Una canzone originale di Taylor Swift (Carolina, candidata ai Golden Globe), l'umidità della Carolina del Nord e una protagonista di grande carisma. Ignorato al cinema, come spesso accade con opere poco comunicate, La ragazza della palude di Olivia Newman, tratto dal romanzo di Delia Owens, è un thriller dalle note drammatiche che, appena arrivato su Netflix, ha rapidamente scalato la classifica dei film più visti. C'era da scommettere, anche perché il film, interpretato da Daisy Edgar-Jones, pare costruito per suscitare la giusta suggestione negli spettatori.
A scrivere il film (tra l'altro prodotto da Reese Witherspoon), Lucy Alibar, poi girato nel 2021 in Louisiana. Effettivamente, fin dal titolo, la location gioca un ruolo chiave per una storia che avanza per diversi anni (la vegetazione, il clima, l'acqua), andando rimbalzando tra i 50s e i 60s, fino ad un finale che corre poi veloce in avanti, rivelando un finale decisamente inaspettato, che abbiamo deciso di approfondire tramite una spiegazione (e quindi, attenzione agli spoiler), rileggendolo dal punto di vista di Catherine "Kya" Clarke, accusata di aver ucciso il quarterback Chase Andrews (interpretato da Harris Dickinson).
La ragazza della palude, dal cinema a Netflix: la spiegazione del film
Ma andiamo con ordine: La ragazza della palude si apre nel 1968, con il ritrovamento del corpo di Chase, immerso in una palude sotto una torre di controllo antincendio. Non ci sono prove, e sembrano non esserci impronte digitali del presunto assassino (l'alta marea ha lavato via tutto). Unico indizio, è sparita la collanina di conchiglie che il ragazzo aveva al collo. L'opinione pubblica, e il corpo di polizia, accusa subito Kya che aveva una relazione (controversa) con il ragazzo. Bisogna sapere che Kya è cresciuta in una famiglia fortemente disagiata (padre violento, madre che fugge via), e ha sempre dovuto cavarsela da sola, venendo cozze nel piccolo negozio della cittadina (e quindi venendo presa di mira). Cresce insieme a Tate Walker (Taylor John Smith), che però interrompe la relazione con lei non appena partito per il college (infrangendo la promessa di tornare il 4 di Luglio).
Come detto, La ragazza della palude alterna diversi piani temporali - nonostante il montaggio sia lineare -, e rieccoci nel 1968, quando Kya inizia affettivamente una relazione con Chase Andrews, promettendole un matrimonio che, però, non si realizzerà mai. Chase è ambiguo, strafottente e, sopratutto, è già fidanzato. Kya lo lascia, ma il ragazzo è insistente, tanto che tenterà di violentarla. Respinto, Kya promette di ucciderlo se dovesse continuare a perseguitarla. Un avvertimento che viene udito da un pescatore Perfetto movente da portare in tribunale.
Colpevole o innocente?
Rieccoci quindi a seguire la traccia principale, ossia il processo che mette alla sbarra Kya. A difendere la ragazza, l'avvocato in pensione Tom Milton (David Strathairn), che la tutelerà sposando in pieno la sua causa. Anche perché le prove che la condannerebbero sono circostanziali, e non schiaccianti: Kya, con il sogno di diventare una scrittrice e disegnatrice naturalista (passione sviluppata grazie a Tate), nel lasso di tempo che comprende la morte di Chase era fuori città per incontrare un editore. Dunque, le accuse sono fragili, e non reggono davanti la colpevolezza della ragazza (considerata una ragazza da emarginare, secondo l'opinione della cittadina).
Chi ha ucciso Chase? Il finale de La ragazza della palude
Il processo si conclude quindi con l'assoluzione di Kya, e con l'abbraccio ritrovato tra la ragazza e il dolce Tate. Da qui, La ragazza della palude, per il finale, fa un salto in avanti di cinquant'anni. Ormai anziana (interpretata per l'età da Leslie France), e con il sogno realizzato di aver pubblicato libri naturalistici, Kya ha un'ultima visione di suo madre, prima di morire. Tate, che ha passato tutta la vita con lei, trova il corpo in una piccola barca ormeggiata. L'uomo, anch'esso ormai anziano (Sam Anderson), mettendo in ordine le cose di Kya, si imbatte nel suo diario, e trova la collanina di conchiglie di Chase. Le pagine riportano una spiegazione illustrata di quanto "la protezione di una preda, a volte, prevede l'uccisione del predatore". Un chiaro riferimento all'evento avvenuto anni prima, e prova della colpevolezza di Kya. Tate non ci pensa un attimo, gettando tutto nell'acqua della palude.