La rapina del secolo, la recensione: un colpo tragicomico da una storia vera

La recensione de La rapina del secolo, film argentino che prende spunto da una paradossale vicenda realmente accaduta nel 2006 in provincia di Buenos Aires. Su Rai4.

La rapina del secolo, la recensione: un colpo tragicomico da una storia vera

C'è un qualcosa di paradossale e incredibile nella vicenda reale che ha visto un gruppo di improvvisati rapinatori coinvolti in un colpo passato alla storia, realizzato il 13 gennaio del 2006 nella cittadina di Accassuso, nella provincia di Buenos Aires.
La rapina del secolo che dà il titolo al film è proprio quella che ha avuto luogo nella filiale locale del Banco Rio e che ha ottenuto un notevole riscontro sui media nazionali, sia per i metodi utilizzati - assai poco convenzionali - che per le distintiva personalità di questi criminali sui generis, pronti come moderni Robin Hood ad attirarsi anche certi favori da parte della gente comune. Un evento che possedeva tutte le carte in regola per essere trasposto su grande schermo, con questa produzione autoctona datata 2020 che ne ripercorre in chiave tragicomica i principali accadimenti.

Personaggi in cerca d'autore

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La rapina del secolo: la rapina del secolo

Appassionato d'arte e dipendente dalla cannabis, grazie alla quale riesce a focalizzare meglio i propri pensieri, Fernando Araujo ha intenzione di compiere una rapina senza conseguenze e potenziali vittime, all'insegna della non violenza. Un piano di non semplice attuazione, che prevede di entrare nella banca attraverso le fognature per poi fingere una rapina come tutte le altre e utilizzare proprio il suddetto "underworld" come insospettabile via di fuga. Per riuscire nel suo intento Fernando mette su una squadra e si affida in particolar modo all'esperienza di Mario Vitette Sellanes, ladro di professione che è stato arrestate più volte nella sua illecita carriera ed è alla ricerca di quel colpo che possa sistemarlo definitivamente. Composto il team tutto è finalmente pronto e il grande giorno arriva: dopo essere entrati nella filiale e minacciato clienti e dipendenti con armi giocattolo, i furfanti mettono in atto i vari passaggi di quanto stabilito, trovandosi a trattare con l'esperto negoziatore Miguel Sileo, pronto a tutto pur di condurre in salvo gli ostaggi.

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Dentro la storia

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La rapina del secolo: la rapina del secolo

Pur nella sua aura consapevolmente e dichiaratamente farsesca, La rapina del secolo può contare sul piano narrativo di un punto di vista diretto, ovvero quello del vero Fernando Araujo che ha collaborato in fase di sceneggiatura alla stesura dello script. Chi d'altronde meglio di lui avrebbe potuto raccontare gli eventi che lo hanno visto protagonista insieme agli altri compagni, più o meno preparati alla missione? Il film ha conquistato il pubblico in patria grazie alla generale simpatia che permea le due ore di visione, potenti contare su un cast eterogeneo il giusto che permette di nascondere alcune pecche concernenti la gestione del ritmo e delle atmosfere, con la leggerezza di fondo che a tratti rischia di prendere anche troppo il sopravvento sulle effettive dinamiche di genere, che vengono ben presto svilite in favore di un approccio a prova di grande pubblico senza troppe pretese.

Un genere affievolito

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La rapina del secolo: la rapina del secolo

La tensione si smorza definitivamente quando il colpo ha effettivamente luogo, ben mezzora prima del giungere dei titoli di coda: l'ultimo quarto del film ha infatti il compito di raccontarci il dopo, ma rischia al contempo di far perdere l'interesse ad un pubblico che pensava ormai di essersi avviato verso un'ideale conclusione. Sarebbero forse bastate le scritte in sovrimpressioni esplicative, comunque presenti, prima dei credits e l'impressione che si sia allungato inutilmente il brodo si fa palese. In ogni caso La rapina del secolo riesce a garantire alcuni momenti di gradevole divertimento, tra gag e battute che si alternano in un'esposizione degli eventi che vive su stacchi temporali del prima e del dopo, con il compito di innescare piccoli colpi di scena qua e là in attesa della risoluzione pre-finale. Un intrattenimento usa e getta che svolge il suo compitino senza infamia e senza lode, anche se forse data la peculiarità dell'assunto era lecito attendersi qualcosa di più originale.

Conclusioni

Certamente la vicenda vera alla base del film possiede degli spunti paradossali, ma la relativa trasposizione in forma cinematografica ha subìto un ovvio snellimento all'insegna della leggerezza a prova di grande pubblico, con le platee argentine che non a caso hanno risposto in massa. Come vi abbiamo raccontato nella recensione de La rapina del secolo, questa commedia racconta del colpo realizzato da un gruppo di bizzarri rapinatori e che ha avuto un notevole riscontro in patria: nelle due ore di visione domina l'approccio farsesco, con caratterizzazioni volutamente caricaturali dei personaggi effettivamente coinvolti e le dinamiche da heist-movie adattate al relativo e tragicomico contesto, per un film sì divertente ma mai memorabile.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.7/5

Perché ci piace

  • Un divertimento leggero che si affida soprattutto alla simpatia del cast.

Cosa non va

  • L'approccio tragicomico è troppo predominante rispetto alle dinamiche di genere e priva il tutto della necessaria tensione a tema.
  • Alcune soluzioni narrative non convincono appieno.