Recensione Isabella (2006)

Tra i migliori film presenti nella Competition del Festival di Berlino 2006, 'Isabella' ha ottenuto un meritato Orso d'Argento per la miglior musica, ma non si è contraddistinto solo per la colonna sonora.

La nascita di un rapporto

Sullo sfondo della caotica transizione di Macau dal dominio portoghese a quello cinese nel 1999, la vita del poliziotto donnaiolo Shing subisce un brusco mutamento quando una ragazza rimorchiata in un bar gli rivela di essere sua figlia.
La preoccupazione maggiore della ragazza, di nome Yan, è di recuperare il suo cane, chiuso nell'appartamento a cui non può più accedere perchè indietro di quattro mesi con il pagamento dell'affitto. Ma quando il ritrovato padre acconsente ad accompagnarla, i due scoprono che il padrone di casa ha liberato Isabella, così i due si mettono alla ricerca del cane per le vie di Macau.

Con una costruzione casuale e, soprattutto nella prima parte, frammentaria, la situazione sociopolitica di Macau segue parallelamente la vicenda di Shing e Yan, rendendo il luogo un terzo protagonista della storia.
Padre e figlia, così come Macau, sono in transizione verso il proprio futuro, ma ancora perseguitati dal proprio passato. Questo malinconico disagio viene mitigato dal nascente rapporto tra i due, costruito tra le pittoresche e decadenti strade della regione alla ricerca del cane Isabella, mentre Yan cerca di portare ordine nella vita del padre, sia praticamente che spiritualmente, fingendosi la sua ragazza per allontanare le sue numerose donne, in una sequenza divertente quanto ben riuscita.
L'aspetto giocoso del bel rapporto che si sviluppa tra Shing e Yan sembra voler recuperare il tempo perduto e non passato insieme, e tutte le sequenze che lo mettono in scena sono tra i momenti più riusciti del film, anche grazie alla convincente interpretazione dei due protagonisti, Isabella Leong e Chapman To.

Tra i migliori film presenti nella Competition del Festival di Berlino 2006, Isabella ha ottenuto un meritato Orso d'Argento per la miglior musica, ma non si è contraddistinto solo per la colonna sonora composta da Peter Kam: tutto l'impianto tecnico/visivo del film è di ottimo livello, dalla calda fotografia di Charlie Lam alla solida ed equilibrata regia di Pang Ho-Cheung che sa di un certo Wong Kar-wai, e crea una perfetta cornice per le persone e i luoghi rappresentati sulla scena.

Movieplayer.it

4.0/5