affascinante e ricco di spunti molto suggestivi. Il film diretto da Ridley Scott vede protagonista l'equipaggio della nave-colonia Covenant, diretta su un lontano pianeta. Subito dopo un incidente che turba l'ibernazione dell'equipaggio, arriva un messaggio da un luogo molto più vicino che sembra l'ideale per iniziare una nuova vita.
Ma quel pianeta, dove troveranno il sintetico David (interpretato da Michael Fassbender e uguale nelle fattezze all'omologo Walter che viaggia sulla Covenant), unico sopravvissuto della Prometheus, nasconderà pericoli, insidie e misteri che in un crescendo di orrore decimerà quasi tutto l'equipaggio. Scene di azione spettacolari e le molteplici forme delle mostruose creature, fanno di Alien: Covenant un blockbuster sicuramente spettacolare e da godersi anche in homevideo. Non a caso, appena uscito, il blu-ray del film targato 20th Century Fox Home Entertainment si è subito issato al vertice delle classifiche di vendita homevideo. Si tratta di un prodotto di grande qualità tecnica, con un buon reparto extra. Andiamo a esaminare i cinque punti di forza.
1. Un video mozzafiato, anche nei dettagli raccapriccianti
Partiamo dal video, chiamato a riprodurre un girato digitale con telecamere Arri Alexa, poi masterizzato in un intermedio digitale 2K. La resa è ottima: il dettaglio infatti resta sempre di alta qualità, attento a catturare non solo tutti i particolari della navicella spaziale e dei vari mezzi utilizzati, ma anche le divise dei protagonisti e i raccapriccianti particolari delle creature. Anche se dove l'alta definizione si esalta è nei primi piani molto porosi e suggestivi. Naturalmente alcune scene nello spazio sono tendenzialmente più scure, come del resto la suggestiva fotografia di Dariusz Wolski: in queste occasioni il dettaglio fa un po' di fatica in più a emergere dalle ombre, ma il quadro si mantiene comunque compatto e la percezione visiva non viene mai annacquata, grazie anche a un nero solido e solo lievemente rumoroso. Insomma il quadro resta nitido e incisivo quasi sempre, solo a volte c'è una maggior morbidezza in concomitanza di qualche particolare effetto CGI. La sensazione di profondità è spesso notevole, da registrare qualche leggerissimo (e quasi invisibile) effetto banding in certe situazioni particolarmente ostiche tra nebbia e oscurità.
2. Lo spettacolo dei colori: croma variegato, intenso e "fedele"
La massima fedeltà del video è assicurata anche dal punto di vista cromatico, decisamente variegato a seconda dei vari ambienti toccati dalla vicenda. Il croma è inizialmente dominato da tonalità fredde, dove nella tavolozza spiccano soprattutto grigi e azzurri e una notevole intensità dei bianchi nella scena iniziale. Poi anche le tonalità iniziano a variare, soprattutto all'interno dell'astronave e quindi sul pianeta così cupo e ostile. In ogni caso, i colori visti nelle sale sono fedelmente riprodotti dal blu-ray: si tratta di colorazioni mai sparate ed eccessive, ma sempre dotate di una certa naturalezza, nonostante il contesto sia ovviamente tutt'altro che naturale. Ben riprodotte anche le sfumature, e anche nelle scene più buie alcune tonalità emergono comunque con una loro presenza, senza che il nero inghiotta tutto, come ad esempio nella caccia alla creatura appena fuori dal veicolo in fiamme.
