Nuovi amici fuori dal comune. Scriviamo la recensione dei primi episodi de La misteriosa accademia dei giovani geni con la sensazione di aver trovato nuovi compagni di avventura che ci accompagneranno, settimana dopo settimana su Disney+, per questo inizio di estate che si sta rivelando ricca di contenuti per la piattaforma di casa Disney. Si tratta di una nuova produzione per ragazzi che si ispira alla saga di romanzi di successo di Trenton Lee Stewart, edita per l'Italia da Mondadori a partire dallo scorso 15 giugno, e che si affida a un cast di giovanissimi guidati da un veterano come Tony Hale nel ruolo del Mr Benedict che li riunisce, come da titolo originale The Mysterious Benedict Society.
Al servizio di Mr Benedict
Sono quattro i giovani geni del titolo, quattro bambini prodigio che vengono reclutati dal bizzarro Signor Benedict per una pericolosa missione: salvare il mondo da una crisi non meglio precisata e richiamata genericamente come L'Emergenza. Si tratta di Reynie, Sticky, Kate e Constance, arruolati dopo aver vinto una competizione per una borsa di studio e superate una serie di prove, ognuno con i propri metodi e secondo le propria peculiarità, per dimostrare la propria idoneità al delicato incarico: infiltrarsi nel misterioso Istituto per l'apprendimento della Veritas e dell'Illuminazione e indagare sulla verità che si nasconde dietro la crisi in corso, di cui sembrerebbe responsabile il sofisticato Dottor Curtain, il preside dell'Istituto, che i ragazzi devono trovare un modo di sconfiggere.
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Quattro amici per una missione
La storia prende le mosse da Reynie Muldoon, un orfano estremamente intelligente ed emarginato per questo, che ha nella sua insegnate Miss Perumal la sua unica amica. È lei a incoraggiarlo a tentare l'ammissione in un collegio esclusivo e sottoporsi all'esame a cui abbiamo accennato poco sopra, un processo durante il quale entra in contatto con gli altri giovani protagonisti che vengono man mano presentati anche allo spettatore, tratteggiandone le diverse specifiche abilità in relazione a come affrontano le prove: se Reynie si avvale dell'intelligenza, lo strumento dell'introverso Sticky è la grande memoria, mentre Kate ha doti acrobatiche e Constance sembra essere incline ad aggirare gli ostacoli... e le regole.
I primi episodi si dedicano a questa porzione della storia e compongono un ideale primo segmento introduttivo che ci presenta i personaggi principali, ci fa apprezzare il casting, ma non lascia intuire come si svilupperà l'intreccio e come si è affrontato l'adattamento. Sono però da subito significativi nel modo in cui tratteggiano l'atmosfera e le scelte visive de La Misteriosa Accademia dei Giovani Geni: pur essendo chiaro il target di riferimento giovane, è altresì evidente l'iniziale destinazione Hulu della serie, con suggestioni che richiamano cult come Willy Wonka e Una serie di straordinari eventi, un autore come Wes Anderson o ammiccano a un certo Tim Burton.
Verso la fine del mondo
Si prova un brivido sottile nel sentir parlare di emergenza dopo l'anno e passa che abbiamo vissuto, lo stesso senso di straniamento che deve aver provato il cast nel corso delle riprese, avvenute nel pieno della pandemia. Ovviamente non parliamo della stessa emergenza, visto che la storia ha un'ambientazione ideale che fa riferimento alla metà del secolo scorso, ma la casualità non lascia indifferenti e contribuisce a suggerire quel senso di catastrofe incombente e cogliere nella riflessione sulla verità sotto attacco un riferimento all'attuale disinformazione sempre più diffusa.
È forse anche per questo motivo che i primi episodi della serie riescono a incuriosire, pur non entrando ancora nel vivo dell'azione, perché ci fanno sentire accolti in questo piccolo gruppo di giovani geni, intrigati da un Tony Hale che si diverte a tratteggiare il Signor Benedict (e non solo) e a guidarci lungo i primi passi di questo cammino che si comporrà di otto episodi.
Conclusioni
Come detto nella recensione dei primi episodi de La misteriosa accademia per giovani geni, siamo intrigati e incuriositi dalla prima parte di questo cammino, nonostante non si vada oltre la porzione introduttiva della storia: ci viene presentato il cast, per lo più in parte, viene definita l'atmosfera generale ed è subito evidente il ruolo, divertito e divertente, di Tony Hale. Bisognerà aspettare per capire come si svilupperò l'intreccio, ma le premesse sono positive.
Perché ci piace
- L'atmosfera generale, un po' Willy Wonka, un po' Una serie di straordinari eventi, un po' Wes Anderson.
- Tony Hale, un Signor Benedict, e non solo, divertito e divertente.
- Il gruppo di giovani attori per lo più funziona e promette dinamiche interessanti.
Cosa non va
- I sostenitori del "tutto e subito" e del binge-watching soffriranno la natura introduttiva dei primi episodi.