3. Audio italiano immersivo, ma il lossless inglese è uno show da non perdere
Ed eccoci al delicato discorso audio: inutile girarci attorno, in un film così spettacolare è impossibile non avvertire la differenza tra il comunque ottimo DTS 5.1 italiano e lo stellare DTS HD 7.1 inglese. Di questo tipo di rimpianti se ne è già parlato troppe volte, ed è inutile ribadirli ogni volta che se ne presenta l'occasione. Dopo aver ovviamente consigliato, a chi mastica l'inglese o non è infastidito dai sottotitoli, di virare sul lossless originale, dobbiamo anche riconoscere che la traccia italiana consente comunque un'esperienza affascinante e immersiva, nella quale l'asse posteriore gioca un ruolo fondamentale grazie a un'attività surround sempre intensa sia negli spazi interni che in quelli angusti dell'astronave. In quest'ultimo caso è bello apprezzare come le minime attività all'interno della navicella siano catturate con precisione e pur restando in sottofondo, offrano un flusso continuo di informazioni sonore. Quando ci si sposta sul piano action, fra vento, pioggia, tempesta e le mostruose creature in azione, il reparto sfodera la parte migliore mollando le briglie anche al sub, di fortissimo impatto in alcuni bassi: gli effetti sonori e ambientali sprigionano con potenza da tutti i diffusori. In questo contesto i dialoghi emergono sempre puliti con un ottimo timbro, mentre la colonna sonora si mescola con armonia agli effetti. Il tutto nella traccia inglese è amplificato per potenza, dinamica, impatto complessivo e percezione del microdettaglio (soprattutto l'ambientazione dell'astronave nelle fasi più tranquille), grazie anche ai due canali aggiuntivi. E la sensazione di terrore di questa avventura sconvolgente, ovviamente, non può che beneficiarne.
4. Gli extra: per cominciare la lezione di un'ora di Ridley Scott...
Ottimo e abbondante anche il reparto degli extra, nel quale va sottolineata la presenza del commento audio di Ridley Scott, sempre interessante. Ma a proposito del regista, la sezione certamente più corposa e interessante dei contenuti speciali è proprio Masterclass di Ridley Scott: si tratta in pratica di un documentario diviso in quattro parti (Storia, Personaggi, Ambientazione e Creature) dalla durata complessiva di ben 56 minuti e offre uno sguardo approfondito sulla realizzazione del film. In questo contributo, oltre a varie interviste a regista, cast e troupe, ci sono tanti dietro le quinte durante le riprese, ma soprattutto si può vedere il regista in azione scoprendone lo stile creativo e l'approccio al lavoro sul set. Non vengono trascurati ovviamente gli effetti visivi e il lavoro per la realizzazione delle creature. Insomma una chicca da non perdere per tutti gli appassionati di regia e per i curiosi che vogliono sapere alcuni segreti del film.
5. ...e poi ancora scene tagliate, tante featurette e una marea di disegni
E gli extra non sono certo finiti qui. Per il resto si parte con quasi 18 minuti di scene eliminate ed estese, mentre un'altra sezione è denominata USCSS Covenant ed è composta da tre featurette: Presentazione di Walter (2' e mezzo) è un annuncio pubblicitario per il modello di androide, Phobos (9') presenta una sessione di terapia virtuali, mentre L'ultima cena (4' e mezzo) mostra filmati dell'equipaggio prima dell'ibernazione. Un'altra sezione è denominata Settore 87 - Planet 4, divisa a sua volta in tre parti: Antefatti (7') dà maggiori informazioni su cosa è successo a Elizabeth, Esperimenti (3') riguarda i lavori fatti da David mentre Disegni di David è una galleria fotografica su flora, fauna, Shaw, prototipi e alieni. A chiudere i trailer e una Galleria di produzione molto ricca che comprende Ridleygrammi e una vasta sezione di arte concettuale che comprende interni ed esterni della Covenant, il Lander, il sollevatore, la foresta degli ingegneri, Juggernaut, esterni e interni della città degli ingegneri, l'appartamento di Daniels e la stanza bianca, poi le creature nelle versioni chestburster, uovo sezionato, facehugger neomorfo, uovo aperto e neomorfo, e infine una sezione Loghi e stemmi: il tutto per altri 25 minuti circa di materiale.